La foto di gruppo con tutti i ragazzi di Anthropos e il presidente Nelio Piermattei che ha ricevuto il primo dei 4 Sports Awards
Tra algoritmi, quadrati che provano a diventare cerchi, statuaria classica e visori VR si è aperta ieri la quarta edizione di Rocksophia dedicata al Movimento. La giornata inaugurale ha avuto al centro due momenti: la presentazione della nuova mostra della galleria MeGa visitabile con visori VR dedicata alla “Quadratura del cerchio”, illustrata dal creatore Evio Hermas Ercoli che ha voluto in apertura ricordare un amico del festival, Augusto Borroni, scomparso proprio in questi giorni e il conferimento dei primo dei premi Sports awards all’associazione Anthropos.
Evio Hermas Ercoli
«MeGa è ad oggi la prima e unica galleria espositiva che permette un grado di immersione totale – ha spiegato Hermas Ercoli – È lo sforzo culturale che Popsophia ha fatto di entrare nel futuro per permettere al visitatore di muoversi in questa nuova dimensione e mettere in mostra un pensiero. La quadratura del cerchio è un viaggio fra geometria e umanesimo cercando risposte che non possono essere nella squadra e nel compasso, ma che si aprono all’infinito». L’intervento della docente Raffaella Arpiani ha analizzato il movimento in potenza del Discobolo di Mirone, simbolo dell’edizione 2024.
Fabrizio Ciarapica, Claudio Morresi, Evio Hermas Ercoli e Lucrezia Ercoli
All’inaugurazione hanno partecipato anche il sindaco Fabrizio Ciarapica e l’assessore allo sport Claudio Morresi che ha conferito il primo dei premi Sports Awards a Nelio Piermattei dell’Anthropos presente con numerosi atleti dell’associazione che si occupa di sport e disabilità ed è attiva con 7 discipline e oltre 250 iscritti in 13 comuni della regione. Attualmente nel palmares figurano 7 medaglie alle Paralimpiadi di cui 2 oro, 3 argento e 2 bronzo e numerosi record mondiali ed europei. Inoltre 4 atleti iscritti ad Anthropos debutteranno a Parigi per le paralimpiadi e sono la civitanovese d’adozione Assunta Legnante, Ndiaga Dieng, Rigivan Ganeshamoorthy e Giuseppe Campoccio.
Lucrezia Ercoli con gli ospiti della giornata Cesare Biasini Selvaggi, Raffaella Arpiani e Alessandro Carnevale
Soddisfazione per l’avvio della kermesse è stata espressa dal sindaco Fabrizio Ciarapica: «Sono orgoglioso di questa mostra e del programma del festival capace di soddisfare le esigenze di innovazione e modernità di Civitanova. Rocksophia è riuscita a costruire uno stretto rapporto con la città e siamo convinti più che mai della sua proposta culturale. Pochi eventi su scala regionale hanno caratteristiche tali di qualità e capacità di incontrare il favore del pubblico».
La serata è stata un suggestivo viaggio fra opere d’arte ed artisti animato dagli interventi di Alessandro Carnevale, content creator ed esperto di cultura visuale che ha affascinato la platea del Lido Cluana con la narrazione della contaminazione fra algoritmi ed estetica da Birkhoff a Norbert Wiener. Esempi di “beni culturali viventi” sono stati invece al centro dell’istrionico intervento del direttore editoriale di Exibart Cesare Biasini Selvaggi che ha mostrato il percorso contro corrente di alcuni artisti della scena contemporanea da Michelangelo Pistoletto allo scultore Jago.
Oggi il festival entra nel vivo con la declinazione della filosofia dello sport. In anteprima vi proponiamo alcune delle voci degli autori che saranno presenti nel week end.
Che sia la partita locale di una squadra di terza categoria o il match decisivo di un campionato di serie A la passione che agita il tifoso è la medesima. Lo sport è un linguaggio e ha le sue regole, la sua grammatica e la sua sintassi. Un terreno “inesplorato” per Popsophia che per il primo anno dedica il festival Rocksophia al Movimento. E niente come lo sport veicola temi come lo sforzo, la caparbietà, la voglia di vincere, la competizione, ma anche la sfida con sé stessi e con il risultato. Ma se c’è chi lo sport lo pratica, dall’altra parte della barricata c’è anche chi lo sport lo racconta: i media per primi, a partire dalle radio, poi la tv, poi, oggi anche i social. Ed è così che atleti, nel circuito e nella centrifuga mediatica diventano eroi, una celebrità che parte dallo sport, ma coinvolge, come un’epica la vita stessa.
Di questo e di tanti altri aspetti legati alla mitologia sportiva parleranno gli ospiti delle prime giornate di Popsophia a cui abbiamo chiesto perché calcio, pugilato e motori agitano passioni e dalle Olimpiadi ad oggi ancora non siamo mai stanchi di vedere, tifare e praticare sport.
