«Tagli del nastro uno dietro l’altro,
ma dell’ospedale non si ha notizia:
servono solo a distogliere l’attenzione»

SANITA' - Il consigliere comunale del gruppo misto ed ex delegato alla sanità mette nel mirino il sindaco Sandro Parcaroli: «Non si perde un'inaugurazione, ma in cinque anni non ha mosso un dito. Eccezionalità e clamore che si vogliono suscitare sono solo slogan elettorali: ci sono criticità irrisolte come le liste d'attesa e le turnazioni della guardia medica»

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Giordano Ripa, consigliere comunale del Gruppo misto

«Il sindaco Sandro Parcaroli si è chiamato fuori da ogni interesse per la sanità, ma ora non esita a partecipare a tagli del nastro uno dietro l’altro». È l’affondo di Giordano Ripa, consigliere comunale del gruppo misto e coordinare della lista civica Futuro per Macerata, che rimprovera a Parcaroli di non aver mosso un dito in concreto per la sanità locale, a partire dalla realizzazione del nuovo ospedale.

«E per fortuna che aveva dichiarato pubblicamente che si sarebbe incatenato, ma la posa della prima pietra ancora non si vede – dice Ripa – ad ottobre 2024 Parcaroli ha persino abdicato al proprio ruolo di presidente della conferenza sanitaria dei sindaci dopo che per decenni il ruolo è stato ricoperto dal sindaco di Macerata. La presidenza è passata al sindaco di Civitanova proprio quando la nuova legge regionale di riforma sanitaria attribuisce attraverso di essa più forza ai territori in quanto i sindaci hanno il potere di indirizzo. Clamoroso poi il silenzio assoluto da parte di sindaco e maggioranza manifestato nel corso della definizione e dopo la prima bozza attuativa dell’atto aziendale che come noto ha portato definitivamente all’indebolimento, attraverso decurtazioni, di tre Unità operative complesse, Chirurgia, Pediatria e Pneumologia, oltre che la creazione di una Unità di Chirurgia vascolare a Civitanova quando a Macerata esistono sia la Medicina vascolare che la Radiologia interventistica per cui mancava il terzo anello del circuito che è stato istituito, del tutto irrazionalmente, a Civitanova».

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Il taglio del nastro di martedì in Cardiologia

Le passerelle politiche degli ultimi giorni, secondo Ripa, «sono una grave presa in giro per i cittadini. Significativa l’ultima, mercoledì, dell’Unità operativa di Cardiologia. Gli stanziamenti di fondi per i lavori edili, impiantistici e di strumentazioni utilizzati per creare una nuova area logistica per le dotazione delle sale di emodinamica e di elettrofisiologia e che permetteranno di avere a disposizione tecnologie di avanguardia che garantiscono efficacia e sicurezza sono sicuramente da apprezzare sul piano amministrativo regionale ed aziendale, anche se avvenuti in ritardo, ma, a mio modo di vedere, non rappresentano l’eccezionalità come si vorrebbe far passare ma il doveroso rispetto dei propri ruoli istituzionali. L’eccezionalità ed il clamore che si vogliono suscitare sono chiaramente da riferire alla campagna elettorale in corso attraverso slogan preparati ad orologeria per propaganda elettorale in vista dei prossimi appuntamenti».

Le criticità tuttora irrisolte riguardano diversi aspetti del sistema sanitario e Ripa cita le più importanti. «Le liste di attesa per prestazioni strumentali e specialistiche rappresentano ancora un grave problema per accedere al sistema pubblico con necessità di ricorrere al privato, per chi ne ha la possibilità economica, con la conseguenza che circa il 10% della popolazione rinuncia a curarsi – continua l’ex delegato alla sanità – la turnazione territoriale della guardia medica notturna e prefestiva-festiva spesso rimane scoperta con necessità di aggregare il servizio di più aree con impossibilità da parte dei medici di coprire un numero molto elevato di assistiti (talvolta anche più di 100mila) e disagi, soprattutto, per i cittadini. La permanenza nelle aree del pronto soccorso, talvolta di diversi giorni, dei malati prima di accedere ai reparti di degenza ha come causa le difficoltà, per le varie unità operative, al trasferimento dei malati non ancora stabilizzati. Il notevole ritardo accumulato per l’istituzione delle case della comunità e degli ospedali di comunità, che sarebbero essenziali per la fase assistenziale territoriale pre-ospedaliera e per la fase post-ricovero. Grave la mancata attivazione del fascicolo sanitario elettronico che tanto snellirebbe le varie attività sanitarie. Infine ingiustificabile il ritardo per la costruzione del nuovo ospedale di Macerata. Ben vengano le inaugurazioni di strutture che migliorano la qualità del nostro ospedale ma utilizzarle per nascondere le lacune ancora presenti non solo è inopportuno ma dannoso poiché distolgono dai tanti problemi della sanità ancora insoluti di cui ne subiscono le conseguenze i cittadini».

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