«Refuso nella determina, non è una Rsa, ma una residenza protetta per 20 posti letto e i soldi per il primo stralcio ci sono». Dall’Ast di Macerata arriva una precisazione rispetto al progetto della casa della comunità di Recanati di cui si è parlato in un articolo comparso domenica su Cronache Maceratesi.
Il progetto infatti a causa di maggiori costi ha visto le spese iniziali aumentare da 5 milioni 155mila euro a 5 milioni 467mila euro. Franco Pesaresi, esperto di sanità e welfare ha ricostruito, nell’articolo, attraverso gli atti, il percorso della progettazione e l’Ast Macerata in merito al progetto precisa quanto segue: «La procedura percorsa è il frutto della collaborazione in essere con il dipartimento Salute della Regione, di concerto con il ministero competente e la cabina di regia per i finanziamenti Pnrr, nell’ambito della normativa vigente in materia di appalti pubblici e nell’ottica di una corretta gestione delle risorse comunitarie e regionali assegnate. L’operato dell’azienda si svolge con correttezza e trasparenza mediante l’adozione di atti amministrativi, in adempimento a indirizzi legislativi e indicazioni ministeriali. Si rende doveroso precisare che a causa di un refuso nella determina di aggiudicazione dell’appalto numero 48 datata 11 ottobre 2024, viene riportata erroneamente la dicitura “Rsa” quando in realtà si tratta di una residenza protetta per 20 posti letto. Nella stessa determina di aggiudicazione, inoltre, viene approvato il quadro tecnico economico dove si evidenzia l’aumento complessivo dell’opera da euro 5.155.000 ad euro 5.467.400. Tale incremento è dovuto al giusto riconoscimento di un contributo attribuito con decreto del ministero competente di 367.400 euro (Foi, Fondo opere indifferibili) legato all’ormai noto incremento dei costi dell’edilizia, come ben evidenziato nel provvedimento amministrativo. Preme evidenziare che i tempi di progettazione sono fondamentali per il rispetto dei target Pnrr, imposti dalla normativa nazionale, ed è quindi del tutto evidente, e non sorprendente, la celerità e la priorità nel predisporre gli atti conseguenti, che sono esaustivi anche sotto il profilo della chiarezza circa gli incrementi sostenuti».
In uno degli atti pubblicati all’albo pretorio dell’azienda sanitaria, la determina 48 dell’ottobre 2024 era emersa anche la disposizione di “stralciare se necessario le opere di finitura sia edile che impiantistica”. Su questo aspetto l’Ast precisa: «le opere del primo stralcio finanziate con fondi Pnrr per 2 milioni, 217mila euro sono sufficienti a realizzare e ultimare funzionalmente la realizzazione della casa di comunità completa di tutte le opere di finitura, si ribadisce che le opere per la realizzazione della porzione di degenza saranno realizzate per la parte strutturale, tamponature esterne, infissi esterni e unità primarie impiantistiche, fatta eccezione solo per le finiture interne di completamento».
Casa della Comunità a Recanati «Costi del progetto lievitati e i soldi non bastano per le finiture»
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