di Alessandro Luzi
Aggredisce gli infermieri e semina il caos al pronto soccorso: 30enne sotto accusa. Oggi per l’imputato, Daniele Masullo, residente a Civitanova, si è svolta l’udienza predibattimentale. Per lui il giudice Enrico Pannaggi del tribunale di Macerata ha disposto la prosecuzione del giudizio. Al processo il giovane dovrà rispondere di danneggiamento, lesioni, interruzione di servizio pubblico e resistenza a un pubblico ufficiale.
La sera del 3 settembre 2022, dice l’accusa, sostenuta dal pm Francesca D’Arienzo, l’uomo avrebbe raggiunto il pronto soccorso dell’ospedale di Civitanova in uno stato di forte agitazione.
Il 30enne diceva che voleva vedere la ragazza, trasportata lì poco prima dal 118, però non gli sarebbe stato concesso. A quel punto il giovane avrebbe forzato la porta d’ingresso automatica alla sala triage del nosocomio danneggiandola, poi avrebbe aggredito gli infermieri con calci e pugni.
Secondo l’accusa, il 30enne avrebbe colpito un infermiere con un pugno al volto e un calcio al bacino provocandogli dei traumi al viso e all’anca (prognosi 28 giorni). Allora sarebbero intervenuti altri professionisti e una guardia giurata per portarlo fuori dalla struttura. Il 30enne avrebbe continuato a sferrare calci e pugni ferendo altri due infermieri (prognosi 20 giorni per uno e 5 per l’altro).
L’avvocato Simone Santoro
Un’infermiera invece sarebbe stata afferrata al polso e poi colpita con un pugno (prognosi 3 giorni).
L’accusa parla anche di un calcio al braccio sferrato dall’uomo all’autista dell’automedica (prognosi 3 giorni).
Il 30enne è stato poi bloccato con le manette da una guardia giurata in servizio quella sera pure questa sarebbe stata colpita con dei calci.
Una volta bloccato, l’uomo avrebbe minacciato il vigilante con frasi come «Ti troverò e ti ucciderò sotterrandoti» o «Io t’ammazzo, domani ti trovi lungo» ed anche «Tu forse non hai capito, domani non cammini più sulle tue gambe».
Frasi minacciose che avrebbe rivolto anche agli agenti della polizia intervenuti sul posto. L’uomo avrebbe detto loro cose del tipo «Come mi togliete le manette vi faccio saltare in aria» e poi avrebbe detto anche «Voi non sapete con chi avete a che fare, tanto le vostre facce me le ricordo».
Il suo comportamento, prosegue l’accusa, avrebbe portato ad una interruzione del servizio in pronto soccorso: da qui la contestazio dell’interruzione di pubblico servizio. L’imputato è difeso dall’avvocato Simone Santoro. La difesa sostiene che le dinamiche dei fatti accaduti e le motivazioni delle condotte emergeranno in modo più puntuale nel corso del processo.
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