«Cosmari, fermi sulla discarica
e i costi corrono senza freni.
Progetti innovativi, non lottizzazioni»

NODO RIFIUTI - Mario Morgoni, ex deputato Pd, sull'azienda di Tolentino: «Sarebbe il caso che si ragionasse nella logica di soluzioni unitarie, condivise e adeguate più che veder prevalere logiche di maggioranza. Inaudito l'incarico alla sorella della dg»

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cosmari-esterno-zanconidi Luca Patrassi

«Cosa sta succedendo al Cosmari?». E’ la domanda che (si) pone Mario Morgoni, già sindaco di Potenza Picena, ex deputato del Pd e tra i primi amministratori ad occuparsi delle politiche ambientali legate allo smaltimento dei rifiuti.

Una riflessione sulla situazione esistente: «Mentre siamo fermi – osserva Morgoni – in modo imbarazzante e con ritardi assurdi e ingiustificabili sul tema cruciale dell’individuazione di un sito di discarica per i rifiuti, i costi a carico dei cittadini corrono senza freni: tra il 2024 e il 2025 quasi il 20% in più, ma questo sarà solo l’antipasto di futuri e sicuri aumenti visto che continueremo a trasportare i rifiuti fuori provincia».

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Mario Morgoni

Un appello alla condivisione delle strategie: «Però corrono anche gli appetiti di posti che sono oggetto, in vista delle nuove nomine, di una competizione tanto sfrenata quanto poco dignitosa nella destra dominatrice politica incontrastata del nostro territorio. Forse sarebbe il caso che, essendo il Cosmari espressione di un sistema dei Comuni rappresentativo delle diverse sensibilità politiche e civiche si ragionasse nella logica di soluzioni unitarie, condivise e adeguate più che veder prevalere logiche di maggioranza».

La questione dello Sportello psicologico di ascolto: «Conunque è evidente che la voracità lottizzatrice tocca punte inaudite quando si arriva ad assegnare un incarico professionale alla sorella della direttrice generale. Mi domando quale sia il punto oltre il quale si debba ritenere superato il limite della vergogna. Ci sarebbe da aspettarsi chiare prese di posizione dai soci e da tutti coloro che hanno titolo per intervenire. Se però nessuno intervenisse vorrebbe dire che siamo di fronte ad un preoccupante sistema omertoso».

Morgoni ha qualcosa da dire sul convegno in terra di Ungheria e sulle azioni locali: «Ci sarebbe anche da capire se, oltre alla competizione per i posti e oltre alle trasferte in Ungheria da parte del presidente e della direttrice generale per relazionare a livello internazionale sui sistemi di compostaggio, nel frattempo qualcuno si stia occupando, oltre che della discarica che non c’è, anche di progetti innovativi da far partire sul territorio per interpretare in modo dinamico ed efficiente il ruolo che una realtà come il Cosmari dovrebbe interpretare . Leggo dell’idea di un’apertura ai privati: non entro nel merito della questione ma credo che se ci presentiamo con queste credenziali potremmo trovare solo privati intenzionati a fagocitare il sistema pubblico e non certo a collaborare con un carrozzone che ogni giorno dimostra di perdere colpi. Si cominci piuttosto a dare segni di serietà, di impegno, di scelte meritocratiche per gli incarichi di governo e di una convincente impostazione imprenditoriale. Allora forse potremo avere le caratteristiche che ci consentano di misurarci con i privati».

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