Dipendenze digitali, Pincherle:
«Bambini al cellulare e non autonomi,
frustrati dalla società»

TOLENTINO - Il neuropsichiatra infantile ha lanciato l'allarme durante l'incontro “Ruolo della famiglia e dipendenze nei figli" organizzato dal Distretto Lions 108A Club Camerino Alto Maceratese

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Un momento dell’incontro

«Bambini concentrati sugli smartphone, non acquisiscono autonomia e di fronte alla società subiscono frustrazioni che non sanno affrontare». A lanciare l’allarme è stato Maurizio Picherle, neuropsichiatra infantile, durante l’incontro “Ruolo della famiglia e dipendenze nei figli che si è svolto sabato nella sala del Circolo Cittadino di Tolentino. L’evento è stato organizzato dal Distretto Lions 108A Club Camerino Alto Maceratese con il patrocinio del Comune di Tolentino e del Dipartimento Dipendenze Patologiche (Ddp) dell’Ast di Macerata.
dipendenze_patologiche-4-312x400La conferenza è iniziata con il cerimoniale Lions introdotto dal presidente Riccardo Rascioni e dal segretario Mauro Ferranti del Lions club di Camerino Alto Maceratese con l’esecuzione al pianoforte da parte del Maestro Stefano Rotatori degli inni nazionali (canadese, europeo ed italiano). E’ stato affrontato il tema facendo riferimento alle sostanze stupefacenti, alle dipendenze digitali e al gioco d’azzardo.
La prima relazione è stata trattata proprio da Pincherle che ha esposto le cause e i comportamenti premonitori delle dipendenze patologiche, sottolineando innanzitutto che siamo in una società di bambini e ragazzi insicuri: «Il ruolo dei genitori viene frequentemente invertito essendo solo loro sottomessi ai figli che sono quindi predisposti a dipendenze patologiche, di cui bisogna considerare anche questa nuova dello smartphone.  Spesso si sviluppa una sindrome psichiatrica (sdr. Hikikomori ) in cui si verifica l’isolamento sociale volontario del ragazzo, che vuole sfuggire a tutte le dinamiche sociali che causano pressioni. Ciò predispone a vari tipi di dipendenza patologica».
dipendenze_patologiche-2-325x183La psicologa Alessia Savi ha successivamente ribadito l’importanza di favorire l’autonomia, sia emotiva che materiale, del bambino e dell’adolescente, diversa ovviamente in base all’età, che richiede da parte dei genitori il difficile compito di aiutare i figli a crescere tra protezione e autonomia.
Don Fabio Perinetti ha condiviso quanto detto dai relatori precedenti, aggiungendo l’importanza del ruolo della Chiesa intesa anche come frequenza di oratori, partecipazione a campi scuola parrocchiali che promuovono l’educazione dei ragazzi attraverso lo sport, l’animazione, la formazione religiosa in cui i ragazzi tendono ad “aprirsi”, cioè a comunicare tra loro esponendo i loro problemi, abbandonando la loro solitudine che predispone alla dipendenza patologica.
dipendenze_patologiche-5-325x204Poi Maria Palma Giorgetti, counsellor professionista, ha riferito sulla propria personale esperienza sul campo e sulla evoluzione delle dipendenze patologiche, sottolineando l’importanza della prevenzione.
Infine due coniugi hanno riportato una loro personale testimonianza sulla difficoltà della prevenzione e soprattutto sulla sofferente gestione di un loro figlio caduto nella tossicodipendenza, da cui non riesce ad uscire da numerosi anni, nonostante l’intervento di strutture specializzate.
Durante la serata sono intervenuti il presidente dei Rotary Club di Tolentino, Giuseppe Bocci ed il sindaco di Tolentino Mauro Sclavi esprimendo la loro condivisione sulle tematiche esposte.

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