Ammanchi in due Comuni,
niente misura interdittiva.
Il dipendente sta restituendo i soldi

INDAGINE - Il tribunale del Riesame ha ritenuto fondato quanto contesta la procura di Macerata nell'inchiesta per quasi 200mila euro spariti dai conti di due enti dell'entroterra. L'indagato non riveste più la carica di funzionario e quindi per i giudici non è necessario disporre il provedimento chiesto

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GuardiaFinanza_Archivio_arkiv_FF-6-650x434-1Spariscono i soldi da due Comuni, nessuna misura interdittiva sarà adottata per il dipendente comunale accusato di essersi appropriato nel corso degli anni di circa 200mila euro in parte utilizzati per il gioco. Il tribunale del Riesame non ha accolto il ricorso della procura di Macerata, in quanto il dipendente non riveste più la carica di funzionario pur non essendosi dimesso e dunque viene meno la necessità di disporre una misura interdittiva che sarebbe stata legata, in base a quanto chiesto dal pm Enrico Barbieri, proprio alla sospensione dall’esercizio della pubblica funzione nel Comune dove lavora.

Il Riesame ha comunque ritenuto che vi sia un quadro di indagini «univoco e pregnante in senso dimostrativo delle ipotesi sia di peculato, che di autoriciclaggio».

Il dipendente ha confessato di aver preso soldi dai conti di due Comuni dell’entroterra per cui lavorava, per uno come funzionario, per l’altro come dipendente esterno. Soldi che poi l’uomo avrebbe utilizzato, in parte, per giocare. Le indagini su quanto accaduto sono state svolte dalla Guardia di finanza. L’uomo si è mosso per restituire i soldi e grazie ad un mutuo sarebbe riuscito a coprire quasi tutto quanto è accusato di aver preso dai conti dei due Comuni. In un primo momento la procura di Macerata aveva chiesto l’arresto per il dipendente, richiesta che era stata respinta dal Gip del tribunale di Macerata. Successivamente la procura visto che l’uomo aveva confessato e che stava cercando di restituire i soldi aveva fatto ricorso al Riesame solo per chiedere la misura interdittiva e non più l’arresto. Al dipendente vengono contestati i reati di peculato e di autoriciclaggio.

(Gian. Gin.)

Spariscono quasi 200mila euro dai conti di due Comuni: dipendente indagato per peculato



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