Tumore del pancreas:
due pazienti curati
con un intervento mini-invasivo

ANCONA - E' la prima volta nelle Marche, le operazioni sono state eseguite dallo staff della clinica di Gastroenterologia, epatologia ed endoscopia digestiva d’urgenza dell’Azienda ospedaliero universitaria. Il prof Marco Marzioni: «In sostanza, con una ecografia endoscopica si raggiunge la lesione con una sonda dedicata, che è collegata ad un generatore che surriscalda il nodulo, di fatto bruciando le cellule tumorali»

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L’equipe della clinica

E’ stato eseguito per la prima volta nelle Marche: un intervento mini-invasivo sue due pazienti affetti da tumore neuroendocrino del pancreas.
Le operazioni, sono state effettuate nei giorni scorsi presso l’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche. I due interventi sono stati eseguiti da Marco Marzioni e da Giuseppe Tarantino, dello staff della clinica di Gastroenterologia epatologia ed endoscopia digestiva d’urgenza, diretta da Antonio Benedetti, con il supporto di Stefano Crinò, dell’ospedale Universitario ed Università degli Studi di Verona.

«L’intervento – spiega il prof Marzioni – è consistito nella ablazione con radiofrequenza sotto guida ecoendoscopica delle due lesioni tumorali che avevamo già precedentemente studiato. In sostanza, con una ecografia endoscopica si raggiunge la lesione del pancreas con una sonda dedicata; la sonda è collegata ad un generatore che surriscalda il nodulo, di fatto bruciando le cellule tumorali. Le radiofrequenze sono una forma particolare di corrente che consente di praticare incisioni molto precise e “bruciano” in maniera selettiva la lesione. Questa tecnologia consente, inoltre, il trattamento di lesioni non aggredibili mediante l’intervento chirurgico tradizionale».

«I due pazienti – precisa Tarantino – erano affetti da una forma particolare di tumore neuroendocrino, l’insulinoma; questa neoplasia causava nei due pazienti delle pericolose crisi ipoglicemiche, per le quali dovevano seguire delle specifiche terapie e controlli. Già dopo poche ore dall’intervento tutti i sintomi e le anomalie di laboratorio erano sparite; dopo un paio di giorni di osservazione i pazienti sono stati dimessi. Siamo molto felici per i due pazienti, anche perché l’alternativa per loro sarebbe stata quella di una chirurgia maggiore del pancreas».
L’insulinoma del pancreas «generalmente viene trattato con l’intervento chirurgico – spiegano gli Ospedali Riuniti – ma in alcuni casi, come quelli dei pazienti trattati all’Aoum, è possibile offrire terapie alternative alla chirurgia altrettanto efficaci».

A questo proposito, il direttore della clinica Antonio Benedetti, commenta: «I due casi clinici dimostrano che l’innovazione tecnologica ha un effetto diretto nel migliorare la salute dei pazienti; dimostrano anche l’importanza e il valore aggiunto della gestione multidisciplinare, come abbiamo fatto in questo contesto con i colleghi della Clinica di Chirurgia Epatobiliare, Pancreatica e dei Trapianti e della Clinica di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo coinvolti nel nuovo trattamento di cui, in Italia, pochi centri dispongono».

Grande soddisfazione è stata espressa dal direttore generale Aoum, Armando Marco Gozzini: «Questi interventi dimostrano la forza di una squadra, la grande professionalità medica, nonché l’impegno e la dedizione messi in campo per risolvere i problemi di salute dei pazienti a volte anche molto complessi».
Il rettore Gian Luca Gregori congratulandosi con le equipe che hanno per la prima volta nelle Marche eseguito questo intervento ha sottolineato: «Investire sull’alta formazione, sulla ricerca scientifica e sulla transdisciplinarità ci permette di formare quelle competenze necessarie al progresso della medicina, fondamentali per mantenere l’eccellenza a beneficio di tutta la comunità».



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