Arriva la sospensiva del Tar
sull’accorpamento del De Magistris
con l’omnicomprensivo di Sarnano

CALDAROLA - Il Tribunale ha accolto il ricorso del Comune e dato mandato alla Regione di fare approfondimenti: «Non emergono chiaramente le ragioni per le quali si sia deciso per l'accorpamento». Udienza in camera di consiglio il 10 luglio. Il sindaco Giuseppe Fabbroni: «Non abbiamo mai mollato la presa e non intendiamo farlo»

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Il sindaco Giuseppe Fabbroni e l’assessore Paola Scaficchia

Il Tar accoglie la richiesta di sospensiva della delibera regionale sull’accorpamento dell’istituto De Magistris di Caldarola con l’Omnicomprensivo Frau-Leopardi di Sarnano. Il tribunale amministrativo delle Marche chiede alla Regione di effettuare un approfondito riesame entro 45 giorni, alla luce dei motivi del ricorso e dei criteri dettati nell’ordinanza.

La camera di Consiglio è in programma per il 10 luglio. Il ricorso è stato presentato il 28 febbraio, tramite l’avvocato incaricato dal comune di Caldarola, Luca Forte. Con questa iniziativa il Comune ha impugnato la delibera regionale con cui era stato dato il via libera all’accorpamento dei due plessi.

Il Tar, nell’ordinanza, sottolinea: «Non emergono chiaramente le ragioni per le quali si sia deciso per l’accorpamento dell’istituto scolastico di Caldarola con l’istituto omnicomprensivo di Sarnano, nonostante la distanza, la situazione orografica e la condizione dei Comuni montani dove sono ubicati i plessi facenti capo all’istituto comprensivo De Magistris, meritevoli, invece, di salvaguardia, alla luce dei criteri di dimensionamento».

Secondo il tribunale amministrativo la decisione di accorpare «sembra non aver tenuto conto degli indirizzi della Commissione assembleare permanente fissati nella seduta del 30 dicembre 2024, dove si raccomandava di assicurare la sospensione degli accorpamenti per l’anno scolastico 2025/2026 delle autonomie scolastiche situate nei Comuni delle Unioni montane maggiormente a rischio di marginalizzazione e spopolamento, anche a seguito degli eventi sismici e alluvionali. E neppure dallo studio di fattibilità dell’Usr è dato comprendere l’iter logico motivazionale che ha condotto alla scelta. Si ritiene, pertanto, che sussistano i presupposti affinché la Regione effettui un approfondito riesame che tenga conto di tutti i criteri dettati per il dimensionamento della rete scolastica, nonché delle effettive condizioni organizzative, orografiche, economiche e socioculturali delle autonomie scolastiche incise e delle realtà territoriali in cui esse si collocano, dandone adeguatamente contezza in motivazione». Tempo 45 giorni.

«Il fulcro della contestazione – dice il sindaco Giuseppe Fabbroni – riguardava l’assenza di una adeguata istruttoria per attuare l’accorpamento e che non fossero state tenute in considerazione le peculiarità del comune di Caldarola e degli altri comuni su cui opera l’istituto». Dopo la decisione del Tar, il primo cittadino aggiunge: «Non abbiamo mai mollato la presa e non intendiamo farlo. Sono orgoglioso del lavoro fatto fin qui insieme a tutta la mia squadra di assessori e consiglieri: insieme siamo sempre stati convinti che la delibera regionale non avesse basi solide per essere applicata a discapito del nostro istituto, una prima battaglia è stata vinta, ora guardiamo avanti per continuare a difendere il nostro territorio». «Non abbiamo mai trovato nella delibera una motivazione congrua che giustificasse questo accorpamento – incalza l’assessore alla Scuola Paola Scaficchia -. E nel corso del tavolo interistituzionale che si era svolto il 13 dicembre, questa ipotesi non era mai stata né discussa né accennata. Crediamo nella giustizia – conclude l’assessore – e abbiamo sempre creduto che ci fossero tutti i presupposti per difendere la nostra scuola».



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