«Questa maggioranza ha fallito:
niente scuse, Sclavi si deve dimettere»

TOLENTINO - Lapidario il commento dei consiglieri di opposizione di centrodestra Francesco Pio Colosi, Silvia Luconi e Silvia Tato’ (FdI) e Monia Prioretti (Tolentino nel cuore) sul terremoto che sta minando la tenuta dell'amministrazione dopo i tre assessori cacciati: «Il sindaco non si nasconda con scorciatoie, inciuci, accordi. Meglio ritirarsi con dignità. Oramai ha tradito la volontà dell'elettorato che le ha dato un mandato ben preciso»

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Gli esponenti dell’opposizione in Consiglio

di Francesca Marsili

«Nel 2016, proprio alla stampa e alla città, che lo aveva visto come un eroe, quando lasciò il banco della presidenza del Consiglio, Sclavi disse: “Non sono attaccato alla poltrona, e non servo né un partito, né un sindaco, ma i cittadini”. Se ciò è ancora valido, si dimetta e non si nasconda dietro inutili scuse a propria discolpa, scorciatoie, inciuci, accordi. Meglio ritirarsi con dignità. Oramai ha tradito la volontà dell’elettorato che le ha dato un mandato ben preciso. La cruda verità è che questa maggioranza ha fallito».

Lapidario il commento dei quattro consiglieri comunali di centrodestra sulla crisi politica della maggioranza. Francesco Pio Colosi, Silvia Luconi e Silvia Tato’ (Fdi) e Monia Prioretti (Tolentino nel cuore)” aggiungono: «Finalmente tutte le forze che compongono la maggioranza e in primis il sindaco, che è chiaramente sotto scacco di Tolentino popolare, hanno gettato la maschera e mostrato alla città quale sia il loro vero volto: un gruppo di persone assetate di potere che oltre a non conoscere le dinamiche amministrative sono disposte a tutto pur di rimanere saldamente attaccate alla poltrona». Ribadiscono di aver sempre sostenuto «che questa amministrazione non avrebbe potuto lavorare a lungo: troppo eterogenea, troppo piena di rancore, troppo intrisa di desiderio di rivalsa. E infatti, hanno iniziato a litigare sin dalle prime difficoltà, e sono emerse le ambizioni dei singoli che prevaricano i bisogni della collettività».

Nel 2022, anno delle ultime amministrative in cui Mauro Sclavi è stato eletto sindaco, «alcuni di loro dicevano di essere stati definiti componenti del partito degli esclusi, gli stessi che hanno fatto della propria cacciata il relativo punto di forza della campagna elettorale – continuano riferendosi ad Alessandro Massi e Alessia Pupo cacciati dall’allora sindaco Giuseppe Pezzanesi -, ed ecco che, solo dopo pochi anni, con l’allontanamento dalla giunta di ben tre assessori, arrivano a trasformarsi da “vittime” a “carnefici”. Eppure, sempre questi signori, all’indomani dell’exploit elettorale di Tolentino Popolare, dichiaravano che il loro era un “progetto lungimirante” e di “sana politica”. Aggiunsero anche: “Ci aspetta un grande futuro, e abbiamo nelle nostre mani la possibilità di costruire una comunità diversa, più coesa, e forse riusciremo anche a far innamorare di nuovo i cittadini della politica”. Evidentemente le loro non erano le mani giuste – aggiungono -. Si sono sempre compiaciuti nell’utilizzare termini come condivisione, collaborazione, rispetto, servizio alla città, gruppo di persone legato da “amicizia e stima reciproca”, e invece la verità è quella che abbiamo tutti sotto gli occhi. Dissero addirittura di essere andati “oltre le buffonerie”. Ciò a cui abbiamo assistito in questi ultimi giorni, non è una buffoneria?».

Gli esponenti del centrodestra in Consiglio proseguono: «In questi due anni e mezzo abbiamo fatto una opposizione forte, intransigente e costruttiva, coerente e nell’interesse della città. Non rinneghiamo nessuna delle nostre battaglie politiche, neanche quelle contro Gobbi, Lucaroni e Giombetti ma, dobbiamo ammettere, e questo è un fatto innegabile, che tutti e tre sono vittime di una politica abusata e abusante». Per il gruppo il primo cittadino «continua a sbagliare nominando un assessore che poi risulta incompatibile – dicono riferendosi all’architetto Isabella Tonnarelli dimessasi da assessore per incompatibilità in meno di 24 ore – imbrigliando l’attività amministrativa e mettendoci in ridicolo nei confronti di tutta la regione».

Si dicono spaventati del fatto che «nel delirio, Sclavi sta portando Tolentino sempre più ai margini della considerazione politico-amministrativa della provincia e della regione». Ma anche soddisfatti del fatto che «finalmente il P abbia compreso cosa si celava dietro a quel fantomatico cambiamento che doveva esserci in città eche non c’è stato: il nulla, erano solo parole vuote. La sinistra, che ora dice di essere alternativa a Sclavi e alle destre – lo diciamo con rispetto, ma con dovere di verità – è stata quella della famosa stretta di mano e di tutto ciò che ne è derivato – dicono riferendosi all’intesa tra il sindaco Mauro Sclavi e il candidato sindaco escluso dal ballottaggio Massimo D’Este che lo ha portato alla vittoria contro la candidata del centrodestra Silvia Luconi -. Noi abbiamo sempre tifato per Tolentino. Il nostro  obiettivo non è mai stato combattere contro qualcuno, ma solo e sempre quello di far crescere la città, anche e soprattutto in un momento epocale come questo, dove l’attenzione alle imprese, alla ricostruzione, al tessuto sociale deve essere messo al primo posto».

 

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