Guido Castelli
La Conferenza permanente ha approvato l’intervento di riparazione danni e rafforzamento locale della chiesa dei Santi Vittore e Corona a Cingoli. Un totale di oltre 500mila euro. Dalla documentazione di progetto si evince che la realizzazione della chiesa iniziò il 14 marzo del 1925 su progetto del prete architetto Giuseppe Verdenelli, il quale in seguito ad una consistente eredità ricevuta, unitamente a donazioni effettuate da cittadini cingolani, realizzò l’idea di edificare una nuova chiesa nella sua frazione natale.
L’edificio ha subito danni limitati a seguito del sisma 2016, anche grazie agli interventi che lo hanno interessato in seguito al sisma 1997. In particolare sono state messe in evidenza criticità riscontrate nelle volte della navata centrale e del transetto e negli archi, elementi questi che hanno subito interventi solo parziali nella precedente ristrutturazione. È stato evidenziato un principio di ribaltamento della porzione tra abside e transetto. Si prevede il consolidamento di tutte le volte con tecniche di rasature al fine di aumentare la duttilità di tali elementi e ridurre il rischio di crollo, verrà realizzata una passerella nella zona sottotetto, su tutto il perimetro dell’edificio, che consentirà di accedere alle varie porzioni da consolidare, evitando di camminare per lunghi tratti sopra la stessa e sono previste opere di finitura e sistemazione nelle porzioni interne. Il costo dell’intervento è di 149.018,01 euro.
E’ stato anche approvato l’intervento di riparazione danni e rafforzamento locale della chiesa di Santa Maria Assunta sempre a Cingoli. C’è la presenza di lesioni sulle murature del corpo trasversale di ingresso, dove si evidenzia un principio di meccanismo di apertura sommitale presidenza del Consiglio dei ministri, segni di degrado, anche degli elementi lignei, della volta dell’abside, dove non risultano eseguiti sufficienti interventi di collegamento.
Previsti il consolidamento della volta dell’abside, la riduzione della vulnerabilità degli archi e delle volte della navata centrale, la riduzione della vulnerabilità in alcune murature del sottotetto, il consolidamento della muratura in corrispondenza degli appoggi delle capriate della copertura con iniezioni di malta di calce e l’intervento di protezione della muratura sommitale del campanile (cuspide e punta) con l’impermeabilizzazione della porzione sommitale del campanile. Il costo dell’intervento è di 356.824,66 euro.
«L’edilizia religiosa è un punto di riferimento vitale per le comunità di tutto il cratere – sottolinea il commissario alla ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli – E’ fondamentale restituire quanto prima ogni chiesa ai nostri fedeli, sono luoghi di cultura, spiritualità e di identità Per questo ringrazio il presidente della Regione Francesco Acquaroli, il vescovo Nazzareno Marconi, l’Ufficio ricostruzione e i tecnici e il sindaco Michele Vittori per l’efficiente ed efficace collaborazione».
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l’edilizia religiosa io la sistemavo dopo le abitazioni dei cittadini. Lo stato del Vaticano con il suo Ior ( esiste ancora?) invece di comprare edifici a Londra ( chiedere Cardinale Becciu) sistemi le chiese terremotate, già gli edifici di culto non pagano Imu, nel 2018 se non sbaglio eravamo sotto il mirino della Commissione europea per 4 miliardi di imposte non versate dalla Chiesa..