Da sinistra il segretario di Fondazione Carima Gianni Fermanelli e il presidente Francesco Sabatucci Frisciotti Stendardi, l’assessore Filippo Saltamartini, il direttore dell’Ast di Macerata Marco Ricci e la direttrice Sanitaria Daniela Corsi
di Alessandra Pierini (foto Fabio Falcioni)
Un Babbo Natale generosissimo e lungimirante verso la sanità maceratese. In queste vesti questa mattina la Fondazione Carima ha annunciato a Palazzo Ricci, insieme ai vertici regionali e provinciali della sanità, l’investimento di 1,6 milioni di euro per l’acquisto di 17 apparecchiature mediche di ultima generazione ai presidi ospedalieri di Macerata, Civitanova e Camerino.
Il presidente Sabatucci Frisciotti Stendardi
«Abbiamo ripreso in estate il proficuo dialogo con i vertici Ast – ha ricordato Francesco Sabatucci Frisciotti Stendardi, presidente della Fondazione Carima – e abbiamo condiviso un piano congiunto di donazioni sanitarie mirate e strategiche. Ho assistito personalmente alle trattative fatte in questi mesi per l’acquisto dei macchinari e devo dire che sono state portate avanti con un attaccamento eccezionale. Vogliamo che quanto fatto dalla Fondazione possa anche sensibilizzare imprenditori, aziende e persone del territorio a coinvolgersi e aiutare chi ha bisogno. La Fondazione non ha più una banca alle spalle ma continua comunque ad avere un portafoglio e a valorizzare il patrimonio».
La trattativa privata ha consentito di arrivare rapidamente a un programma di acquisti con tempistiche notevolmente ridotte rispetto ad una gara ad evidenza pubblica: «La cosa eccezionale – ha spiegato Gianni Fermanelli – è che siamo riusciti comunque ad ottenere prezzi competitivi e sconti notevoli tanto che le attrezzature acquistate hanno un valore di mercato di circa tre milioni. Andranno a sostenere le eccellenze territoriali e i professionisti».
Gianni Fermanelli
In particolare si tratta di 13 ecotomografi e 4 apparecchiature ad alto contenuto tecnologico: un angiografo vascolare per la Radiologia interventistica di Macerata diretta dal dottor Salvatore Alborino, una colonna video lapascorica per la Chirurgia di Camerino guidata da Rosolino Pellerito, un laser ad olmio per Urologia a Civitanova diretta da Willy Giannubilo e un ecografo di secondo livello dotato di poltrona ecologica che, anche grazie all’intelligenza artificiale, sarà in grado di accelerare le diagnosi e di confrontarle con tutto il territorio nazionale, a beneficiarne sarà il reparto di Ostetricia e Ginecologia di Macerata con il primario Mauro Pelagalli.
Fermanelli ha anche sottolineato i tempi: «Molti saranno disponibili in breve, alcuni entro il mese. Altri necessitano invece di essere impiantati con dei lavori strutturali ma tutti saranno attivi entro il 2025. Macchinari tecnologicamente avanzati consentono di avere un sistema sanitario più equo, efficiente e sostenibile. La sostenibilità è un altro tema che ci sta a cuore e l’uso di macchinari non obsoleti, oltre a essere più affidabili, impattano meno sull’ambiente. Infine le Marche risultano essere tra le regioni più virtuose riguardo proprio la bassa obsolescenza delle apparecchiature e ci piace pensare che sia anche un po’ merito della Fondazione Carima».
