La consigliera di minoranza Silvia Luconi (Fratelli d’Italia), candidata sindaco alle ultime elezioni
di Francesca Marsili
«Ci chiediamo come il sindaco abbia potuto indire una conferenza stampa sul campus e sciorinare una serie di notizie tecniche unitamente a dati temporali, senza la presenza della Provincia. Sclavi, sempre più solo e tracotante, e il presidente del Consiglio, rappresentato da Fabio Montemarani, hanno deciso di mancare di rispetto istituzionale a tutti gli interlocutori che avrebbero potuto e dovuto parlare». Per il centrodestra di Tolentino, l’annuncio dell’avvio del cantiere del nuovo polo scolastico fatto lunedì scorso dal primo cittadino Mauro Sclavi: «È una vergogna. Ma da un’amministrazione inqualificabile guidata da un sindaco con evidenti limiti di visione amministrativa e politica e da un presidente del Consiglio come Alessandro Massi, concentrato solo su stesso e sulle sue strategie politiche, non ci si potesse aspettare niente di meglio».
Con una nota congiunta, le sigle politiche di opposizione: FdI, Tolentino nel cuore, È viva Tolentino, Lega, Forza Italia e Udc, aggiungono: «Questi signori, non più tardi del 2022, demonizzavano un’opera strategica. Hanno fatto il possibile per avversare la realizzazione del campus mettendo alla gogna mediatica l’allora sindaco Giuseppe Pezzanesi che lo ha voluto, pensato e fatto finanziare, ma anche l’allora candidata Silvia Luconi, sbeffeggiata sia in campagna elettorale, sia più volte nel suo ruolo di consigliere di minoranza quando lo ha difeso fortemente. Stessa sorte toccata a tutta la coalizione di centrodestra che ha condiviso il progetto del campus all’indomani del terremoto e lo ha difeso in tutte le sedi istituzionali e con tutti i cittadini».
La coalizione si dice «inorridita dall’ennesima mancanza di rispetto e correttezza istituzionale di questo sindaco, che ha come unico obiettivo quello di trascinarsi fino al 2027 obbedendo a capo chino a chi gli detta l’agenda politica e gli consiglia gli assessori, a colui che da vittima nel 2019 sta diventando il peggior carnefice, soprattutto visti i risultati di questa amministrazione, e che ha fatto comprendere alla città perché fu allontanato: non certamente per ripicca del sindaco o per mancato sostegno dei colleghi dell’epoca, ma per una attenta valutazione delle capacità amministrative del soggetto interessato».
Il riferimento è ad Alessandro Massi, cacciato nel 2019 dall’allora sindaco Giuseppe Pezzanesi. Il centrodestra locale, oggi all’opposizione, sottolinea: «Li ricordiamo tutti questi signori: i registi dei cortei con i lumini a morto, coloro che hanno chiamato “Striscia la Notizia” decidendo di ridicolizzare un’opera che secondo loro sarebbe stata la morte della città. Quelli che invece di difendere il progetto, dichiaravano sui giornali che “bisognava pensare meno in grande”, facendo calare vergogna e disprezzo sugli stessi Istituti che se si reggono, lo fanno solo grazie a chi ancora oggi crede nella propria mission dando tutto se stesso nel mondo della scuola, lasciando fuori la politica, e grazie alle famiglie, che con grande senso di attaccamento hanno continuato ad iscrivere i ragazzi nei nostri istituti scolastici dopo i nostri accorati appelli, per lo storico prestigio degli stessi e per il futuro che per loro avevamo pensato con la costruzione del campus».
Il gruppo attacca gli esponenti dell’amministrazione Sclavi: «Hanno fatto del rattoppo delle strutture scolastiche il proprio cavallo di battaglia, senza capire che averle nuove, sicure e tecnicamente più performanti avrebbe lasciato in eredità alle future generazioni un patrimonio inestimabile. Erano convinti – concludono – che la rinascita di Tolentino passasse per le scuole in centro storico. E alla fine ce le hanno pure portate le scuole in centro: al Bezzi per esempio, dove nei prossimi 3/6 mesi partiranno, da via San Nicola a Porta del Ponte tra i 6 e i 7 cantieri post-sisma, che limiteranno ancora di più viabilità e sicurezza pedonale di abitanti, fedeli e studenti».
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