La sindaca Rosa Piermattei
Sono 450 le pratiche di ricostruzione post terremoto concluse nel Comune di San Severino, tra quelle che fanno riferimento ai contributi sisma e quelle che sono uscite dal percorso ordinario. La cifra è stata fornita, in apertura dell’ultima seduta del Consiglio comunale, dalla sindaca Rosa Piermattei, durante le comunicazioni ufficiali che hanno aperto l’Assise settempedana. «Il finanziamento delle pratiche private, di quelle che fanno riferimento agli edifici pubblici e ai luoghi di culto e i contributi concessi per la delocalizzazione delle attività produttive, è di quasi 417milioni di euro, esattamente di416 milioni 850 mila 921 euro – ha spiegato il sindaco, aggiungendo subito dopo – Solo per la ricostruzione privata la cifra già stanziata è di circa 376mila euro. Tale somma andrà per il recupero di 675 edifici mentre le pratiche presentate, in tutto 995, riguardano 424 immobili interessati da interventi di ricostruzione leggera, altri 132 da ricostruzione pesante, 433 dall’Ordinanza 100 e 6 dall’Ordinanza 13/2017».
Sono infine 300 le famiglie settempedane che hanno ricevuto il Cas, il contributo autonoma sistemazione, relativo al mese di maggio per un importo complessivo di 225.784,31 euro. «Ricordo che dal 1 settembre il Contributo di autonoma sistemazione è stato sostituito dal Contributo per il disagio abitativo finalizzato alla ricostruzione. Dopo la decisione del Governo di affidarne la gestione alla Struttura commissariale sisma 2016, la Cabina di coordinamento sisma, presieduta dal commissario Guido Castelli, ha raggiunto l’intesa sull’Ordinanza che ne regola il funzionamento – ha ancora sottolineato in aula il primo cittadino settempedano, spiegando – L’Ordinanza riguarda quindi il contributo destinato ai nuclei familiari la cui abitazione principale sia stata distrutta o gravemente danneggiata in conseguenza degli eventi sismici che hanno già richiesto il contributo per gli interventi di ricostruzione. La misura di assistenza abitativa, al contrario del precedente Cas, non è riconosciuta ai soggetti che alla data degli eventi sismici dimoravano in un’unità immobiliare condotta in locazione (con esclusione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica)».
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