Da sinistra: Manuel Orazi, Katiuscia Cassetta, Paolo Gavazzeni, Floriana Tessitore, Flavio Cavalli
di Marco Ribechi
Sessanta anni di Sferisterio, lanciato il libro “Ad ornamento della città, a diletto pubblico”. Il Macerata Opera Festival 2024 presenta una nuova pubblicazione sulla sua storia, curata dal direttore artistico Paolo Gavazzeni e da Floriana Tessitore ed edita dalla casa editrice locale Quodlibet. Il testo che racconta la storia del Festival è stato realizzato con il sostegno della Società Civile dello Sferisterio Eredi dei Cento Consorti che, anche attraverso questa pubblicazione, ha inteso ribadire i propri valori fondativi.
Il volume
Un testo che vuole essere un punto di inizio, come spiegato dal direttore artistico Gavazzeni, ma anche un omaggio alle quasi 500 maestranze che ogni giorno, anche sotto il sole cocente, lavorano instancabilmente per realizzare la stagione operistica. «Sfogliando le pagine del testo – spiega l’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta – si può comprendere come le vicende dello Sferisterio si siano intrecciate con la storia della città e, più in generale, con quella d’Italia. Lo Sferisterio per questo va rispettato e mantenuto vivo nella città. Sono in itinere due bandi per delle migliorie strutturali, poi un altro bando per la realizzazione di percorsi di musealizzazione. L’idea è quella di raccontare i 60 anni anche attraverso un percorso fisico, con delle stanze della musica dove anche ascoltare le arie più celebri. Questo libro, che sarà distribuito in tutta Italia grazie all’intervento di una casa editrice specializzata, potrà essere un’ottima vetrina per parlare dello Sferisterio in un modo diverso».
I curatori Paolo Gavazzeni e Floriana Tessitore
Il pensiero alle maestranze arriva dal sovrintendente Flavio Cavalli: «Non mi stancherà mai di ricordare che ci sono 500 persone specializzate che rendono possibile la stagione lirica – dice Cavalli – a queste si aggiungono altri 140 attori che forniscono servizi. Il testo è pensato no tanto come una celebrazione del monumento, ma come un omaggio al loro incessante lavoro». Un nuovo inizio per percepire la stagione lirica, e non solo, da un altro punto di vista: «Detesto gli orticelli individuali – dice Paolo Gavazzeni – è un modo di pensare che deve terminare. Bisogna pensare secondo il detto Ubi maior minor cessat, ovvero agire per un successo collettivo che riguardi tutti. Lo Sferisterio è un monumento straordinario e identitario della città, da vivere 12 mesi l’anno. Purtroppo ci sono troppe eccellenze che non dialogano tra loro, per questo ringrazio gli Eredi dei Cento Consorti che hanno subito sposato la mia idea di dare vita, in pochissimo tempo a questa pubblicazione».
A fare gli elogi della Quodlibet, rappresentata da Manuel Orazi, è Floriana Tessitore, che ha curato l’edizione insieme al direttore artistico Gavazzeni: «Il valore aggiunto del testo è proprio la presenza di una casa editrice specializzata – spiega Tessitore – capace di impostare il lavoro dandole più ampio respiro, sia nell’impostazione che poi dopo nella distribuzione che avverrà in tutta Italia e negli shop on line». .Il volume è già disponibile nel negozio dell’arena e in alcune librerie della città. La diffusione ufficiale inizierà invece il primo agosto.
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