Francesco Peroni
La “pastasciutta antifascista” per festeggiare l’anniversario della caduta del fascismo avvenuta il 25 luglio del 1943. Domani alla Cinciallegra Anpi, Auser e Cgil di Civitanova hanno organizzato l’iniziativa.
Proprio in quella data la famiglia Cervi di Campegine vicino a Reggio Emilia invitò la cittadinanza a festeggiare la caduta di Mussolini e servì a tutti per la prima volta questa semplice pastasciutta con burro e parmigiano.
La famiglia Cervi che vide imprigionati e fucilati dai nazifascisti tutti e sette i figli maschi. Una storia che ha fatto il giro del mondo e nel ricordo del tragico contributo alla lotta antifascista è sorto presso la loro casa a Campegine il museo della famiglia Cervi e la fondazione Cervi che tuttora porta avanti il messaggio di libertà e antifascismo.
«Nel vivo ricordo ed una rinnovata partecipazione che ci ha trovato uniti organizziamo per la prima volta a Civitanova questa iniziativa – dicono Francesco Peroni dell’Anpi, Angela Cozzi di Auser e Michela Verdecchia della lega Spi Cgil – saremo oltre 200 e vogliamo esprimere la nostra più viva soddisfazione per il risultato che abbiamo ottenuto in pochi giorni. Abbiamo dovuto chiudere prima le prenotazioni perché non avremmo avuto modo di gestire una così enorme affluenza. Sarà una serata di memorie di impegno, ma anche di svago e divertimento. Durante la serata inizieremo anche a raccogliere le firme per la proposta di referendum contro la riforma dell’autonomia differenziata voluta dal governo».
Ma tutta sta polizia in giro é x vuà ?!?
Vedo vergognosi attacchi chiaramente di soggetti che rifiutano la memoria di eventi che che hanno segnato il ritorno alla democrazia dopo il disastroso ventennio fascista fatto di violenza e corruzione per scopi personali a partire dai più alti livelli ( per questo venne trucidato Giacomo Matteotti); un ventennio di regime nato per compiacere latifondisti e grandi industriali per soffocare la protesta dei lavoratori sfruttati delle campagne e dell'industria; un regime che per l'egoismo e la superbia di alcuni portò anche ad una entrata in guerra quasi da disarmati ed inviando a morire,come carne da macello, milioni di giovani generazioni anche nel fiore della gioventù! E c'è chi magari in piena ignoranza si permette du deridere la celebrazione di questi importanti passaggi del ritorno alla democrazia ed alla dignità del paese!
Marsilio Marsili Ci furono morti da ambo le fazioni, si ricordano " giustamente " i fratelli Cervi maaaaaa i fratelli Govoni non li ricorda nessuno? uccisi dagli ex partigiani della Brigata Garibaldi,con questo taccio anche perché di morti c'è ne sono stati tanti da ambo le parti e dovrebbero essere ricordati con più onore tutti i morti delle foibe
Daniela Libanoro i morti vanno rispettati; il problema è il giudizio sul contesto: se non prendi isolatamente la morte dei Govoni e le Foibe vedi che i Govoni sono morti in luoghi dove fascisti e nazisti avevano fatto rastrellamenti, torture ed eccidi, nei luoghi delle Foibe avevano fatto anche di peggio con i forni della Risiera di San Sabba; pertanto il 25 di luglio è nel ricordo della caduta della pagina vergognosa del ventennio che aveva portato a quel disastro ed aveva dato spazio alla Costituzione contro la quale la destra si vuole vendicare perché alternativa alla cultura fascista; questa sera raccoglieremo le firme contro l'ultimo attacco alla democrazia che è dato dell'Autonomia Differenziata che è Autonomia solo per le regioni più ricche a danno delle altre e quindi il contrario dell'Autonomia prevista in Costituzione Antifascista
L'ignoranza è diventata un pregio in questa italietta... Studiare, informarsi, partecipare, aiutare.. sono diventati difetti, azioni da sconsigliare, quando non da reprimere. Che vomito tutti sti commenti ignoranti.. Che pena... Forza ANPI!!
Francesca Morbidoni manco sanno che la famiglia Cervi era una famiglia cattolica di contadini che la sera si ritrovava insieme per pregare e leggerenon sanno nemmeno chi siano questi 7 fratelli Cervi, non sanno nemmeno che quel giorno (25 luglio 1943) anche molti camerati di Reggio Emilia si unirono alla pastasciutta e nessuno gli negó un piatto di pasta e potrei continuare allinfinitoma tanto sarebbe inutile lo stesso. Un abbraccio Francesca.