L’assessore Filippo Saltamartini
Un cammino condiviso, quello di Fondazione Carima, con i vertici sanitari per comprendere le reali esigenze. «La Fondazione – ha detto l’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini – ha un occhio molto lungo con queste donazioni perché si preoccupa del dono ma soprattutto del servizio che rende». In merito alla carenza di medici: «I medici sono pochi ma arriveranno perchè li stiamo formando. Intanto però questi macchinari, che riducono la durata delle prestazioni, ci danno un valore esponenziale. il futuro è incerto ma sapere che c’è una classe dirigente che ci aiuta e sostiene è fondamentale». L’assessore interviene anche sugli episodi di violenza verso i sanitari, l’ultimo si è verificato nella notte tra lunedì e martedì all’ospedale di Macerata: «Abbiamo professionalità che si formano in 30 o 40 anni, alzare le mani è vergognoso sempre, ma su di loro e su chi lavora per tutelare la nostra salute è addirittura inaccettabile».
Il ringraziamento di Marco Ricci, presidente dell’Ast di Macerata: «Voi siete un super Babbo Natale. Ci mettete nelle condizioni di lavorare al meglio anche laddove il sistema non ce lo consente».
il direttore dell’ast Macerata Marco Ricci e la direttrice sanitaria Daniela Corsi
La direttrice sanitaria Daniela Corsi ha raccontato l’incontro con la Fondazione Carima: «Ho bussato alla loro porta, ricevendo una accoglienza calorosa. Oltre a questo, qui ho trovato una grande competenza professionale. Io raccolgo la disperazione dei sanitari, non sono capricci ma reali necessità ed avere un sostegno per tutto il territorio è stato fondamentale».
Salvator Alborino, primario della radiologia interventistica di Macerata
Mauro Pelagalli, primario di Ginecologia e Ostetricia a Macerata
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Fondazione Carima torna a fare del bene al territorio maceratese ed è una bellissima notizia.
Come ex dipendente Banca Marche ho vissuto fino in fondo prima l’agonia e poi il fallimento della mia Banca di cui come noto la Fondazione Carima deteneva poco meno di un quarto della proprietà.
Ciò significava che nel momento di massimo valore di Banca Marche la Fondazione aveva un tesoretto di molte centinaia di milioni che producevano ogni anno un utile con il quale sovvenzionare a decine di milioni il territorio.
Ora abbiamo un donazione di quasi due milioni ma per me è un miracolo perché ottenuto solo con mezzi propri dopo che in una notte del novembre 2015 il suo tesoretto in Banca Marche è scomparso: molte centinaia di milioni, frutto dei risparmi di quasi 200 anni dei maceratesi sono spariti dalla sera alla mattina !
Ma questa è storia che spero, poco, la magistratura chiarisca.
Ma torniamo alla fantastica donazione della Fondazione Carima che dà ossigeno alla asfittica sanità maceratese.
E poco conta il solito refrain dell’assessore Saltamartini sul futuro meraviglioso che verrà con tanti giovani medici volenterosi pronti a mettersi a disposizione a Macerata.
Più onestamente la direttrice sanitaria Daniela Corsi ha raccontato la realtà dei fatti:
“Io raccolgo la disperazione dei sanitari, non sono capricci ma reali necessità ed avere un sostegno per tutto il territorio è stato fondamentale”.
Grazie alla Fondazione Carima che ha ripreso in pieno la sua missione di sostegno al territorio maceratese.
Sono un vecchio dipendente della Banca prima della fusione,denominata CARIMA,una solidissima struttura del credito,pilastro dell’economia provinciale,con la gestione Panzacchi,Direttore Generale,e che da sempre operava per statuto nel campo della beneficienza in termini consistenti.
Inaudita la sua fine ingloriosa.
Complimenti alla Fondazione Carima per questa importantissima donazione, segno di sensibilità e di attenzione al territorio.
Avendo ottenuto benemerenze in funzione di un eventuale Paradiso, potrebbero anche rivelare la consistenza e la struttura di questo portafoglio e la sua redditività, non foss’altro per allontanare il sospetto che questo milioncino abbondante non sia stato un grande sforzo.
Peraltro se la Fondazione Carima è un ente senza scopo di lucro, perché non si scioglie destinando tutto il suo portafoglio ad opere di bene?