Tarcisio Antognozzi, Tiziana Gazzellini e Debora Bravi di Insieme per San Severino
«Il sindaco, la sua giunta e la sua maggioranza, anziché potenziare l’ufficio Urbanistica e assumere personale idoneo, riducono drasticamente i controlli sull’operato dei cittadini». E’ l’affondo che arriva dal gruppo consiliare di minoranza “Insieme per San Severino”, che contesta la scelta dell’amministrazione di applicare il massimo della riduzione dei controlli prevista dalla legge regionale 17/2015 , «ovvero il 20% su sorteggio quindicinale – spiegano i consiglieri Tarcisio Antognozzi, Tiziana Gazzellini e Debora Bravi – lasciando senza alcun controllo da parte della pubblica amministrazione l’80% delle procedure urbanistiche; permettendo per tutto il territorio comunale, in maniera indifferenziata, tra aree urbane o rurali, storiche o periferiche, di non procedere all’istruttoria delle pratiche».
«In attuazione dei principi fondamentali della normativa statale vigente – aggiunge la minoranza – le finalità perseguite dalla Regione con la legge 17/2015, “Riordino e semplificazione della normativa regionale in materia di edilizia”, sono legate all’esigenza di accelerare i procedimenti di attività edilizia, allo scopo di favorire il benessere dei cittadini e lo sviluppo economico e tecnologico dei settori produttivi interessati. Tra le misure dettate dalla norma regionale, vi è la riduzione del controllo sulle procedure urbanistiche da parte degli Uffici comunali, “nel caso in cui le risorse organizzative non consentono il controllo sistematico”. La norma permette a ciascuna Amministrazione comunale, di ridurre il controllo delle pratiche presentate, dal 100% al 20%».
«Con piena convinzione ribadiamo, come già espresso in Consiglio Comunale – continuano i tre consiglieri d’opposizione – che sarebbe stato certamente di buon senso, adottare una misura di mezzo, ovvero una riduzione a non meno del 50% delle pratiche, quantomeno garantendo il controllo sulle aree di pregio urbanistico e storico. La scelta della maggioranza sembra denotare una certa superficialità e, ci permettiamo, incompetenza nella valutazione della norma regionale, trascurando la necessità di un graduale adattamento alla semplificazione, considerate le peculiarità storico architettoniche ed urbanistiche di una città, quella di San Severino, che ancora conserva, proprio grazie al buon lavoro urbanistico fatto dai nostri predecessori, un vasto e ricco patrimonio culturale, riconosciuto ben oltre i confini regionali. Nello specifico, si vuole evidenziare che mancherà il controllo sulle dichiarazioni, attestazioni, asseverazioni, riguardo gli elaborati grafico-progettuali e la completezza della documentazione; non vi sarà accertamento d’ufficio che i lavori rientrino nella tipologia urbanistica dichiarata, non vi sarà verifica di conformità dell’intervento con la disciplina di zona Prg; mancherà il controllo sulla correttezza del calcolo del contributo di costruzione dovuto, sulla verifica della trasmissione agli organi e alle amministrazioni competenti al rilascio del parere (ad esempio alla Soprintendenza, Ast, Arpam, Provincia). Ancora, chi controllerà il mantenimento del carattere peculiare dell’edificato rurale, con riferimento a materiali, tecniche costruttive, aspetti morfologici, tipologici e caratteri identitari se non vi saranno più controlli? Tali omissioni di controllo – concludono – si riveleranno sempre più dannose per la città, a causa delle sue fragilità storiche, architettoniche ed urbanistiche, e pertanto dannose alla salvaguardia del benessere dei cittadini e allo sviluppo produttivo anche legato al turismo e alle bellezze paesaggistiche».
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Quando manca personale negli uffici comunali si dovrebbe fare una semplice cosa accorpare le competenze di diversi comuni in un unico ufficio e poi unire tra loro le diverse amministrazioni per fare un comune con un numero congruo di abitanti.