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…quattro lasagne anticomuniste, no, eh!!! Ma per favore!!! gv
…p.s.: con tutto il rispetto, ovviamente, per il ricordo dell’uccisione dei fratelli Cervi. gv
Vallesi avresti preferito le uova in camicia …nera eh?di la verita..
Poiché i politici hanno da difendere come obiettivo democratico solo la propria poltrona, allora riesumano ciò che il loro nonni fecero soffrendo e morendo per ottenere la democrazia popolare, dopo il Ventennio fascista e dopo il precedente Governo dei Savoia. Per fortuna è solo una mangiata di pastasciutta…
Mi chiedo, avendoli conosciuti di persona: se quelli della Banda partigiana Nicolò fossero viventi oggi, verso chi rivolgerebbero i loro mitra per ristabilire la democrazia?
Egregio signor Guerrino Marinozzi. Le uova in camicia non mi sono mai particolarmente piaciute, a dire la verità, figuriamoci in camicia nera, ma forse piacciono a Lei e magari con del bel peperoncino rosso piccante, che però, quando è troppo, non ti fa più sentire il vero gusto delle uova, e allora! Una cosa è certa, in questa nostra piccola, per così dire, discussione, ed è che Lei di me non ci ha capito proprio un bel nulla, ma me ne farò una ragione. Si tenga ben stretta la sua Falce e Martello, ci mancherebbe, ognuno è libero di credere a qual che vuole, anche che gli asini, di tanto in tanto, volino, ma le consiglio di leggersi un po’ meglio la storia del comunismo e anche la storia dei comunisti ‘nostrani’, di certo non cambierà idea, le convinzioni sono dure a morire, ma forse mangerà un po’ meno pastasciutte. Buona giornata, signor Marinozzi. gv
C’è forse di mezzo Trilussa?
La politica – Poesia di TRILUSSA
Ner modo de pensa’ c’è ‘n gran divario:
mi’ padre è democratico cristiano,
e, siccome è impiegato ar Vaticano,
tutte le sere recita er rosario;
de tre fratelli, Giggi ch’è er più anziano
è socialista rivoluzzionario;
io invece so’ monarchico, ar contrario
de Ludovico ch’è repubblicano.
Prima de cena liticamo spesso
pe’ via de ’sti princìpi benedetti:
chi vo’ qua, chi vo’ là… Pare un congresso!
Famo l’ira de Dio! Ma appena mamma
ce dice che so’ cotti li SPAGHETTI
semo tutti d’accordo ner programma.
Trilussa ci ha detto questo molto tempo fa.
Vedo vergognosi attacchi chiaramente di soggetti che rifiutano la memoria di eventi che che hanno segnato il ritorno alla democrazia dopo il disastroso ventennio fascista fatto di violenza e corruzione per scopi personali a partire dai più alti livelli ( per questo venne trucidato Giacomo Matteotti); un ventennio di regime nato per compiacere latifondisti e grandi industriali per soffocare la protesta dei lavoratori sfruttati delle campagne e dell’industria; un regime che per l’egoismo e la superbia di alcuni portò anche ad una entrata in guerra quasi da disarmati ed inviando a morire,come carne da macello, milioni di giovani generazioni anche nel fiore della gioventù!
E c’è chi magari in piena ignoranza si permette du deridere la celebrazione di questi importanti passaggi del ritorno alla democrazia ed alla dignità del paese!
