Casa di riposo Porcelli, rabbia di Rsu e Uil:
«Sempre più segnalazioni di disservizi,
con la direzione è un dialogo tra sordi»

TOLENTINO - I sindacati lamentano una serie di problemi come la mancata copertura dei turni di Oss e infermieri (sempre meno quelli assunti a tempo indeterminato). Andrea Santavicca: «Non è solo il personale ad essere scontento, adesso anche molti dei familiari sembra vogliano vederci più chiaro. Stiamo predisponendo un report delle segnalazioni di tutti gli eventi avversi o non conformi che si sono verificati e siano in fermento. Sindaco e Cda si sono dileguati nel nulla»

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La casa di riposo di Tolentino

di Francesca Marsili

Casa di riposo Porcelli di Tolentino: la situazione si fa sempre più critica. Allo stato di agitazione dei lavoratori, che da tempo lamentano la mancanza di alcuni diritti fondamentali previsti dal contratto, oltre che di personale, ora si aggiungono le preoccupazioni dei familiari degli ospiti a seguito delle molteplici segnalazioni di disservizi raccolti negli ultimi mesi dal personale in servizio.

«Non è solo il personale ad essere scontento, a tratti quasi rassegnato – denunciano l’Rsu della Asp Civica Tolentino e il segretario Uil Fpl di Macerata Andrea Santavicca -, adesso sembra che anche molti dei familiari vogliano vederci più chiaro e siano in fermento».

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Andrea Santavicca

Con una nota congiunta i rappresentanti aggiungono: «E’ notizia recente della richiesta di incontro presentata da alcuni rappresentanti per avere un confronto col nuovo Cda e la Direzione dopo che sempre più frequenti sono arrivate le segnalazioni di disservizio legate proprio alla mancata copertura dei turni sia degli operatori socio sanitari che degli infermieri – proseguono -. Una richiesta anche questa però rispedita al mittente dalla attuale direttrice che senza troppi complimenti ha deciso di rinviare tutto a settembre. Il motivo dichiarato e messo nero su bianco: le ferie estive».

E annunciano: «Stiamo predisponendo un report delle segnalazioni di tutti gli eventi avversi o non conformi che si sono verificati e che sono stati raccolti in forma anonima negli ultimi mesi dal personale in servizio. Situazioni che vengono puntualmente smentite o sottovalutate anziché esser prese in seria considerazione».

La Uil Fpl, sigla sindacale di riferimento della Rsu aziendale, oltre alla dirigenza chiama in causa anche il primo cittadino di Tolentino, Mauro Sclavi: «Nonostante gli annunci spot e le rassicurazioni dello stesso sindaco, in questi mesi estivi il problema del personale si è acuito e oltre alla figura degli operatori socio sanitari, da sempre in affanno, in questa occasione si è dovuto fare i conti con la carenza degli infermieri che la stessa direzione, per propria ammissione, non è riuscita a reperire se non in extremis e facendo ricorso a rocamboleschi espedienti che però non risolvono certo il problema. Non a caso anche molti turni di infermieri in quest’ultimo mese sono rimasti scoperti , in particolare quelli notturni».

Un risvolto che era facilmente intuibile si sarebbe verificato a causa della mancanza di personale, che è solo uno dei tanti nodi al centro del braccio di ferro tra lavoratori della Casa di riposo Porcelli e la dirigenza che attendono di essere sciolti da troppo tempo.

Da anni infatti rivendicano un contratto integrativo aziendale che rispetti integralmente tutti i loro diritti e soprattutto chiedono di poter lavorare meglio e più in sicurezza. Ferie, riposi, la copertura dei turni e il pagamento integrale delle previste indennità, il diritto alla mensa e il riconoscimento dei tempi di vestizione.

«A dir poco inqualificabile, a nostro modo di vedere, il comportamento della direzione della Asp Civica – evidenziano -, che di recente ha apertamente manifestato senza alcun ritegno la propria indisponibilità a firmare un accordo che potesse essere condiviso anche con tutta la Rsu e la Uil Fpl, che ha cercato di mediare con grande spirito di responsabilità ma senza tentennamenti le diverse posizioni nel tentativo di colmare le grosse lacune di una contrattazione aziendale che si trascina da troppo tempo senza dare le risposte che il personale si aspetta e si merita». Secondo Rsu aziendale e Uil Fpl, negli ultimi anni: «L’attuale direzione, probabilmente ignara dei propri doveri e delle corrette procedure negoziali, avrebbe utilizzato a propria discrezione i fondi contrattuali messi a disposizione dal contratto collettivo nazionale, comunque senza la prevista e preventiva negoziazione annuale ingenerando per questo parecchi malumori fra gli operatori. Dal dicembre scorso – precisano – dopo mesi di serrato confronto intervallato da lunghe e inspiegabili pause che ci hanno portato irrimediabilmente in pieno periodo estivo senza ancora una posizione condivisa sulle principali questioni, la possibilità di addivenire ad un qualche accordo sembra ormai sfumata. Anche il sindaco Mauro Sclavi e il nuovo Cda, che in qualche modo si erano dapprima coinvolti in prima persona per favorire una rapida soluzione, all’improvviso si sono dileguati nel nulla. L’unico riferimento sembra che debba ancora essere una direzione sorda, che nega ogni evidenza e che dopo aver chiuso i propri battenti per le ferie estive e sempre più sola al comando nonostante si sia evidentemente dimostrata in difficoltà nel governare un sistema così complesso e soprattutto in difficoltà a trovare soluzioni adeguate e per attenuare le crescenti tensioni».

Il personale che manca, il gran numero di precari impiegati e il continuo turn over di chi decide di andare a lavorare altrove «rendono oggi questa realtà sempre meno attrattiva per il personale che appena può scappa o proprio non vuol neanche metterci piede» dicono i sindacati. Sempre più sentito anche il problema del coordinamento. «Una delle cose anomale in questa casa di riposo – proseguono – è che mentre è prevista una figura di coordinamento per gli operatori socio sanitari, non altrettanto avviene per gli infermieri. Per tutta risposta invece proprio questa figura, con l’avvento della attuale direzione, ha subito una drastica riduzione del numero dei tempi indeterminati in servizio, rispetto al passato sono tre in meno».

Secondo i sindacati il percorso «è ormai segnato perché con questa direzione è un dialogo tra sordi. E a meno che non intervenga qualche cambiamento radicale non crediamo che ci siano più gli spazi per trovare un accordo dignitoso e rispettoso anche delle prerogative del personale. E’ tuttavia nostra ferma intenzione andare fino in fondo – concludono -. Stiamo predisponendo un report delle segnalazioni di tutti gli eventi avversi o non conformi che si sono verificati e chiederemo al nuovo Cda e al sindaco un impegno preciso per riportare un po’ di sereno in una realtà, che a parte i bei proclami, ha invece tutta l’aria di essere fuori controllo».



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