Paolo Ruffini esplosivo
dissacra Dio e la disabilità:
standing ovation per Din Don Down

CIVITANOVA - Politically uncorrect e irriverente, l'attore è vincente nella continua interazione col pubblico e nell'affrontare le incursioni degli attori con disabilità della Compagnia Mayor Von Frinzius. Successo per la prima serata della stagione di prosa che vedrà ogni sera ospite un'associazione del territorio. ieri è stata la volta dell'Anffas

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Paolo Ruffini tra il pubblico

di Alessandra Pierini

Irriverente, dissacrante, coinvolgente e capace di sfatare due grandi tabù del nostro tempo: Dio e la disabilità. E’ così che Din Don Down, lo spettacolo di apertura della stagione di prosa a Civitanova, ha conquistato gli spettatori in un teatro Rossini  da tutto esaurito.
Sul palco un esplosivo Paolo Ruffini, del tutto politically uncorrect, nei panni di un sacerdote tra altari, messale, l’improbabile chierichetto Mauro, civitanovese scelto tra il pubblico, e le incursioni degli attori con disabilità della Compagnia Mayor Von Frinzius.

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I protagonisti con ragazzi e ragazze dell’Anffas

Se il fine dichiarato è quello di ricercare (D)io, alla fine il pubblico in standing ovation e commosso, come anche gli attori e le attrici sul palco, ha portato a casa la consapevolezza che la normalità non esiste e che alla fine è l’amore il fil rouge che unisce tutti noi.
Tra attori disabili nei panni di suore, sacerdoti e persino nelle vesti del Papa e della Madonna, i messaggi più duri arrivano dalle parole di Paolo Ruffini, critico verso i social, il degradante impero dell’ignoranza e anche il Ministero della cultura, accogliente verso i bambini e le bambine «che per me – ha ripetuto più volte – sono persone basse» e verso le specificità di ognuno. Bandita ogni forma di pietismo, gli attori fanno outing: «Sono un ritardato mentale con disturbo ossessivo compulsivo» ha ripetuto più volte col sorriso in volto uno dei protagonisti.
Uno spettacolo Din Don Down che, al di là dei testi e della scenografia, riesce nell’ardua impresa di trasformare il teatro in una comunità in cui ognuno si ritrova con il cuore pieno di orgoglio per esserne stato parte, pur con una risata o un applauso, arrivati dal più profondo. O sarebbe meglio dire direttamente dal Cielo.
Un ottimo inizio per una stagione che l’Azienda dei Teatri e l’Assessorato ai Servizi sociali del Comune hanno deciso di rendere ancora più speciale, sostenendo le associazioni che operano nel sociale e in ambito sanitario e si adoperano al meglio di professionalità e spirito umano nel territorio ogni giorno. Per questo motivo Azienda Teatri e Assessorato, in sinergia con Amat, hanno voluto presentare ad ogni appuntamento della Stagione di Prosa un’associazione, che sarà ospite in platea e avrà l’occasione di allestire un banchetto all’ingresso del teatro, dove il pubblico potrà incontrare la realtà e sostenerne il proprio lavoro. La prima associazione partner è stata ieri l’Anffas Onlus di Civitanova.

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La presidente dei Teatri Maria Luce Centioni, assieme al suo cda, ha proprio sottolineato la volontà «di aprirsi sempre di più alla comunità, perché il teatro oltre ad essere intrattenimento è anche un momento di incontro e di inclusione». L’assessore Barbara Capponi ha ringraziato l’Azienda Teatri per «una magnifica iniziativa, in sinergia per e con il sociale. Dare spazio e ospitare le associazioni del territorio vuol dire creare un legame concreto tra cultura e comunità». Il prossimo spettacolo di Prosa al Rossini è il 10 dicembre, con Elio e la sua band di giovanissimi virtuosi che si divertono in Quando un musicista ride.



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