Rosella Sensi con il commissario alla Ricostruzione Guido Castelli
di Luca Patrassi
Uno, due, tre. Un territorio ha i suoi elementi di riferimento che sono ambientali, architettonici e sociali. Si chiamano radici che sono quelle attorno alle quali si creano condivisione, appartenenza, voglia di fare. Visso è un luogo di riferimento, da millenni e non solo per gli abitanti del paese montano e del circondario. Un luogo ricco di storia ed anche un luogo del cuore grazie a quanti, nei secoli, hanno saputo intrecciare storia e progetti creando nuove relazioni. C’è una famiglia, Sensi, che nella storia recente (in democrazia, non per successione) ha espresso tre sindaci, prima Silvio, poi Franco e ora Rosella che è in carica da pochi mesi.
«Faccio il sindaco da nove mesi, l’entusiasmo – osserva Rosella Sensi – è quello di sempre, sono ben determinata a fare quanto, con la squadra con cui mi sono presentata alle elezioni, abbiamo programmato di fare». Quanto al fare Rosella Sensi ha le idee chiare al pari di una indubbia capacità di capire l’aria che tira in virtù del suo essere imprenditrice, dell’essere stata, tra l’altro, presidente della Roma. Per vincere si gioca di squadra, solo che fuori da Visso la “squadra” sembra non aver compreso appieno le necessità dell’entroterra montano, dei borghi isolati, di abitanti alle prese con servizi che mancano.
Rosella Sensi
Si parte da quello che ora marcia speditamente: «Grazie al commissario governativo Guido Castelli – osserva la sindaca Rosella Sensi – la ricostruzione postsisma sta andando avanti: ci sono determinazione, voglia di fare e capacità nella struttura commissariale partendo dalla sua guida». Bene, ma un luogo del cuore per essere tale necessita di vita, della presenza di persone: «Bene il lavoro della ricostruzione, ma questo impegno rischia di produrre una “cattedrale nel deserto” senza politiche di incentivazione alla residenza. Le coppie che hanno figli in età scolare e si sono trasferite magari sulla costa torneranno a Visso una volta ricostruite le case? Ci vogliono politiche di sostegno alle giovani coppie, parlo di contributi, fiscalità, assistenza medica (manca anche il pediatra). La qualità della vita conta e fa maturare le scelte: senza un’azione corale delle istituzioni questi nostri territori non si ripopoleranno mai, i diritti dei cittadini (istruzione, salute, lavoro tra gli altri) vanno rispettati. La mia non vuol essere una scusante, da sindaco farò tutta la mia parte fino in fondo, ma è chiaro che non è certo un piccolo Comune da solo, con finanze minime, che può risolvere il problema del ripopolamento delle aree interne».
Rosella Sensi in Comune a Visso
Visso è una chiave di lettura, la porta di accesso per capire ed affrontare i problemi legati all’area del cratere sismico: «Non credo che Visso sia un caso isolato, in Comune stiamo lavorando molto per riportare Visso al ruolo che merita, ma manca tanto». Manca l’attenzione delle istituzioni, mancano strategie che vadano oltre gli annunci che durano il tempo di uno spot social. Rosella Sensi offre alcuni riferimenti pratici: «Da Visso e dal suo circondario ci vuole un’ora per arrivare in ospedale, le zone periferiche vanno salvaguardate, ci vuole la defiscalizzazione, ci vogliono i servizi».
Perché Visso, come i paesi del circondario e tra questi Ussita e Castelsantangelo sul Nera, è un luogo del cuore nato per ospitare persone e culture. Come ben aveva intuito quel sindaco di Visso, Giovan Battista Gaola Antinori che nel 1869 acquistò da Prospero Viani alcuni manoscritti originali leopardiani (e tra questi l’Infinito) per poi farne dono al Comune. Per essere letti tra quei monti azzurri che Leopardi vedeva e alcune istituzioni non più, almeno così sembra.
Visso riabbraccia una Sensi, Rosella dopo nonno Silvio e papà Franco: «Un sogno che si realizza»
Assessori chi sono totti e derossi?
Non è possibile,ci stiamo riarmando..ce lo chiede l Europa,quindi niente soldi niente messa
Da buona petroliera senza incentivi statali non si muove
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Ma perché è stata eletta a Visso? Non abita a Roma?