Zona franca urbana, Confartigianato:
«Abbiamo chiesto a Castelli
di prorogarla a fine 2026»

L'ASSOCIAZIONE ha sollecitato il commissario alla Ricostruzione dopo l'appello arrivato da diverse aziende del cratere: «Sono oltre 90 le nostre imprese che ad oggi stanno vivendo questa problematica. Sarebbe per noi auspicabile prevedere un rinvio e fissarne una nuova e definitiva scadenza»

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Enzo Mengoni, presidente Confartigianato Imprese Macerata-Ascoli-Fermo

«Zona franca urbana: abbiamo richiesto al commissario Castelli la proroga a fine 2026». Confartigianato ha ascoltato l’appello lanciato nei giorni scorsi da diverse imprese del cratere che con la conclusione della Zona franca urbana hanno visto bloccarsi la possibilità di utilizzo di crediti d’imposta accumulati, nonostante la ricostruzione sia ancora in corso.

«Sono infatti oltre 90 le nostre imprese che ad oggi stanno vivendo questa problematica – spiega l’associazione – Già nel 2023, grazie al dialogo aperto con il Commissario alla ricostruzione, Guido Castelli, siamo riusciti con il Decreto 616 a fissare una proroga per l’utilizzo dei crediti esigibili al 31 dicembre 2024. Adesso ci troviamo nella stessa difficile situazione con i fondi già attribuiti dallo Stato alle imprese, ma che per le modalità del provvedimento stesso non possono più essere utilizzati, sebbene i cantieri nelle zone terremotate stiano marciando a pieno regime. Per questo motivo, abbiamo nuovamente sollecitato il Commissario Castelli, memori della proficua sinergia con cui operiamo su tali tematiche, proponendo di rivedere le tempistiche della proroga stessa. Il senatore sta presentando proprio un emendamento sul tema. Sarebbe per noi auspicabile prevedere un rinvio e fissarne una nuova e definitiva scadenza al 31 dicembre 2026, piuttosto che posticipare di anno in anno la richiesta. In questo modo, le imprese avranno ancora tempo per consumare i crediti residuali rimasti fermi nei cassetti fiscali. Pensiamo che questo provvedimento sia sufficiente a sopperire la chiusura della Zona franca urbana: anziché attivare nuovi bandi, infatti, è giusto mettere in condizioni le imprese di usufruire di tutti i crediti già a loro concessi.



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