Guido Castelli, commissario sisma 2016
Una data non banale quella scelta per l’inaugurazione della nuova caserma di carabinieri e carabinieri forestali di Pieve Torina, che si è svolta oggi a otto anni esatti dalle scosse del 30 ottobre 2016.
«L’inaugurazione segna un traguardo sia concreto che simbolico – dice Guido Castelli, commissario alla ricostruzione –, Pieve Torina è uno dei centri più danneggiati dalla scossa del 30 ottobre 2016, che, come tanti altri comuni vicini della provincia di Macerata sta conoscendo finalmente un momento di rinascita, trainato da una ricostruzione pienamente avviata. La cerimonia di oggi ci tocca nel profondo perché restituisce ai nostri carabinieri e carabinieri forestali una struttura nuova, sicura ed efficiente. A loro va il nostro più sentito ringraziamento. Nonostante siano passati diversi anni, non ci siamo arresi di fronte alle difficoltà ma abbiamo preferito impostare un grande lavoro di squadra per sbloccare a tutti gli effetti la ricostruzione sia privata che pubblica. È di questa sinergia istituzionale che oggi, dopo le inaugurazioni nelle scorse settimane dei municipi di San Severino e Matelica, raccogliamo un ulteriore frutto».
Si tratta della prima caserma a essere completata tra quelle danneggiate dal sisma. Un intervento reso possibile grazie a un investimento complessivo di circa 4,3 milioni di euro, finanziato tramite l’ordinanza speciale 27 che, per quanto riguarda le Marche, finanzia la ricostruzione di venti sedi delle forze dell’ordine con un investimento complessivo di oltre 57 milioni di euro, in capo al Demanio, che è proprietario degli immobili e il soggetto attuatore degli interventi.
Presenti al taglio del nastro, che è seguito alla benedizione da parte dell’arcivescovo di Camerino Francesco Massara, anche il presidente della Regione Francesco Acquaroli, il sottosegretario del Mef Lucia Albano, il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci, il prefetto di Macerata Isabella Fusiello, il vicecomandante dei carabinieri Salvatore Luongo, il comandante della Legione dei carabinieri Marche Nicola Conforti, il direttore regionale del Demanio Cristian Torretta e tanti sindaci del cratere maceratese.
«Aggiungiamo un altro tassello alla ricostruzione – ha ricordato Acquaroli – la scossa del 30 ottobre segnò profondamente queste aree che già da agosto vivevano una situazione complessa, e oggi, a otto anni di distanza, la riapertura di questa sede è un segnale di speranza e che dà merito al lavoro svolto finora. La ricostruzione procede spedita e in particolare, anche in questo mese di ottobre abbiamo registrato un record di risorse messe a disposizione a chi sta ricostruendo la propria casa. Vediamo tanti segnali positivi ma c’è ancora tanto lavoro da fare e questo richiede di continuare nel fondamentale gioco di squadra delle istituzioni. Dobbiamo ricostruire gli edifici, ma soprattutto le comunità che si sono frammentate. Dobbiamo lavorare affinché le famiglie che si sono dovute spostare e lasciare le loro case possano tornare in un ambiente accogliente e coeso dove costruire un nuovo futuro. La nostra strategia è quella di dare forza all’entroterra, a questi luoghi bellissimi che con il sostegno delle istituzioni possono essere l’arma vincente per lo sviluppo delle Marche e del Centro Italia».
Guido Castelli e Lucia Albano, sottosegretario al Mef
L’edificio, realizzato in pannelli di legno lamellare per garantire rapidi tempi di costruzione e alta resistenza antisismica, si sviluppa su tre piani per una superficie totale di 1.083 metri quadrati e risponde ai più alti standard di sicurezza. Progettato come edificio Nzeb (Near Zero Energy Building), presenta consumi energetici quasi nulli e strutture che garantiscono una sostenibilità elevata. A impreziosire l’ingresso anche l’opera di arte contemporanea dell’artista Nicola Valigi, che rappresenta il legame tra la comunità, il territorio e l’Arma dei carabinieri. «Essere a Pieve Torina ad inaugurare la caserma, a distanza di soli 15 mesi dall’avvio del cantiere, conferma che lo Stato c’è, è presente e lo dimostra oggi con una risposta concreta restituendo alla comunità un presidio di pubblica sicurezza – ribadisce Albano – l’impegno preso poco più di un anno fa di completare i lavori entro il 2024 è stato dunque mantenuto e ciò attraverso una proficua e fattiva. La vicinanza dell’esecutivo alle popolazioni colpite dal sisma confermata anche nella legge di bilancio 2025 con la dotazione di 1,5 miliardi per l’anno 2027 e di 1,3 miliardi a decorrere dall’anno 2028, che si aggiungono a quanto già stanziato negli anni scorsi, per garantire il completamento delle opere di ricostruzione pubblica e privata, oltre alla conferma di alcune misure fondamentali quali l’esenzione dal pagamento delle utenze nelle zone rosse e la sospensione del pagamento delle rate di mutui per i residenti del cratere».
«Qui dentro c’è l’orgoglio di quell’italianità del saper fare e la partecipazione e riconoscenza di tutta una comunità che ci ha guidati in questo gioco di squadra», ha rimarcato Gentilucci, cui ha fatto ecco il direttore del Demanio Torretta. «Un momento emozionante, l’Agenzia del Demanio e le persone che collaborano con me lavorano giorno e notte per la riuscita dei progetti che ci sono stati affidati. Per il 2027 contiamo di completare tutti gli interventi, anche i più complessi».
Fate con comodo, sono solo otto anni.
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