Ivo Stefano Germano
«Poche situazioni sono imbarazzanti come quando parli con qualcuno che non sa nulla di sport eppure parla – afferma il sociologo Ivo Stefano Germano – lo sport nazionale insomma è parlare di sport. È difficilissimo scrivere e narrare lo sport perché siamo tutti convinti di essere competenti e si rischia di scivolare tra l’opinionismo e l’intellettualismo più marchiano. Lo abbiamo visto con le recenti vittorie di Sinner dove eravamo tutti tennisti, ora con le Olimpiadi ci scopriremo tutti centrometristi, nuotatori. La descrizione più bella però l’ha data un marchigiano ed è il vostro Giacomo Leopardi con l’ode “A un vincitore nel pallone” dedicata al coetaneo campione treiese Carlo Didimi un Pelè del tempo di cui narra “di gloria il viso e la gioconda voce” esaltandone la giovinezza, la forza, la combattività. Un alter ego di Leopardi e della sua gracilità».
Simone Regazzoni
Cosa c’entra la filosofia con tutto questo, potrebbe obiettare qualcuno, ma a spiegarlo chiaramente è Simone Regazzoni. «Il dialogo filosofico per Platone è un combattimento, era lui stesso un lottatore di pancrazio. Quando nel mito della caverna Platone descrive la nascita della filosofia non menziona il logos, ma evoca un semplice e potentissimo gesto: alzarsi in piedi. Ripetiamo allora quell’antico verbo greco, quella parola originaria pensata da un filosofo che era anche un grande uomo di sport; facciamola risuonare in noi dandole ritmo, e scopriremo che, per una singolare coincidenza, la parola che dice il movimento primo della filosofia è la parola che apre la canzone sportiva più famosa di tutti i tempi, con cui milioni di atleti si sono allenati: “Eye of the tiger” colonna sonora di “Rocky III”, che inizia, come tutti sanno, con: “Rising up”. Allenamento e musica non hanno nulla a che fare con la filosofia potrebbe obiettare qualche accademico. Ma dimostrerebbe solo di non conoscere Platone che nella “Repubblica” afferma che i filosofi debbono essere “educati con la musica e la ginnastica”».
Fjona Cakalli
E fra metafore del calcio come vita, eroi sportivi e filosofi lottatori nel programma di Rocksophia compare anche Fjona Cakalli, a sfatare il mito che donne e motori percorrono strade parallele che non si incontrano mai. Unica presenza femminile nella Top 10 degli automotive influencer più seguiti in Italia oltre che, dal 2014, creatrice di contenuti per il canale YouTube Driving Fjona dove alterna classici test drive e prove su strada a viaggi intorno al mondo a bordo dei veicoli più svariati.
«Sono entusiasta di essere stata invitata da Lucrezia a partecipare a uno degli eventi della manifestazione Rocksophia dove avrò l’opportunità di raccontare un aspetto del mio lavoro che spesso si trova ad affrontare stereotipi ancora radicati – racconta Cakalli influencer e conduttrice del programma Raiplay Touch di cui fa parte anche Lucrezia Ercoli – tuttavia, non tutti sanno che le donne hanno svolto un ruolo fondamentale fin dalle origini dell’industria automobilistica, inventando accessori cruciali come il riscaldamento e i tergicristalli o guidando per la prima volta un’automobile sulla lunga distanza (circa 106 km), nel 1888 in Germania come Bertha Benz, moglie e socia in affari dell’inventore dell’auto Karl Benz. Ma l’evento sarà anche l’occasione per porci delle domande sul futuro dei motori: come ci muoveremo nei prossimi anni? Come guideremo domani? In che modo i mezzi di trasporto si stanno trasformando, anche grazie ai progressi tecnologici e a una maggiore attenzione per gli aspetti ambientali? Sarà interessante ragionare insieme a Lucrezia da un punto di vista filosofico ed etico».
La giornata di Rocksophia è dedicata al “Corpo in movimento”. Si inizia alle 18 al lido Cluana con Ivo Stefano Germano “Raccontare lo sport da Pindaro a Tik Tok, a seguire Mario Tirino con “L’eroe sportivo, mito e celebrità da Manuel Fangio a Francesco Totti. Per gli Sports Awards verrà donato il riconoscimento all’associazione Cluana Boxe con la premiazione di Moullabi Nizar, 13 anni, qualificatosi alle nazionali del trofeo Coni a Catania assieme al presidente Massimiliano Bruni.
Alle 21 il festival entra nel vivo al Varco sul mare col primo dei Philoshow dedicato alle Olimpiadi in concomitanza con l’avvio dei giochi a Parigi. Il philoshow dal titolo “We are the champions” racconta l’epica dei giochi olimpici attraverso filmati originali, musica dal vivo della band Factory con le colonne sonore che hanno segnato i momenti di storia dello sport più significativi e con gli interventi di Lucrezia Ercoli e Simone Regazzoni.
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