Il segretario provinciale di Fi Gianluca Pasqui e l’ex assessore Fabiano Gobbi
di Francesca Marsili
«L’espulsione di Gobbi è la cacciata di Forza Italia dall’amministrazione Sclavi, un caso politico e la rottura di un accordo fatto un anno fa, in cui entravamo in maggioranza con un assessore. Oggi abbiamo visto che questa amministrazione si è spostata a sinistra». Cosi Gianluca Pasqui, segretario provinciale di Forza Italia, interviene sulla defenestrazione dalla giunta dell’ex assessore Fabiano Gobbi, che oggi indossa ufficialmente la maglia degli Azzurri. E lo fa nel giorno in cui il sindaco ha revocato le deleghe anche alle assessore Elena Lucaroni e Flavia Giombetti (leggi l’articolo), per poi annunciare gli ingressi in Giunta di Benedetta Lancioni e Isabella Tonnarelli (leggi l’articolo).
A raccontare i retroscena dell’affaire che tiene banco da settimane è appunto il partito dove Gobbi è rientrato, nel 2024, quando era già assessore, col beneplacito del sindaco Mauro Sclavi e del leader di Tolentino popolare Alessandro Massi. Dalla conferenza stampa indetta nell’azienda dell’ex assessore alle Attività produttive, la vicenda si arricchisce di nuovi particolari, ma il partito è fermissimo su un punto: «Nel decreto di espulsione non ci sono motivazioni concrete, e nel momento in cui un assessore di Forza Italia viene cacciato, a meno che non abbia commesso fatti gravi, significa che c’è la volontà di rompere e la cosa più brutta è che viene escluso un amministratore eletto dai cittadini».
Pasqui ripercorre i passaggi dell’accordo. «L’ingresso dell’assessore Gobbi in Forza Italia non nasce solo dalla volontà di vederlo vicino a noi, ma dalla consapevolezza di fare la buona amministrazione. Nel 2023 il referente cittadino di Forza Italia , Roberto Scorcella, ha chiesto un incontro al sindaco, poiché quello che ci apprestavamo a fare poteva essere non gradito alla maggioranza e non volevamo alterare gli equilibri: se non ci fosse stato qualcuno ad allargarci le braccia questo accordo non sarebbe mai avvenuto – sottolinea -. Essendo Gobbi espressione di Tolentino Popolare abbiamo chiesto a Alessandro Massi. Entrambi dissero di essere d’accordo, e alla mia domanda “Non è che poi questo accordo politico salta?”, Sclavi ha risposto : “Non ti preoccupare”. Ora, un sindaco che dopo due anni e mezzo toglie e deleghe ad un assessore senza aver commesso fatti gravi vuole rompere e rompe anche col centrodestra».
Ad aggiungere i dettagli dell’accordo è Scorcella: «Dato che questa amministrazione era civica, come Forza Italia abbiamo cercato di fare un percorso insieme. Le scuole in centro e lo sgombero dell’area container erano elementi che condividevamo, pur rimanendo convintamente nel centrodestra. L’ingresso di Fabiano in Forza Italia poteva essere una sorta di ponte tra l’area moderata, che credevamo fosse nell’amministrazione Sclavi, e quella di centrodestra, magari per presentarci alle prossime elezioni più uniti. Oggi – prosegue – abbiamo visto che questa amministrazione si è spostata a sinistra, d’altronde ci hanno vinto le elezioni al ballottaggio. Sono solidale con gli altri due assessori cacciati: Elena Lucaroni e Flavia Giombetti, persone serie e preparate, e credo che quei pochi risultati che questa amministrazione ha portato a casa si debbano alla loro firma Questo modo di fare non ci piace: il percorso amministrativo iniziato con un progetto è giunto a conclusione e chi di dovere ne pagherà le conseguenze in termini numerici, in Consiglio».
Gianluca Pasqui e Fabiano Gobbi
«Sclavi batte Pezzanesi tre a due: una triste vittoria, una delle pagine più brutte delle città» esordisce Fabiano Gobbi con una battuta calcistica riferendosi all’allora sindaco Giuseppe Pezzanesi che cacciò dalla giunta Alessandro Massi e Alessia Pupo. «Nulla di vero nelle motivazioni scritte nel mio decreto di espulsione firmato dl sindaco, sto valutando l’impugnazione e se il tribunale amministrativo dovesse darmi ragione devolverò i soldi ai commercianti di Tolentino – annuncia Gobbi – . Nell’atto con cui vengo cacciato si dice che ho ostacolato il programma elettorale, ma non c’è una sola delibera che io non abbia votato, anche le più incredibili, ho fatto l’uomo di scuderia».
Un pensiero lo rivolge anche a Lucaroni e Giombetti, che chiama colleghe di cacciata: «Le ringrazio per il sostegno morale dimostrato in Consiglio, a supporto del fatto che non ero l’anima nera della giunta come scritto nel decreto. Bisogna che qualcuno -conclude – trovi pace sulle reali motivazioni che hanno portato alla nostra cacciata. E se qualcuno vuole sfilarti la sedia senza dirtelo e in maniera poco elegante, allora si cerca di non cadere per terra». Che suona come un avvertimento.
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Lotte di partito ,solo politiche, ma chi pensa al vero bene della città?
queste lotte allontanano sempre più dal votare i cittadini….per quello che ci è dato sapere Gobbi sapeva che sarebbe stato lì per metà mandato, poi sarebbe subentrata quasi una pari merito ,con qualche voto in più di Gobbi , tutto questo perché la persona è giovane ed inesperta al fianco di Gobbi avrebbe intrapreso più dimestichezza per andare da sola dopo il tempo trascorso e pattuito…se questi erano gli accordi perché non si rispettano? semplice …il colore politico diverso non lo accetta si rimangia la parola ….chi ci rimette è la città con i cittadini ….per questo se non lo avete capito la gente non vota più…