Camerino diventa un caso di studio
per una ricostruzione “dal basso”

STUDIO - Il gruppo di ricerca composto da Unicam e dalle università di Milano, Torino, Roma e Chieti-Pescara analizzerà lo spazio urbano con l'obiettivo di far emergere una pianificazione del territorio a misura di cittadino: da venerdì e per cinque mesi un incontro aperto ogni settimana per raccogliere spunti e mappare la comunità

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Il centro di Camerino

A partire da venerdì e per i successivi cinque mesi, la comunità di Camerino sarà chiamata a farsi protagonista di un percorso di partecipazione che parte su iniziativa di un gruppo di ricerca formato da Università di Camerino, Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Università La Sapienza di Roma, Università D’Annunzio di Chieti-Pescara e che ha come obiettivo quello di  far emergere “dal basso” una visione sullo spazio urbano futuro, sulla socialità che lo abiterà e sull’economia che potrà svilupparsi. 

La ricerca Trials lavora sulle aree del cratere sismico con una sperimentazione operativa a Camerino e Norcia, inquadrandole come casi studio per la ripartenza in una prospettiva di pianificazione del territorio. In particolare, negli incontri e negli spazi che saranno organizzati per i diversi momenti di confronto e collaborazione, l’attenzione sarà posta su come abitare la temporaneità, sia della città storica sia della città nuova: saranno occasioni per connettere la dimensione locale e quella nazionale, l’ambito urbano e quello del paesaggio, portando al tavolo cittadini, pubblica amministrazione, esperti e saperi mancanti, per dare maggiori possibilità di successo al futuro possibile e desiderato.

Il primo incontro per la presentazione della ricerca e la discussione su alcuni temi emersi da una serie di interviste si terrà venerdì dalle 17 alle 19,30 nei locali del Quartiere delle associazioni di Camerino in via dello Sport. A partire dalla settimana successiva il centro sociale di Montagnano fungerà da hub ospitando, una volta alla settimana, incontri condotti da esperti in cui i partecipanti realizzeranno la biografia e la mappa di comunità. Questi strumenti conterranno le attese che la cittadinanza ritiene utili attivare per affrontare il periodo di transizione verso la conclusione dei lavori di ricostruzione e rigenerazione della città e dei paesaggi. In questo spazio si sperimenteranno forme di dialogo con l’ente pubblico e saranno depositati anche tutti i documenti, quali mappe, programmi, progetti, a disposizione di tutta la cittadinanza.  Inoltre, una volta al mese gli attori del territorio incontreranno il gruppo di ricerca delle università per discutere come pianificare la normalità sfruttando la capacità di resilienza sino ad ora esercitata e sviluppando orizzonti e scenari futuri, possibili e auspicabili.



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