L’ospedale di Eboli
di Laura Boccanera
Sarebbe la Shiga tossina dell’escherichia coli il batterio responsabile dell’intossicazione che ha causato i malori fra i 70 ragazzi e professori dell’istituto Mattei di Recanati in gita scolastica in Campania. Il referto arriva da una ragazza di Potenza Picena che piegata dai dolori addominali e dalla febbre alta è stata raggiunta dalla mamma e condotta con l’auto propria all’ospedale di Eboli, in provincia di Salerno.
La Shiga toxin dell’e.coli
Qui il personale medico ha curato la giovane con idratazione e tachipirina per abbassare la temperatura e l’ha sottoposta ad un prelievo ematico e delle feci. E proprio dal controllo sul campione è emersa la presenza della Shiga like toxin, una tossina dell’escherichia coli che si trasmette tramite alimenti contaminati, contatto con animali infetti, ingestione di acqua contaminata.
Al momento ancora non si sa quale sia stato il cibo che ha provocato l’intossicazione. Ma alle prime chiamate della figlia la donna ieri mattina è partita e l’ha raggiunta a Paestum dove ha trovato una situazione di emergenza: «Ieri mattina- racconta la donna che vive a Potenza Picena – ho portato a scuola l’altro figlio e poi sono partita perché sentivo mia figlia che era impaurita e allarmata. L’idea era di prenderla e riportarla a Civitanova, ma una volta giù c’era una situazione che sembrava di essere in un ospedale da campo di guerra. C’erano carabinieri, Nas, 118, tutti che venivano reidratati in camera, odore di vomito. I professori poveretti che seppur anche loro stessero male dovevano gestire su due piani 70 ragazzi. Per cui non ho proseguito oltre, ho preso mia figlia e l’ho portata all’ospedale di Eboli dove ci hanno accolto in maniera esemplare. Hanno fatto tutte le analisi e somministrato idratazione e tachipirina. Mia figlia è una di quelle che è state peggio, aveva dolori addominali fortissimi e disturbi gastrointestinali. Non sapevamo cosa fosse a provocare il disturbo, addirittura i medici temevano salmonella e tifo. Per fortuna, diciamo così, si è trattato solo della tossina dell’escherichia coli. Oggi nel pomeriggio ci dimetteranno e torneremo a casa anche noi».
Intanto, in attesa del rientro dell’ultimo gruppo previsto nel pomeriggio, la dirigente dell’Itis Mattei Antonella Marcatili ha inoltrato una nota per chiarire quanto accaduto durante l’emergenza sanitaria verificatasi in occasione del viaggio di istruzione in Campania. In totale sono 18 gli studenti rimasti in hotel fino a questa mattina assieme a 3 docenti accompagnatori.
«Durante l’emergenza sanitaria l’istituto ha mantenuto contatti costanti con tutte le famiglie fin dalle prime ore della mattina di giovedì 27 marzo – spiega la dirigente – fornendo informazioni e supporto ai genitori, comprensibilmente preoccupati. Fin dalla notte tra mercoledì e giovedì sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 prontamente allertati dai docenti accompagnatori. L’istituto, inoltre, nella mattinata di giovedì, si è attivato per garantire la presenza in loco di un medico che potesse monitorare le condizioni di salute dei partecipanti al viaggio durante tutta la giornata ed anche nella mattinata di venerdì 28 marzo. Sempre nella giornata di ieri massimo impegno è stato profuso per organizzare il rientro a casa di coloro che potevano affrontare il viaggio in condizioni di sicurezza. A seguito del parere espresso dal medico presente in loco, diciotto studenti e tre docenti accompagnatori sono rimasti in hotel per una ulteriore notte. Il loro rientro è previsto per il tardo pomeriggio di venerdì 28 marzo. L’Ast di Macerata ha supportato con informazioni e consigli l’istituto e le famiglie ed, in particolare, il dipartimento di emergenza urgenza si è reso disponibile a visitare gli studenti che ne avessero necessità. In questa fase, tutte le azioni intraprese sono state finalizzate a garantire il rientro a casa in sicurezza degli studenti e dei docenti. L’istituto ringrazia le famiglie che si sono dimostrate, come di consueto, collaborative permettendo alla scuola di coordinare in modo efficace le azioni necessarie alla gestione dell’emergenza stessa».
Strano sono famosi per essere puliti e ligi alle regole da quelle parti......
Pino Catapuma dimentichi le mense scolastiche sotto inchiesta qui nel maceratese.
Le gite di questi tempi bisognerebbero evitarle purtroppo. Si approfittano. Ti fanno pagate tanto e ti danno uno schifo!!!
È successo anche a me una volta in gita a Como! Ed è un incubo avere unintossicazione alimentare!
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Come detto in altro articolo pranzo al sacco portato da casa così sai cosa mangi e acqua da bottiglie chiuse ed aperte al momento.
Gli adolescenti hanno un sistema immunitario ancora in fase di maturazione rispetto agli adulti. Questo può influire sulla capacità di contrastare l’infezione iniziale (ad esempio, da E. coli produttore di SLT) e sulla gestione delle complicanze sistemiche.
La risposta infiammatoria può essere più intensa nei giovani, aumentando il rischio di danni vascolari e renali.
Sindrome emolitico-uremica (HUS):
L’HUS, una complicanza grave associata alla shiga-like toxin, è più comune nei bambini e nei giovani (inclusi gli adolescenti) rispetto agli adulti. Negli adolescenti, il rischio di HUS è inferiore rispetto ai bambini molto piccoli (sotto i 5 anni), ma rimane comunque più alto rispetto agli adulti sani. Questo è legato alla maggiore sensibilità dei reni in via di sviluppo al danno microvascolare causato dalla tossina.
Fattori fisiologici:
Gli adulti tendono ad avere una maggiore riserva funzionale renale e una migliore capacità di compensare lo stress sistemico rispetto agli adolescenti. Un adolescente con reni meno “esperti” potrebbe subire danni più rapidamente.
Che grande idiozia, cominciare a fare il razzismo nord sud: l’Italia è piena di razzisti e di fascisti che dovrebbero tornarsene da dove sono venuti. E mi fermo qui.