L’istituto Paolo Ricci
L’autismo è un disturbo del neuro sviluppo che viene solitamente diagnosticato in età infantile. Autistici si nasce. Le stime più recenti del Ministero della Salute evidenziano che generalmente la diagnosi di autismo è certificata su 1 bambino su 77 ( età compresa tra 7 e 9 anni). Tra le cause vi sono componenti genetiche, ma c’è ancora molto da comprendere.
Ad assistere questi bambini, che un giorno diventeranno grandi, ci sono i genitori, che fin dalla diagnosi hanno il pensiero di cosa accadrà ai loro figli quando loro non ci saranno più. L’allarme scatta a 18 anni quando il percorso scolastico si sta esaurendo e i servizi non riescono a dare risposte sufficienti, in quanto con il passare degli anni si creano situazioni più complesse, difficili da gestire specialmente in presenza di comportamenti problema aggressivi”, non sempre prevedibili e arginabili, a cui gli stessi genitori spesso non riescono a far fronte. «Il Paolo Ricci da 200 anni si occupa di servizi socio-sanitari, da oltre 10 sta trattando, viste le crescenti richieste, soggetti affetti da autismo. Ma occorrono più spazi, i posti di Palazzo Ricci a Civitanova Alta non bastano più». A sottolinearlo è il consiglio di amministrazione dell’Asp Paolo Ricci, presieduto da Alfredo Perugini che sottolinea come gli spazi per il centro diurno e quello residenziale per la disabilità attivo a Civitanova Alta siano ormai insufficienti per dare risposte alla collettività.
«I gravi disturbi del comportamento nel disabile, associati o meno alla diagnosi di autismo, rappresentano una reale emergenza – spiega la direttrice dell’area socio-sanitaria dell’Asp Paolo Ricci Patrizia Monti – I ragazzi autistici, per le loro problematiche relazionali e cognitive, spesso non finiscono neanche il percorso scolastico. Il centro diurno Asp Paolo Ricci di Civitanova Alta ospita attualmente autistici adulti con gravi disturbi del comportamento la cui attività educativa è impostata sulle principali tecniche cognitivo-comportamentali. L’esperienza maturata è stata molto impegnativa, ma altrettanto significativa e ha fatto individuare una scopertura dei servizi riguardanti l’accoglienza del disabile con gravi disturbi del comportamento e il territorio marchigiano non dispone di strutture specializzate per adulti».
«Da qui –precisa la direttrice generale Patrizia Zallocco– nasce l’idea nel 2016 di realizzare un centro per l’autismo, progettualità avallata da tutti i consigli di amministrazione del Paolo Ricci che si sono succeduti, al fine di poter raccogliere il crescente numero di richieste ancora in lista d’attesa».
«Sono diverse le richieste che non si riesce ad evadere – commenta la dottoressa Monti– motivo per cui le famiglie spesso sono costrette a trovare soluzioni anche fuori regione. Inoltre c’è da dire che ormai da 15 anni è in aumento la domanda per le persone adulte con autismo che non hanno risposte a conclusione del percorso scolastico. Si parla spesso e si investe prevalentemente sull’autismo infantile, ma da maggiorenni gli autistici si ritrovano solo con la famiglia, i loro punti di riferimento certi si assottigliano sempre di più con il crescere. La famiglia sopperisce finché può. I disabili gravi o autistici vedendo ridursi il supporto delle famiglie, vedono ridursi le loro abilità, peggiorare i comportamenti di aggressività».
Dal 2011 ad oggi la struttura di Civitanova Alta è punto di riferimento per la disabilità con gravi disturbi del comportamento (associata o meno a diagnosi di autismo), ma ad oggi gli spazi sono ormai insufficienti. Da qui l’appello da parte di tutto il Consiglio di amministrazione del Paolo Ricci agli Amministratori del Comune di Civitanova affinché si proceda speditamente con la variante al progetto che prevede la realizzazione del centro per l’autismo sul terreno di proprietà del Paolo Ricci e con finanziamenti propri. «L’auspicio è che si possa vedere la realizzazione di un nuovo centro per l’autismo, partendo da un primo step, rappresentato da un modulo di centro diurno, con spazi ampi all’aperto, laboratori pomeridiani per i ragazzi che frequentano ancora la scuola, al fine di poter accogliere le numerose richieste del territorio» – aggiunge il direttore generale.
Il presidente del Paolo Ricci Alfredo Perugini
La progettazione prevede anche la creazione di spazi per ospitare le vacanze di famiglie con figli autistici, che potrebbero contare sul supporto di personale competente per la gestione di eventuali problematiche. Occorre avere una visione di lungo periodo, come è sempre stato nei 200 anni di storia del Paolo Ricci, che da orfanotrofio, nel 1800, ed è diventato un centro sanitario, sociale ed educativo per rispondere alle esigenze della società che cambia. «Siamo fiduciosi quindi che la variante in studio presso gli uffici comunali possa trovare luce al più presto attraverso una serena discussione in Consiglio Comunale – conclude il presidente Perugini– o si procede speditamente o dovremmo trovare altre soluzioni, le esigenze non sono più rinviabili».
(Redazione Cm)
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