Che ne sarà della Zfu?
Nel 2024 chiusi 634 negozi,
sulla proroga ancora tutto fermo

SISMA - L'Assemblea legislativa ha rinviato la discussione della mozione presentata dal presidente Dino Latini: «Per rilanciare l'economia delle aree del cratere c'è bisogno di accompagnare le imprese e chi vuole investire in modo che abbia una prospettiva economica di almeno un decennio con benefici fiscali e previdenziali»

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L’area commerciale di Castelsantangelo

di Monia Orazi

Proroga della Zona franca urbana: rinviata la discussione in consiglio regionale, commercianti in allarme. La discussione sulla proroga della Zona franca urbana (Zfu) nelle Marche subisce un nuovo stop. L’assessore regionale Goffredo Brandoni ha chiesto ieri pomeriggio il rinvio della mozione 433, presentata dal presidente dell’assemblea legislativa regionale Dino Latini, mentre i dati sul commercio locale mostrano una crisi profonda con 634 chiusure contro solo 181 nuove aperture nel 2024 in provincia, secondo i dati del report imprese elaborati a fine gennaio.

«Per rilanciare l’economia delle aree del cratere c’è bisogno di accompagnare le imprese, e in particolare le nuove imprese, ovvero chi ha deciso di investire in queste zone, in modo che abbia una prospettiva economica di almeno un decennio con benefici fiscali e previdenziali, strumenti importanti anche contro lo spopolamento», si legge nella mozione presentata da Latini.

«È necessario concentrare gli aiuti sulle categorie effettivamente bisognose, facendo arrivare i fondi alle attività che ne hanno effettivamente bisogno», aveva dichiarato il commissario alla ricostruzione Guido Castelli durante l’incontro a Camerino del 6 febbraio, proponendo di riformare l’attuale estensione della zona franca limitandola ai centri più colpiti con zona rossa e restringendo la platea dei destinatari.

Nel 2024 per garantire la Zfu erano stati stanziati circa 11 milioni di euro.

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«Questa mancata proroga rappresenta una grave minaccia per le imprese già insediate all’interno della zona franca, che rischiano di perdere i vantaggi fiscali e gli incentivi che hanno contribuito alla loro crescita e allo sviluppo delle comunità in cui operano», sottolinea ancora la mozione di Latini.

I dati sul commercio locale diffusi da Cna dipingono un quadro allarmante: tra il 2012 e il 2023, il settore ha perso oltre 111.000 unità a livello nazionale, con un calo del 20,2%. A Macerata la situazione appare ancora più grave, con il settore della moda che ha registrato un crollo del 23,6% delle imprese tra il 2019 e il 2024. Negli ultimi cinque anni, il bilancio è pesantissimo: 2.402 imprese commerciali hanno chiuso i battenti in provincia.

«Senza la proroga della zona franca urbana, si corre il rischio di perdere nuove opportunità di investimento, con conseguenti ripercussioni negative per l’occupazione e lo sviluppo economico delle aree urbane interessate», avverte la mozione, che impegna il presidente della Giunta regionale e l’assessore competente a intervenire presso il governo.

Il silenzio del commissario Castelli sulla questione, solitamente molto attivo nella comunicazione, ha destato preoccupazione, soprattutto dopo la bocciatura dell’emendamento del Pd nella conversione in legge del decreto milleproroghe al Senato. L’auspicio è che dietro questo silenzio si nasconda un’attività di mediazione con Roma per garantire la proroga per il 2025 della zfu e riformarne la disciplina. La discussione della mozione, non essendo previste ulteriori sedute del consiglio regionale per febbraio, rischia ora di slittare a marzo, prolungando ulteriormente l’incertezza per le imprese del territorio.

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