La Camerino del futuro firmata Unicam
«Un libro dei sogni che va digerito»

SISMA - Presentato oggi pomeriggio lo studio commissionato dal Comune all'Università per la progettazione della città. Cauto il sindaco Roberto Lucarelli: «Troppi campetti e spazi per eventi, ma ci sono luoghi da valorizzare come la zona dell'ex tribunale e quella dell'ex scuola Betti». Sono intervenuti anche il governatore Acquaroli e il commissario Castelli

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L’intervento del sindaco Roberto Lucarelli durante la presentazione di oggi pomeriggio

di Monia Orazi

Cartoline dalla Camerino del futuro dove la voragine dell’ex tribunale si trasforma in un auditorium a gradoni con lo scenario dei Sibillini a fare da fondale, la zona dell’ex scuola Betti un’area in cui far sorgere un cinema teatro all’aperto da 700 posti con al piano interrato un possibile cinema al chiuso. Sono solo alcune delle ipotesi progettuali contenute nel documento strategico che l’amministrazione comunale ha commissionato ad Unicam, presentato oggi pomeriggio in piazza Mazzini, che nel 2013, come ricordato dal sindaco Roberto Lucarelli vide la plateale protesta per la chiusura del tribunale.

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L’intervento del presidente della Regione Roberto Lucarelli

Il Sottocorte Village andrebbe trasformato in “Sottocorte Reloaded” togliendo le strutture commerciali provvisorie, lasciando solo piazza Dario Conti, uno spazio per una ludoteca e gli studenti che così lo hanno immaginato una volta che i commercianti torneranno in centro. L’area del tempo libero invece sorgerà nell’area Sae di San Paolo, una volta smontate le casette e le piattaforme in cemento sarebbero l’ideale per ospitare campetti e basi per i giochi. A Vallicelle spazio per mercato ed area commerciale, ma anche per gli anziani con la possibilità di riconvertire le Sae in residenze per i nonnini. La zona ex Biologia, da demolire e ricostruire, potrebbe ospitare la scuola di alta formazione giuridica Unicam e spazi per associazioni, spin off e startup. Il Cus verrebbe trasformato in una zona per il ciclismo sportivo con attrezzature ad hoc e il collegamento appunto con la città. Quelle esposte dal professor Giuseppe Ciorra di Unicam e da Luca Di Lorenzo Latini di fronte ad un pubblico di un centinaio di persone e alle autorità sono solo alcune delle ipotesi contenute nel piano degli indirizzi strategici per la ricostruzione, la valorizzazione e lo sviluppo sostenibile di Camerino, che sarà pubblicato integralmente nel sito del Comune lunedì. Sarà messa a disposizione dei cittadini una mail dedicata, a cui presentare osservazioni e suggerimenti entro settembre.

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«Un piano che è un po’ un libro dei sogni – ha commentato il sindaco Roberto Lucarelliche va digerito. Sono stato il primo a metterci del tempo per metabolizzarlo, con troppi campetti e spazi per eventi, ma contiene qualcosa di realizzabile, per cui gli enti hanno fondi disponibili. Ci sono anche luoghi da valorizzare come la zona dell’ex tribunale e dell’ex scuola Betti, che sono interventi reali da realizzare con velocità. È un piano da approfondire, presentato dopo due anni perché nel 2022 qua non c’era nulla, si è lavorato a differenza di quello che si dice in certi articoli di stampa. Dal 2022 al 2024 c’è stato un +51% di pratiche presentate, di cui il 25% riguarda i mobili del centro storico. È un risultato importante aver visto presentare 149 interventi su 150 nella prima fascia del centro storico, con molti in fase di partenza. A settembre c’è la scadenza per quelli decretati, se i tecnici non presentano le integrazioni la colpa non è certo del Comune. Altro aspetto è stata sbloccata l’ex scuola Betti, che sarà inaugurata nel prossimo anno scolastico».

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Sono intervenuti anche il rettore Unicam Graziano Leoni, il presidente regionale Francesco Acquaroli, il commissario alla ricostruzione Guido Castelli e il consigliere regionale Gianluca Pasqui. «È difficile parlare di futuro – ha ribadito Acquaroli – se non si riesce a garantire la ricostruzione delle comunità disgregate dal sisma, la ricostruzione è guidata dai criteri che devono migliorare la città e la comunità, giusta cura degli spazi per creare opportunità future. Ogni volta che passo a vedere nuove gru è segno che qualcosa sta muovendosi rapidamente». Ha aggiunto il commissario Castelli: «l’amministrazione ha avuto la sensibilità di accompagnare alla riparazione edilizia il pensiero della città post terremoto. Siamo a un bivio, per organizzare Camerino vuol dire dare delle funzioni ai luoghi, ad esempio luogo espositivo a San Francesco con il Maxxi di Roma. Dal sisma si determina la possibilità di rapporto decisiva per Camerino, con la creazione di nuove opportunità. Vorrei rassicurare sulle demolizioni, non sarà demolito ciò che non si può demolire».

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Guido Castelli, commissario sisma

Critico ed unico a parlare tra il pubblico il professor Alberto Polzonetti, ex docente in informatica Unicam: «Nel piano mi aspettavo anche un discorso socioeconomico. Chi deve garantire la sostenibilità di ciò che si fa, affittare gli studenti a 200 euro o gli utenti che usufruiscono le varie infrastrutture? Va iniziato un circolo economico che sostiene il tutto, perché non si può puntare solo sul pubblico che prima o poi rischia di decadere. Bisogna puntare a una cittadella delle scienze, un utente di livello alto che viene qua a spendere come ricercatori e docenti. Per questo sono fondamentali infrastrutture e connessioni tecnologiche, Camerino è l’unico comune del Marche che non ha la fibra Open Fiber. Una volta che il centro storico tornerà ad essere abitato l’attuale sistema di connessione internet non basterà».

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La demolizione dell’ex tribunale

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