Con l’appalto dei lavori della casa di comunità e ospedale di comunità di Treia, l’Ast di Macerata ha concluso la fase di aggiudicazione di tutti gli interventi finanziati con fondi Pnrr e regionali, con i quali saranno ristrutturate o costruite ex novo le strutture territoriali di presa in carico dei pazienti da realizzarsi nei Comuni di Recanati, Civitanova, Corridonia, Macerata, San Severino e Camerino.
L’aggiudicazione dei lavori di ristrutturazione della struttura sanitaria di Treia attinge a un finanziamento complessivo di 2,2 milioni circa, di cui un milione di fondi Pnrr e il resto di fondi regionali. L’aggiudicazione riguarda la ristrutturazione di due piani dell’edificio, situato in piazzale Leopardi, che sarà adeguato al manuale vigente per l’autorizzazione istituzionale e sarà migliorato anche dal punto di vista impiantistico, non solo di prevenzione incendi. La struttura sanitaria, una volta realizzata, garantirà alla cittadinanza che le attività ambulatoriali e di degenza esistenti vengano erogate in ambienti moderni dotati di maggior confort per i pazienti.
«Crediamo che le case e gli ospedali di comunità rappresentino la prima e più immediata risposta territoriale ai bisogni di assistenza sanitaria della popolazione e di presa in carico soprattutto delle cronicità e delle fragilità dei pazienti», dichiara il direttore generale dell’Ast Macerata Marco Ricci. «Vogliamo garantire ai cittadini dell’entroterra maceratese un presidio sanitario attivo sul territorio, in grado di dare risposte rapide ed appropriate ai bisogni di salute di tutta la popolazione, dall’età pediatrica all’età adulta, in ambienti confortevoli e dotati delle migliori e più moderne tecnologie – dichiara il vicepresidente della Regione Filippo Saltamartini – rispetto alla sanità accentrata nei grandi presidi ospedalieri dei centri urbani, con queste misure vogliamo potenziare la sanità territoriale e la prossimità dei servizi ai cittadini, risolvendo molti problemi che erano stati evidenziati da una politica sanitaria preesistente».
All’interno della casa di comunità saranno presenti gli ambulatori dei medici di famiglia, i pediatri di libera scelta e specialisti ambulatoriali. L’ospedale di comunità, invece, sarà una struttura sanitaria di ricovero che svolgerà una funzione intermedia tra il domicilio e il ricovero ospedaliero per acuti, con la finalità di favorire oltre alle dimissioni protette in luoghi idonei anche la stabilizzazione clinica e il recupero funzionale di pazienti cronici riacutizzati e fragili.
E le guardie mediche?
Stefano Tombesi le guardie mediche a Corridonia
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Speriamo bene!!!! Io per adesso vedo che alcuni medici di base vanno in pensione e c’è molta difficoltà a rimpiazzarli. Altrettanti si dimettono prima del tempo (vedi articolo C.M. di ieri) perchè costretti a lavorare in un ambiente troppo burocratizzato e poco sereno.
Il PNRR mette sul piatto soldi per i lavori sugli immobili ma nemmeno un euro per il personale (spesa corrente). Quindi ammesso che troviate il personale, con cosa lo pagherete? Potreste fare come nel film ” Gli anni ruggenti ” spostado le vacche fasciste, da un luogo all’altro, per compiacere l’ Ispettore del regime.