Formare il personale sul Codice rosa. All’Ast di Macerata si è appena concluso un ciclo di incontri. «L’Azienda sanitaria dal 2017 ha istituito percorsi di cura e presa in carico della persona vittima di violenza – dice l’Ast -. Il percorso, denominato Codice Rosa, è rivolto a tutte le forme di violenza e maltrattamenti, comprese la violenza di genere e sui minori, quella perpetrata ai danni degli anziani o diversamente abili e il bullismo. Il percorso Codice rosa, che è in rete tra ospedale e territorio, con il coinvolgimento dove necessario delle forze dell’ordine, permette alla persona vittima di violenza di avere un’immediata risposta con presa in carico da parte dei servizi sanitari o sociosanitari competenti».
La Regione ha previsto l’esenzione dal ticket per le donne vittime di violenza, con validità di un anno dalla data del rilascio e rinnovabile. Il medico del Distretto, sulla base di documentazione specifica del pronto soccorso, del consultorio o di qualsiasi struttura pubblica esibita dalla donna attesterà l’esenzione in modo che la donna possa avere gratuitamente tutte le cure sanitarie necessarie correlate con il danno subito». Il corso ha la finalità di formare gli operatori sanitari per acquisire competenze e sicurezza nel gestire situazioni urgenti e di grave pericolo, con o senza attivazione di risorse residenziali.
«Il Codice rosa dell’Ast Macerata prevede appositi percorsi assistenziali e organizzativi di dettaglio, delineati attraverso tre protocolli operativi relativi alla violenza sessuale su adulti maggiorenni, su minorenni e un protocollo relativo ai maltrattamenti – dice Giorgia Scaloni, referente del Codice rosa dell’Ast Macerata – L’obiettivo generale di queste procedure specifiche è garantire a chi ha subito un atto di violenza sessuale o maltrattamento il diritto di trovare immediato soccorso in un luogo adatto, in cui operatori sanitari competenti sappiano accogliere e ascoltare il paziente, adottando comportamenti idonei ad assicurare l’assistenza sanitaria necessaria e la raccolta delle prove del presunto reato».
Riconoscere tempestivamente ogni caso di violenza, riuscendo a cogliere anche piccoli segnali premonitori, spesso sottovalutati, è prerequisito essenziale affinché l’intervento sanitario, psicologico, sociale possa essere riparativo.
«Nell’Ast di Macerata è stata creata nel tempo una solida rete grazie anche alla collaborazione messa in atto con la questura, l’Ambito sociale territoriale 15 e i Centri Antiviolenza» dice il dg dell’Ast Marco Ricci.
Sarebbe da formare coloro che ricevono segnalazioni di atti di stolkeraggio da parte di persone malate verso donne fragili...si perché costoro spesso (sempre più spesso) non hanno il coraggio di denunciare e poi scopriamo che "si poteva evitare ". Le attuali norme sono farlocche. 11 leggi in 11 anni, con 7 governi diversi ed abbiamo messo in giro solo qualche panchina rossa e scarpe rosse.
Sarebbe da formare alcuni medici di ps che aggrediscono verbalmente i poveracci che stanno male
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