Da sinistra: il ministro Marina Calderone, il commissario Guido Castelli, la presidente di Sviluppo lavoro Italia, Paola Nicastro
«Interventi mirati per sostenere e rafforzare il lavoro, la creazione di impresa, la formazione nel cratese sismico». Questo l’obiettivo della convezione che è stata firmata oggi a Roma dal commissario alla ricostruzione Guido Castelli e dal presidente di Sviluppo lavoro Italia Paola Nicastro. Presente il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Calderone.
La convenzione riguarda le persone che vivono nelle zone dell’Appennino centrale colpite dal sisma 2016. Obiettivo dell’intesa, che attua il Protocollo di intesa firmato lo scorso 19 settembre tra il commissario Castelli e il ministro Calderone, è integrare e rafforzare quanto già previsto dalle programmazioni regionali, anche attraverso misure specifiche e progetti innovativi e sperimentali, all’interno del cratere sisma 2016 che comprende 4 regioni (Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria).
Il ministro Marina Calderone ha sottolineato: «Il lavoro è fondamentale per ricostruire davvero il territorio. Per questo ho voluto essere presente alla firma di questa convenzione che avvia l’attuazione del protocollo d’intesa per la ricostruzione nell’area del cratere sisma del 2016, sottoscritto da ministero del Lavoro e struttura commissariale. Un modo per accompagnare le comunità colpite dal terremoto, unire le forze e individuare, insieme, le priorità per il prossimo futuro. Una scommessa soprattutto verso giovani e donne. Lo dimostra il collegamento tra la zona del cratere con l’area Zes per il Mezzogiorno, con cui sussistono profonde similitudini in termini di necessità di creare modelli di sviluppo e politiche attive del lavoro».
Il commissario Castelli ritiene che creare opportunità di lavoro, formazione e sviluppo sia «la premessa fondamentale per incentivare le persone a restare in questi territori e garantire un nuovo futuro alle comunità dell’Appennino centrale. Tra i compiti che mi sono stati affidati c’è anche la riparazione economica e sociale dei territori colpiti dal sisma e la convenzione rientra a pieno titolo all’interno di questa strategia».
Il presidente e ad di Sviluppo lavoro Italia, Paola Nicastro: «Dall’analisi dei nostri dati statistici si conferma un particolare spopolamento delle aree interne nelle zone del cratere, oltre al calo demografico che insiste su tutto il Paese. Puntiamo a limitare questo fenomeno con iniziative di diffusione delle opportunità e degli strumenti che Il ministero del lavoro ha previsto, ad esempio quelle contenute nel Decreto coesione. E quindi strumenti di autoimpiego e autoimprenditorialità puntando sui settori che possano essere da traino come turismo sostenibile e sull’agricoltura innovativa. Il nostro obiettivo è creare opportunità con quello che abbiamo definito il lavoro a Km 0, interveniamo direttamente nelle aree geografiche interessate, puntiamo in particolare sui giovani e sulle donne».
Gli interventi e le azioni previste riguardano l’avviamento di imprese giovanili, la formazione e l’attivazione dei disoccupati, la riduzione dei divari territoriali attraverso servizi specifici, la promozione della formazione tecnica e digitale dei giovani, la realizzazione di servizi per le famiglie, i giovani e gli anziani, il sostegno a servizi per il welfare territoriale, comunitario ed aziendale, il rafforzamento del ruolo e dei servizi del terzo settore. In particolare, attraverso la collaborazione con Sviluppo lavoro Italia verranno compiute analisi dei fabbisogni, anche tramite incontri dedicati, con la contestuale raccolta di fabbisogni da parte di associazioni datoriali, organizzazioni sindacali, imprese, Comuni, Enti del Terzo Settore. Infine, è prevista la progettazione e realizzazione di interventi relativi ad autoimpiego e imprenditoria femminile, Sistema Duale, Its, Formazione e altre misure di politica attiva del lavoro utili all’aumento di occupazione e alla riduzione del mismatch di competenze che prevedono il coinvolgimento di stakeholder, soggetti del terzo settore, della cooperazione sociale del sistema dei servizi socioassistenziali e socioeducativi.
La gente muore senza rivedere la propria casauna vergogna
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati