Lavoratori della ricostruzione, Cisl:
«A rischio le stabilizzazioni
e i contratti a tempo determinato»

SINDACATO - Luca Talevi e Alessandro Moretti sottolineano la necessità di un intervento mirato nella conversione del Decreto Milleproroghe. «Assunzioni indispensabili, ma i bilanci degli enti locali non possono permettersele»

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Luca Talevi

«Stabilizzazioni sisma e contratti a tempo determinato a rischio». A lanciare l’allarme è la Cisl Fp che scrive alla politica nazionale e regionale per accendere i riflettori sulle criticità legate ai lavoratori della ricostruzione. 

Attraverso una nota firmata dal reggente regionale della categoria Funzione pubblica, Luca Talevi e dal responsabile del Dipartimento funzioni locali Alessandro Moretti, il sindacato ha avanzato richieste precise alla politica in merito alla gestione del personale impiegato nella ricostruzione post sisma 2016.

A seguito dell’analisi della manovra finanziaria per il 2025 e della circolare del commissario alla ricostruzione, il sindacato ha sottolineato la necessità di un intervento mirato nella conversione del Decreto Milleproroghe. L’obiettivo è ottenere il trasferimento di risorse economiche indispensabili per stabilizzare le figure professionali attualmente assunte a tempo determinato presso gli uffici della ricostruzione degli enti locali.

«È fondamentale – affermano Talevi e Moretti – garantire la stabilizzazione dei lavoratori che hanno maturato almeno 36 mesi di anzianità, prevedendo una deroga agli attuali vincoli assunzionali. Questo è essenziale per permettere ai Comuni e alle Province di completare la ricostruzione e sostenere la rigenerazione sociale e urbana delle aree colpite dal sisma, evitando lo spopolamento delle zone montane e collinari».

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Alessandro Moretti

La Cisl Fp Marche ha inoltre richiesto il proseguimento del finanziamento governativo per il personale ancora assunto a tempo determinato. «I bilanci degli enti locali – sottolineano Talevi e Moretti – non sarebbero in grado di sostenere autonomamente i costi tabellari e gli oneri riflessi derivanti da queste assunzioni, che restano indispensabili per la gestione della ricostruzione».

Il sindacato ha espresso preoccupazione per le ripercussioni negative generate dalla situazione di stallo nel tavolo di negoziazione per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale Funzioni locali 2022-2024, «bloccato dall’indisponibilità alla firma di altre organizzazioni sindacali».

«Continueremo a essere presenti sul territorio, ascoltando le istanze dei lavoratori grazie anche alle nostre Rsu, che consideriamo vere e proprie sentinelle nelle amministrazioni locali. Ci prepariamo con determinazione al loro rinnovo previsto per il prossimo mese di aprile», hanno concluso Talevi e Moretti.

Il sindacato ribadisce quindi il suo «impegno nel garantire condizioni di lavoro dignitose e una gestione efficace del personale pubblico coinvolto nel complesso processo di ricostruzione post sisma».

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