L’assessore D’Alessandro con i ragazzi del progetto
di Mauro Giustozzi
Niccolò Bellagamba, Raffaele Marchetti, Elvis Valencia Arcos e Uliana Cerasi sono i quattro protagonisti dei tirocini di inclusione sociale realizzati nell’ambito del progetto ‘In – Opera 2024’ promosso e organizzato dall’assessorato alle Politiche sociali del comune di Macerata in collaborazione con l’associazione Arena Sferisterio e le realtà del terzo settore del territorio maceratese.
Tra le attività previste nel progetto In Opera ci sono visite guidate alla sartoria teatrale e allo Sferisterio per i soggetti affetti da demenza o disabilità cognitive, dando la possibilità di un’esperienza unica visitando il luogo dove nasce la magia dei costumi dell’opera, ed i tirocini di inclusione sociale rivolti a quattro giovani con disabilità che nelle serate dell’opera hanno svolto il servizio di accoglienza insieme agli operatori preposti, distribuendo materiali informativi, affiancando il lavoro delle mascherine e degli addetti.
Una prestazione d’opera regolarmente retribuita che ha avvicinato questi giovani, di età compresa tra i 19 ed i 33 anni, al mondo della lirica vivendo un’esperienza lavorativa ma pure entrando a contatto con il magico mondo dello spettacolo lirico.
Nello scenario dell’Arena Sferisterio stamattina l’assessore alle Politiche sociali, Francesca D’Alessandro, ha voluto illustrare un primo bilancio dell’attività svolta dai giovani che hanno aderito al progetto che a loro volta hanno raccontato le esperienze vissute all’interno del percorso inclusivo di avvicinamento all’opera lirica.
«Questi ragazzi che frequentano diverse associazioni di Macerata come I Nuovi Amici, il centro comunale o Anffas, – ha affermato l’assessore D’Alessandro – sono stati coinvolti in questa iniziativa che diventa uno strumento di inclusione attraverso la cultura. Questi giovani hanno partecipato ed hanno lavorato dietro le quinte dell’opera che li ha visti protagonisti dell’evento principale dell’estate maceratese. Per questi giovani alle prese con disabilità cognitive poter esserci e lavorare in queste serate della stagione lirica ha rappresentato un messaggio importante che è stato dato alla città, mettere la persona al centro. Oggi siamo qui perché proprio dalla loro voce vogliamo che sia raccontata quella che è stata la loro esperienza vissuta in queste serate al Mof perché quando si declina inclusione deve essere una parola piena a 360 gradi, concreta.
Una volta terminate le scuole questi ragazzi trovano difficoltà nell’inserimento non solo sociale all’interno della comunità ma pure lavorativo. In questo senso il progetto In Opera consente di cimentarsi nei nostri eventi culturali, a partire dal Mof ma lo faremo in futuro anche per la festa della birra dove ci saranno ragazzi con spettro autistico con un gazebo loro dedicato come produttori di birra».
D’Alessandro ha ricordato poi come l’impegno dell’amministrazione sia profondo nell’avvicinare il mondo del lavoro a chi convive con disabilità fisiche o cognitive. «Pensate che su 80 Tis, tirocini di inclusione sociale che sono stati attivati grazie ai fondi gestiti dall’Ats15 di cui Macerata è capofila – ha ricordato la vice sindaca – ben 30 coinvolgono ragazzi e ragazze con disabilità in particolare cognitiva. Vogliamo dare a questi giovani una propria autonomia sociale e lavorativa, affianco le famiglie in quello che legge indica come progetto di vita. Voglio anche dire che vista la positiva esperienza fatta da questi quattro giovani nella stagione lirica vogliamo proseguirlo ora con gli eventi di Sferisterio Live, impegnandoli ancora una volta in arena».
Il progetto è realizzato grazie a fondi Pnrr, missione 1 ‘Digitalizzazione, Innovazione, Competitività e Cultura-Sferisterio inclusivo’ e con il contributo di Fisiomed. A conclusione del progetto sarà realizzato un video promozionale a dicembre che racconterà i passaggi significativi di In Opera trasmettendone, così, il messaggio.
Le persone con fragilità al centro del progetto avranno l’opportunità di raccontare l’esperienza vissuta attraverso questo percorso di arte, bellezza, musica e socialità e le giornate di set saranno un momento di condivisione e di lavoro di squadra in cui professionisti e partecipanti si uniranno per realizzare qualcosa di unico e inedito. Il prodotto finale, realizzato dal regista e sceneggiatore Leonardo Accattoli, sarà un importante strumento divulgativo di cultura e inclusione.
«Mi è piaciuto moltissimo questo lavoro fatto nelle serate dell’opera – ha detto Niccolò Bellagamba 20 anni di Montecassiano – non è stato affatto faticoso. Per me è importante lavorare perché rappresenta il mio futuro. La prima sera, dico la verità, ero molto emozionato. Ho terminato quest’anno la scuola con la maturità al liceo artistico Cantalamessa col punteggio massimo di 100».
Accanto a lui Raffaele Marchetti 27 anni di Macerata sottolinea come «mi sono divertito molto nel lavoro fatto in arena, in particolare affiancando le mascherine nella loro attività, aiutandole a distribuire i depliant ed accompagnando gli spettatori. Ho apprezzato molto la musica e le scene dell’opera e sono entrato in contatto con tante persone, è un’esperienza che volentieri vorrei ripetere».
Elvis Valencia Arcos ha 33 anni, di origini peruviane vive in citta da sette anni con la sua famiglia ed ha voluto in particolare «ringraziare i tutor, ragazze impegnate nel progetto di Servizio civile ‘Percorsi diversi’ per il modo in cui ci hanno affiancato nel lavoro. E’ stata un’esperienza molto formativa per me che mi ha anche tanto divertito. Spero in futuro di poter avere l’opportunità di lavorare in questo ambito ma anche fuori dallo Sferisterio. Stare in mezzo alle persone mi piace moltissimo e, dico la verità, finito il lavoro talvolta mi sono fermato a vedere le opere liriche che mi sono davvero piaciute tantissimo».
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