Medicina interna, fiore all’occhiello
«Umanità e scienza per i nostri pazienti.
Formiamo medici su scala nazionale»

INTERVISTE AI PRIMARI - Roberto Catalini guida il reparto a Macerata dal 2015: «Ho trovato una grande struttura che in questi anni è ulteriormente cresciuta, arrivando oggi a gestire oltre 40 letti di degenza e numerosi ambulatori specialistici»

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Roberto Catalini e la sua squadra

di Luca Patrassi

Il dottor Roberto Catalini guida il reparto di Medicina interna dell’ospedale di Macerata: laurea e specializzazioni (Cardiologia e Medicina interna) all’Università di Ancona. «Ad Ancona ho anche iniziato la mia esperienza lavorativa come Internista presso la Clinica Medica, occupandomi in modo particolare di malattie della circolazione. Ricordo che siamo stati tra i primi in Italia, nel 1983, ad avere una apparecchiatura Ecodoppler. Sempre a Torrette, sono stato responsabile della sods di Medicina Vascolare. A dicembre 2015 sono “approdato” all’ospedale di Macerata e da allora dirigo il reparto di Medicina Interna».

Presentazione del reparto e dell’attività.

«A Macerata ho trovato una grande struttura di Medicina Interna che in questi anni è ulteriormente cresciuta, arrivando oggi a gestire oltre 40 letti di degenza e numerosi ambulatori specialistici. Ma soprattutto ho trovato un ottimo clima di collaborazione sia dal personale sanitario del nostro reparto, sia da parte degli specialisti delle altre discipline, mediche e chirurgiche, del nostro ospedale. In Medicina ci prendiamo cura di pazienti affetti da patologie molto diverse tra loro: dalle malattie della circolazione a quelle metaboliche e reumatiche, solo per citarne alcune, ed i nostri pazienti non di rado hanno più malattie concomitanti. Gestiamo anche una intensa attività ambulatoriale e di Day-Hospital. Oltre all’ ambulatorio di Medicina Interna, abbiamo un ambulatorio dedicato alla Reumatologia, uno per l’Osteoporosi, uno di Medicina Vascolare; eseguiamo inoltre moltissimi esami Ecocolordoppler per i pazienti ambulatoriali e per i ricoverati dell’ospedale. Con il costante supporto della direzione aziendale, sempre disponibile all’ascolto, i nostri numeri sono in costante crescita».

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Roberto Catalini

Un fiore all’occhiello?

«Da gennaio 2022 siamo riusciti ad attivare a Macerata una scuola nazionale specialistica di Ecocolordoppler vascolare della Siumb (Società Italiana, Ultrasonologia in Medicina e Biologia), per noi particolare motivo di orgoglio. In collaborazione con la Radiologia, diretta dal dottor Costarelli, quest’anno con la Siumb abbiamo anche attivato una Scuola nazionale di ecografia di base. Tramite queste attività formiamo giovani medici specialisti e di medicina generale, del nostro territorio e provenienti da altre regioni, alla esecuzione di esami ecodoppler ed al trattamento delle malattie vascolari».

La Medicina interna è una branca specialistica tanto storica quanto complessa. Quanto incide nei risultati la professionalità dei singoli e quanto la ricerca farmaceutica e la tecnologia?

«È vero, è una branca molto complessa della medicina e di assoluta rilevanza; uno dei più importanti punti di forza all’interno della nostra équipe è costituito proprio dalle diverse professionalità presenti, dalla voglia di restare sempre aggiornati ed al passo con gli sviluppi tecnologici, come pure con i costanti progressi della terapia farmacologica. Tecnologia e progressi terapeutici sono strumenti importantissimi per l’Internista di oggi, ma la capacità di sintesi, il lavoro di squadra e l’umanità nel prenderci cura dei pazienti restano elementi insostituibili nel nostro lavoro».

Le soddisfazioni maggiori?

«Potrei sembrare retorico, ma cerchiamo veramente di risolvere i problemi di ogni nostro paziente con scienza, coscienza e cuore. Da questo impegno costante medici, infermieri ed oss traggono la maggior parte delle soddisfazioni in ambito professionale».

Quali sono le priorità e le difficoltà nel rapporto con il “suo” paziente?

«I nostri pazienti sono spesso molto complessi, fragili, ed è cruciale per noi instaurare un rapporto di fiducia e collaborazione con loro e con i loro familiari. La famiglia “moderna” è molto cambiata e spesso ha difficoltà a farsi carico di problemi cronici una volta superata la fase acuta della malattia».

I prossimi obiettivi?

«Vogliamo continuare ad essere uno dei punti di riferimento nazionale per la formazione dei giovani medici tramite la nostra scuola Siumb. Ci sta a cuore anche proseguire e incrementare i nostri progetti di screening e prevenzione della aterosclerosi, patologia oggi ancora troppo spesso sottovalutata. Con il supporto della direzione aziendale, vorremmo infatti proseguire con la campagna sul territorio come quella di “Carotidi In Piazza”, realizzandola nei Comuni non ancora raggiunti da questa iniziativa. Credo che sia un metodo efficace per sensibilizzare la gente ad uno stile di vita corretto ed anche un modo per testimoniare la vicinanza dell’ospedale al territorio».

Mancano gli specialisti in alcuni settori, i giovani vanno all’estero per una serie di motivazioni (professionali ed economiche tra le altre). Come se ne esce?

«Non è facile invertire questa tendenza, anche se la Medicina Interna resta ancora una specialità molto attrattiva per i giovani; a Macerata attualmente l’organico della Medicina è al completo e devo dire che la Direzione si impegna sempre nel sostituire rapidamente i medici che si spostano verso altre strutture o che vanno in pensione. Migliorare le condizioni economiche di Medici ed lnfermieri è importante, ma questo da solo non basta. È necessario evitare il precariato, motivare i professionisti con la formazione e il coinvolgimento e, non ultimo, attuare in campo nazionale alcune modifiche normative. Se non faremo questo, credo che purtroppo sempre più medici e gli nfermieri che sceglieranno di lavorare in altri Paesi».

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