Risse e schiamazzi, il Donoma non ci sta:
«Inaccettabile la campagna di odio
che si sta diffondendo contro di noi»

CIVITANOVA - Dopo l'ultimo episodio di domenica, interviene Stefano Salvucci, preposto alla discoteca di via Mazzini e braccio destro del gestore Daniele Maria Angelini

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Il Donoma

di Laura Boccanera

«Episodi molto più frequenti rispetto agli anni scorsi, ci chiediamo se non vi sia una regia dietro all’escalation di cronaca fuori dal Donoma. Bisogna disinnescare il clima d’odio fra i residenti nei confronti del locale».

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Stefano Salvucci

Stefano Salvucci, preposto alla discoteca di via Mazzini e braccio destro del gestore Daniele Maria Angelini. interviene dopo l’ennesimo caso di cronaca avvenuto alla chiusura della discoteca. Domenica mattina infatti c’è stata una violenta rissa che ha coinvolto due gruppi d ragazzi, perlopiù stranieri. Due sono stati trasferiti al pronto soccorsi, altri ci sarebbero andati autonomamente. Sull’episodio indagano i carabinieri. Il locale ha riaperto il 25 dicembre dopo i 5 giorni di chiusura inflitti dalla Questura per l’applicazione dell’articolo 100 del Tulps.

«I cinque giorni di chiusura hanno portato problemi inimmaginabili all’attività – commenta Salvucci – si pensa al Donoma solo come una discoteca, ma qui lavorano 81 persone, 30 solo per la sicurezza, per non parlare dell’indotto, a Capodanno abbiamo fatto occupare 42 camere in hotel, ma il clima di odio fra i residenti sta scatenando reazioni esagerate, specie rispetto alla realtà dei fatti. Domenica si sono rincorse voci distorte: nessuna auto è stata danneggiata ad esempio e anche la transenna è caduta, ma non è stata scagliata nella rissa. Le persone coinvolte in tutto sono state 4, al massimo 5, tutte dello stesso gruppo di albanesi, un gruppo che non era mai venuto al Donoma. Gli episodi di tafferugli fuori dal locale sono aumentati nell’ultimo mese rispetto a quanto accaduto negli anni passati, una statistica che non può non farci pensare. Ci domandiamo se non ci sia una regia dietro per far chiudere il locale».

«Sono sul piede di guerra – continua Salvucci riferendosi ai residenti – ma la campagna di astio e odio che stanno diffondendo contro di noi è inaccettabile, a maggior ragione perché le critiche arrivano sempre in modo anonimo. Se hanno un problema che mettano la faccia come facciamo noi, altrimenti sono accuse pretestuose. Ad esempio non è vero che ci sono stati danneggiamenti nella notte fra sabato e domenica, addirittura si è parlato di una bomba carta quando era un petardo esploso da qualcuno che neanche era nel locale. E anche l’episodio fra albanesi è stato più uno show fra ubriachi, non c’erano armi o coltelli, le lesioni si limitano a lividi. Daniele Angelini sta valutando con l’avvocato se ci sono le condizioni per procedere contro ignoti e contro chi danneggia l’immagine del locale e il suo nome».

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