senza parole
…vergognoso è anche chi legge e urla solo una parte della storia e solo quella che fa comodo. Io ho poi argomentato bene i miei commenti (ma non li pubblicano, per ora…) e non mi devo proprio vergognare di niente. gv
p.s.: l’ignoranza (per concludere), quella VERA, è quella di chi legge solo la storia scritta dalla sua parte, negando spudoratamente tutto il resto. Meditate, compagni, meditate, ma tanto… gv
Però, un bel modo di mostrarsi “originali”! Fare gli anticoministi in Italia, che ha avuto vent’anni di dittatura fascista. Regime che ha decapitato il Paese di grandi intellettuali suoi oppositori e coinvolto gli italiani in una disastrosa guerra. Va ricordato, se qualcuno l’avesse dimenticato, che il comunista Umberto Terracini (fondatore, con Antonio Gramsci e Palmiro Togliatti del Pci a Livorno, nel 1921) ha firmato (da presidente della Costituente) la Costituzione democratica. E Togliatti è stato ministro della Giustizia (con il grave
errore di amistiare i fascisti) nel governo presieduto dal democristiano Alcide De Gasperi. Coerenza vorrebbe che, i nostri amici, si mostrassero “originali” fino in fondo e andassero a fare gli antifascisti, ad esempio, in Ungheria che ha avuto, invece, quarant’anni di regime comunista vero (non immaginario). Ma il loro diletto amico Viktor Orban, per come agisce politicamente, non gradirebbe affatto e, statene certi, ricorrerebbe subito alle catene e ai ceppi. Che dire, con quanti interpretano la politica e la storia come caxxeggio o tifo sportivo, c’è poco da fare. Tanto si riterranno sempre e comunque dalla parte della ragione, anche quando i fatti dicono il contrario!
“Medaglia d’argento al valor militare
«Appartenente ad una schiera di sette fratelli, che primi tra i primi, formando una squadra cementata dai vincoli del sangue e della fede nella rinascita d’Italia, iniziava l’impari lotta armata contro i nazifascisti. La sua casa, che fu asilo ai perseguitati politici e militari e fucina di ogni trama contro il nemico oppressore, veniva attaccata e incendiata e, dopo strenua difesa, i sette fratelli ridotti all’estremo limite di ogni resistenza venivano catturati, torturati e barbaramente trucidati. La fede ardente che li ha uniti in vita ed in morte ed il sacrificio affrontato con eroica, suprema fierezza, fanno di essi il simbolo imperituro di quanto possano l’amore di Patria e lo spirito di sacrificio.»
— Reggio Emilia 28 dicembre 1943
La decorazione è stata conferita ad ognuno dei sette fratelli.”
Impressiona lo scandaloso contrasto tra la retorica della prosa, figlia di una cultura così antiquata e borghese, e la spilorceria di quell’argento, automaticamente il massimo possibile per dei contadini…
Mantegazzate:
Per leggere un articolo di giornale bisogna certo conoscere l’alfabeto, ma per esserne influenzati occorre che si abbia già in sé un bagaglio di τόποι condiviso con l’autore. Solo così si possono conquistare i lettori con poche righe o anche con un solo slogan, a volte con una sola parola! Si resta perciò esterrefatti all’udire che la scuola offrirebbe un antidoto alla manipolazione, essendone al contrario il fondamento, la propedeutica, il requisito.
Un collaterale di questa operazione è la mediocrità. Giacché l’omologazione degli intelletti non è né un rischio né un difetto, ma il primum movens dell’universalismo scolastico, i contenuti e i ritmi dell’insegnamento debbono assestarsi su un livello accessibile a tutti: cioè minimo. Il proposito astrattamente nobile di non lasciare indietro alcuno si traduce nel bisogno di tirare indietro qualcuno, cioè i pochi davvero vocati allo studio. Un prezzo accettabile se la priorità è appunto quella di comprimere tutti nello stesso stampo di cittadinanza (si è anche arrivati a vedervi una qualche forma di solidarietà e di addestramento sociale), drammatico se si vuole coltivare il massimo di ciascuno per il bene di tutti. Per quanto ci si sforzi al contrario, dove vige una siffatta istruzione non può esserci educazione: non si possono ex ducere le predisposizioni irripetibili e insieme imporre ripetitivamente un ordine (instruere) predisposto nel cosa e nel come. Si chiarisce forse così una correlazione paradossale dell’ultimo secolo, durante il quale al crescere degli istruiti e del grado di istruzione si è accompagnato un deterioramento continuo delle produzioni culturali. È difficile non distinguere il marchio del nozionificio erga omnes nell’impoverimento delle arti, nella musealizzazione della ricerca filosofica, nello stato penoso degli «intellettuali» prevedibili e disciplinati che rimasticano da decenni le stesse cantilene.
…caspita…adesso sarò segnato a vita (per come la penso, per quel che ho scritto e per aver ‘consigliato’ di leggere TUTTA la storia…)…e poi il ‘fascista’ sono io (cosa assurda…io non sono né fascista, né comunista, ma per i compagni questo non può esistere…)!!! Lasciamo perdere che è meglio… gv