«Lo sviluppo agro-silvo-pastorale
per frenare l’abbandono del territorio».
Protocollo con il ministro Lollobrigida

SISMA - L'intesa tra la Struttura commissariale e il ministero è stata presentata oggi a Roma. Guido Castelli: «L’obiettivo comune è di promuovere processi di valorizzazione delle caratteristiche di territori dal grande potenziale»

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Il commissario Guido Castelli e il ministro Francesco Lollobrigida

Valorizzare le caratteristiche agro-silvo-pastorali dei territori del cratere per dare una nuova possibilità di vivere nelle zone colpite dal sisma tra contrasto allo spopolamento, innovazione delle produzioni, qualità dell’abitare. Il ministero dell’Agricoltura della Sovranità alimentare e la struttura commissariale hanno firmato n protocollo d’intesa, presentato oggi a Roma che riguarda le zone del cratere dove è sorto il Laboratorio Appennino centrale (compreso tra Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria). Territori individuati dal ministero come idonei per misure di integrazione uomo-natura, attraverso iniziative volte a rendere economicamente e socialmente conveniente tornare a utilizzare le risorse in forma produttiva, e non più solo assistenzialistica.

castelli-lollobrigida1Col protocollo si potranno costituire e promuovere incontri e forme di partecipazione con gli enti, le comunità locali e le imprese allo scopo di illustrare e valorizzare le caratteristiche, le potenzialità e le opportunità degli interventi per il rilancio economico e sociale dell’area del cratere attraverso lo sviluppo di attività agro-silvo-pastorali. Il contenuto del protocollo è stato illustrato oggi nella sede del ministero dal ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida e dal commissario Guido Castelli. Presenti pure i presidenti della Regione Umbria, Donatella Tesei e della Regione Marche Francesco Acquaroli. Scopo dell’intesa è dunque quello di promuovere processi di valorizzazione delle caratteristiche agro silvo-pastorali dei territori dell’Appennino centrale al fine di evidenziare le potenzialità nel contrasto allo spopolamento, nell’adattamento ai cambiamenti climatici, nella conservazione della biodiversità, innovazione e promozione delle produzioni e qualità dell’abitare. Il Laboratorio Appennino centrale è un modello di sviluppo sostenibile fondato sull’equilibrio tra uomo e natura, che si sta sviluppando nei territori colpiti dal sisma del 2016. Si fonda su una strategia, attuata attraverso una governance multilivello, che prevede da un lato la realizzazione della ricostruzione materiale attraverso il ricorso a tecnologie e modalità innovative e dall’altro, la riparazione economica e sociale delle comunità del cratere. Lollobrigida ha sottolineato il lavoro svolto da Castelli su ricostruzione e rilancio delle zone colpite dal sisma 2016, «luoghi che devono avere tutto il sostegno non solo per ricostruire gli edifici ma per restituire quel tessuto che permette di garantire sia economia che ambiente e merita l’attenzione di tutto il Governo e delle Istituzioni. Senza dubbio il nostro ministero è coinvolto direttamente perché le attività economiche di valorizzazione delle produzioni sono decisive per poter antropizzare certe aeree che hanno visto, con la scomparsa dell’uomo, anche la scomparsa della manutenzione del territorio con relativi danni per l’economia».

«Il settore agroalimentare sta affrontando sfide significative – dice Castelli – come l’aumento dei costi di produzione, delle tariffe energetiche e gli effetti dei cambiamenti climatici. Criticità che nell’Appennino centrale sono accentuate a causa del crescente spopolamento, accelerato dai terremoti degli ultimi anni. Lo sviluppo del settore agro-silvo-pastorale, che qui rappresenta una tradizione millenaria, potrà contribuire a frenare l’abbandono del territorio. Nel cratere 2016 è in atto una forte espansione di boschi non gestiti, che hanno raggiunto il 70% della superfice totale, con conseguenze negative per la biodiversità, il paesaggio e la sicurezza. Il ruolo della struttura commissariale, tramite questo accordo, sarà complementare e sinergico con le competenze in materia delle quattro Regioni interessate. L’obiettivo comune è di promuovere processi di valorizzazione delle caratteristiche di territori dal grande potenziale».

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