L’atto aziendale di Torrette, il dg Gozzini:
«Non ci sono tagli, ma piani di crescita
Entro il 2025 via ai lavori del nuovo Salesi»

INTERVISTA al dg che guida da due anni la struttura top della sanità ospedaliera italiana e ora è alle prese con il nuovo documento. «Nel triennio c’è l’ipotesi di una riduzione di sette strutture semplici e due complesse, vediamo di fare alcuni passaggi nei prossimi anni ma mutare organizzazione non significa chiudere un servizio, non si chiude nulla. Lo stesso discorso vale per le unità operative semplici dipartimentali che non subiscono riduzioni di alcun tipo»

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L’ospedale di Torrette

di Luca Patrassi

Tra pochi giorni, il 31 gennaio, Armando Marco Gozzini festeggerà i due anni di vita alla guida dell’azienda ospedaliera universitaria di Torrette. E questo è un momento cruciale, perché è stato presentato l’atto aziendale.

Direttore Gozzini, sta riuscendo a fare quanto programmato o ci sono state più scosse di assestamento del previsto?
«Torrette ha fondamenta solide e radicate, il successo e il prestigio di cui gode derivano dalla grande squadra che vi opera giornalmente con professionalità, sacrificio e passione. Il merito è del personale sanitario, quanto alla governance posso dire che c’è grande armonia con i capidipartimento».

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Armando Gozzini

Ha appena presentato l’atto aziendale, c’è chi parla di tagli e chi guarda alla luna (e non al dito). Quali sono le linee guida?
«E’ un piano elaborato da luglio, ci sono stati confronti e recepimento di alcuni suggerimenti, è un documento che contiene uno slancio organizzativo, indica le strategie che sono il succo dell’azienda, la mission aggiornata ai tempi nostri dalle liste di attesa alla telemedicina passando per territorio e intelligenza artificiale. L’atto precedente era un documento burocratico, frutto di quei tempi, parliamo di 20 anni fa. Non voglio evidentemente parlare male del passato, dico che l’atto aziendale ha preso in esame le varie situazioni offrendo visioni e soluzioni a breve e a lungo termine, guardiamo al futuro. Pubblicheremo anche un libro bianco con i suggerimenti che ci sono stati dati nel corso delle interlocuzioni finora avute con un centinaio di persone».

Il punto di partenza dell’atto aziendale di Torrette?
«Condiviso l’albero genealogico di tutte le strutture, c’è un’ottima armonia: siamo al centro, in mezzo tra ospedalieri e universitari, tra due mondi perfettamente integrati per fare assistenza, ricerca e didattica. I concorsi fatti hanno permesso di selezionare professionisti che si sono dimostrati capaci di gestire i reparti, così come fatto dai predecessori, altri 4/5 concorsi stanno per essere banditi. Nell’ultimo anni abbiamo potenziato l’organico con 90 stabilizzazioni e stiamo per farne altre 40 nella consapevolezza che le esperienze maturate, la professionalità, non vadano disperse».

Cosa cambia nella struttura operativa?
«I dieci Dipartimenti di una volta sono eccessivi, li abbiamo rivoluzionati portandoli ad otto in base alle competenze ed uscendo dalla originaria logica monolitica, Dipartimenti verticali ma anche orizzontali e dunque capaci di parlare tra loro. L’Università ha già dato il suo parere positivo, seguiranno altri passaggi, lunedì prossimo incontreremo i confederali».

In questa rivoluzione c’è chi vede il taglio di qualche struttura.
«Nessun taglio, il confronto è sul modello organizzativo: ci sono strutture spostate in un albero diverso ma nessun taglio nel rispetto del decreto ministeriale 70. Il palinsesto resta quello: nel triennio c’è l’ipotesi di una riduzione di sette strutture semplici e due complesse, vediamo di fare alcuni passaggi nei prossimi anni ma mutare organizzazione non significa chiudere un servizio, non si chiude nulla, lo stesso discorso vale per le unità operative semplici dipartimentali che non subiscono riduzioni di alcun tipo. Ci sono tre Unità operative complesse in più: Neurochirurgia infantile nell’ottica di potenziare ulteriormente le attività del Salesi, un’Odontoiatria potenziata e la Clinica universitaria di Medicina d’urgenza, dove indirizzare la grande risorsa rappresentata dagli specializzandi».

Risorse umane ma anche strutture, apparecchiature.
«Giovedì prossimo presenteremo le iniziative di riqualificazione del vecchio Salesi che saranno comunque funzionali al nuovo Salesi la cui prima pietra sarà posta entro l’anno dalla Regione che ha appena finanziato le nuove sale parto con un finanziamento sulla sicurezza. Continuano invece le altre opere tra cui la palazzina uffici, i progetti del Pnrr, le nuove risonanze a Torrette e al Salesi e un nuovo parcheggio esterno finanziato ad hoc dalla Regione. Abbiamo messo le fondamenta per guardare avanti, per unificare tutta l’azienda in un unico perimetro in una visione integrata. Non più il Lancisi in collina e il Salesi in centro città, ci sarà la presentazione di una variante urbanistica per rendere quelle aree più appetibili e liberare dunque risorse utili agli investimenti dell’azienda. I prossimi due anni saranno fondamentali per definire il lavoro iniziato».

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