Operazione con protesi titanizzata
per il prolasso genitale:
la prima nelle Marche a Civitanova

SANITA' - Una tecnica innovativa senza anestesia generale e con rapidi tempi di ripresa è stata applicata dall’unità operativa di ginecologia e ostetricia diretta dal primario Filiberto Di Prospero. La protesi altamente biocompatibile offre numerosi vantaggi, tra cui riduzione dei tempi operatori e di ospedalizzazione, maggiore sicurezza per le pazienti e assenza di rischio di sanguinamenti

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Filiberto Di Prospero con l’equipe della sala operatoria, le dottoresse Silvia Battistoni e Elisabetta Garbati, l’anestesista Francesco Antolini, gli infermieri Alessio Olivieri, Rossella Pierini ed Esmeralda Isopi

Una protesi titanizzata e biocompatibile, un’operazione senza anestesia generale e con tempi di ripresa rapidi, senza il rischio di sanguinamenti.

Eseguita per la prima volta nelle Marche a Civitanova una nuova tecnica innovativa per la risoluzione del prolasso genitale grave. Ad effettuarla su due pazienti l’unità operativa di ginecologia e ostetricia dell’ospedale di Civitanova, diretta dal primario Filiberto Di Prospero. Per la prima volta nella regione Marche viene eseguita questa tecnica chirurgica innovativa che presenta numerosi vantaggi per le pazienti, perché oltre ad essere mini-invasiva, riduce i tempi operatori e di ospedalizzazione e non necessita di anestesia generale, quindi comporta rapidi tempi di recupero e una maggiore sicurezza per la donna.

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Il primario di Ostetricia e Ginecologia Filiberto Di Prospero con Antonio Conte, direttore Anestesia e Rianimazione

«Si utilizza una particolare protesi titanizzata altamente biocompatibile, che viene introdotta per via vaginale senza necessità di punti di ancoraggio, – spiega il primario Filiberto Di Prospero – che spesso sono causa di temibili sanguinamenti intra-operatori e dolori cronici. Il tutto avviene nell’assoluto rispetto della fisiologia e dell’anatomia, condizione indispensabile per abbattere complicanze e garantire un’ottima qualità di vita futura. La paziente si alimenta la sera stessa dell’operazione e viene dimessa dopo due giorni, con un veloce ritorno alla normalità».

Da anni il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Civitanova è punto di riferimento in questo tipo di interventi di chirurgia vaginale, in particolare nel trattamento del prolasso vescicale, uterino e dell’incontinenza urinaria nella donna. Vengono effettuati circa mille interventi chirurgici l’anno, dei quali almeno 90 sono quelli maggiori condotti per via vaginale per queste problematiche, con una domanda crescente di assistenza, sia a livello territoriale che da fuori Regione.

«Questa tecnica protesica è indicata in donne che presentano gravi recidive di prolasso genitale vescicale e uterino dopo precedenti tentativi chirurgici, – precisa Di Prospero – e per quelle che hanno un completo cedimento strutturale del pavimento pelvico dopo una precedente asportazione dell’utero. Si tratta di situazioni particolarmente gravi e invalidanti, che determinano un impedimento non solo nelle normali attività quotidiane, ma anche difficoltà nella minzione, nella defecazione e nella sessualità. Trattiamo questi problemi sia nei nostri ambulatori ospedalieri, ma anche a livello territoriale dove particolare attenzione è rivolta alla prevenzione e riabilitazione nei principali momenti di rischio come la gravidanza, il parto, la menopausa e la post-menopausa».

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Stefania Laici, coordinatrice Infermieristica Blocco Operatorio e Laura Pompini, coordinatrice Infermieristica Ginecologia Ostetricia

«Ringrazio Di Prospero e la sua equipe perché questa innovativa tecnica utilizzata nella nostra azienda sanitaria contribuisce a migliorare le prestazioni che eroghiamo ai cittadini, garantendo una maggiore sicurezza delle cure e indubbi benefici sulla qualità di vita delle pazienti – afferma il direttore generale dell’Ast di Macerata Marco Ricci».

Lo scorso 10 giugno è stato organizzato dal reparto anche un convegno su prolasso genitale e incontinenza urinaria. In quell’occasione se ne è parlato in termini di problema sociale proprio per l’alta incidenza fra la popolazione femminile e per i costi sanitari. L’ equipe presente all’intervento chirurgico era composta dal direttore dell’unità operativa Filiberto Di Prospero, dai ginecologi Silvia Battistoni e Elisabetta Garbati, l’anestesista Francesco Antolini, gli infermieri Alessio Olivieri, Rossella Pierini ed Esmeralda Isopi.

«Desidero ringraziare tutte le figure professionali coinvolte in questo progetto – conclude Di Prospero- a cominciare dalle coordinatrici infermieristiche Laura Pompini e del blocco operatorio Stefania Laici per il grande lavoro organizzativo svolto in questi giorni».

Esprime orgoglio e apprezzamento il vice presidente della giunta e assessore alla sanità della regione Marche Filippo Saltamartini, che parla di “una sanità”, quella marchigiana, «moderna e in grado di compiere ogni giorno un lavoro straordinario, grazie alle grandi professionalità che fanno parte del sistema. Questa tecnica chirurgica innovativa, che permette alle pazienti di tornare a casa dopo due giorni, è l’espressione di un costante impegno volto al miglioramento dei servizi sanitari erogati ai marchigiani e i progressi si registrano costantemente. Come Giunta stiamo lavorando al potenziamento dei servizi, per rendere la sanità più efficiente e vicina ai bisogni di cura dei cittadini».

 



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