Il Tar dà ragione a Miccini:
è Soccio a fargli posto in Consiglio

RECANATI - Secondo il tribunale, c'è stato un errore nella ripartizione dei seggi dopo il ballottaggio: alla lista Uniti per Francesco Fiordomo sindaco era stato "sottratto" un seggio per assegnarlo ad Antonio Bravi in quanto candidato primo cittadino sconfitto al ballottaggio, ma la giurisprudenza prevede invece che quest'ultimo peschi tra i posti a disposizione della coalizione che lo sosteneva al primo turno. A rimetterci è l'ex assessora alla cultura, che farà posto al già consigliere comunale con delega all'agricoltura

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Stefano Miccini e Rita Soccio

di Marco Pagliariccio 

Avvicendamento in arrivo in Consiglio comunale sui banchi dell’opposizione. Il Tar, infatti, ha accolto il ricorso di Stefano Miccini, che si era candidato a sostegno di Francesco Fiordomo, che prenderà il posto di Rita Soccio, esponente del Pd che aveva invece appoggiato la corsa di Antonio Bravi.

La querelle era nata subito dopo il ballottaggio dello scorso 26 giugno, che aveva visto l’apparentamento tra Bravi e Fiordomo per cercare (senza successo) di arginare la coalizione di centrodestra guidata dall’attuale sindaco Emanuele Pepa. Nella ripartizione dei 16 seggi disponibili, 10 seggi vengono attribuiti alla coalizione vincitrice, quattro alla coalizione di ballottaggio risultata sconfitta (quella con candidato sindaco Antonio Bravi) e due alle liste di Fiordomo che non si erano apparentate con Bravi. L’inghippo nasce dall’assegnazione dei quattro seggi da attribuire ai braviani, che prevedeva l’assegnazione di uno di questi alla lista “Uniti per Francesco Fiordomo sindaco”, che aveva proprio Miccini come candidato consigliere più votato. L’Ufficio elettorale recanatese, però, ha inteso assegnare quel seggio in prededuzione al candidato sindaco, quindi a Bravi, consentendogli quindi di vedere eletti tre consiglieri della sua coalizione, tra cui proprio l’ex assessora alla cultura Soccio, lasciando a bocca asciutta i fiordomiani.

Miccini, già consigliere comunale di maggioranza con delega all’agricoltura nel quinquennio Bravi, difeso da Michele Moretti (suo collega di coalizione e assessore nella stessa giunta Bravi al fianco proprio di Soccio), ha così impugnato il provvedimento e il Tar, con sentenza di ieri, ha dato ragione alla sua linea difensiva: il seggio riservato dalla legge al candidato sindaco ammesso al ballottaggio e non eletto deve essere detratto dal numero di seggi complessivamente attributi alla coalizione a lui collegata al primo turno. «Un orientamento sostanzialmente cristallizzato nella giurisprudenza più recente» precisa il tribunale nella sentenza, nella quale vengono richiamati casi analoghi del recente passato finiti sui tavoli della giustizia amministrativa. Per cui Bravi, a questo punto, va a pescare il seggio che gli spetta in qualità di candidato sindaco dai tre riservati alla sua coalizione e a rimetterci è Rita Soccio, che invece deve fare spazio a Miccini come rappresentante della lista che si era apparentata alla coalizione di Bravi al ballottaggio.

A livello politico, ora l’opposizione si trova perfettamente divisa a metà tra la coalizione Bravi e quella Fiordomo, entrambi con tre consiglieri a testa: una situazione che però rispecchia più fedelmente quelli che erano stati i risultati del primo turno, quando i due candidati sindaci avevano raccolto risultati molto vicini (27,6% Bravi, 25,6% Fiordomo), separati da poco più di 200 preferenze.

 



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