Il Comune di Macerata
«L’integrazione di spesa per lo Sferisterio da parte del Comune è stato di 100mila euro nel 2023, quest’anno il botteghino registra un più 68% di incassi rispetto al giugno dello scorso anno. I costi pro capite per i maceratesi? Ci sono ma la maggior parte rientrata con il lavoro affidato alle maestranze». Il Comune di Macerata in una nota risponde a due articoli di Carlo Cambi su Cronache Maceratesi il 31 maggio e il 6 giugno e relativi proprio alle spese per la stagione lirica. Il Comune sottolinea che l’articolo del 31 maggio «contiene dei dati contabili non del tutto corretti». Nell’articolo, tra l’altro si parlava di un costo di 1,6 milioni di euro del Comune per l’Associazione Sferisterio per le stagioni liriche del 2022 e 2023. «I contributi che il Comune di Macerata ha erogato all’Associazione Sferisterio per la realizzazione delle stagioni liriche 2022 e 2023 ammontano a 610mila euro annui come previsto sin dall’approvazione del bilancio di previsione – dice l’ente -. Nel 2022 è stato riconosciuto all’Associazione Sferisterio un diverso contributo straordinario di 80mila euro finanziato dal ministero (cosiddetto “Fondone Covid-19”) per le finalità legate all’emergenza epidemiologica.
Nel 2023 all’Associazione Sferisterio è stato assegnato un diverso contributo, anch’esso straordinario, di 200mila euro trasferito dalla Regione e finanziato con fondi Pr Fesr Marche 2014-2020 per attività aggiuntiva di promozione e comunicazione da parte dello Sferisterio. Sempre nel 2023 il Consiglio Comunale ha approvato l’erogazione di una ulteriore somma di 100mila euro a integrazione del contributo ordinario di 610mila euro. L’integrazione di spesa tra il 2022 e il 2023 per lo Sferisterio a carico della finanza comunale è stata di 100mila euro con un incremento quindi del 16% rispetto all’anno precedente (610mila euro nel 2022 e 710mila euro nel 2023) (nell’articolo a cui il Comune risponde si parlava di 910mila euro e del 67% in più per il 2023, ndr): e per tale motivo, comunque, non sono previste nuove o maggiori tasse nel triennio 2024/2026, come peraltro ben evidenziato nel bilancio di previsione. Le altre contribuzioni citate nell’articolo riguardano fondi ministeriali ed europei.
Si sta procedendo a una verifica del Cup (tassa pubblicità, occupazione suolo eccetera) e delle aree fabbricabili soltanto ai fini del recupero di eventuali posizioni creditorie (progetto di equità fiscale). Infine, da dettato costituzionale, non è possibile indebitarsi per coprire le spese correnti. Va infine detto che il bilancio 2023, comprensivo della relazione del collegio dei revisori (così come avvenuto per il 2022), sarà pubblicato a giorni sul sito dell’Associazione Sferisterio».
Dopo le perdite nel 2022 e 2023 «Oggi l’impegno, peraltro già in atto, è mettere in campo azioni correttive nella gestione affinché non si ripropongano nuovi deficit e i dati della biglietteria 2024 sono al momento in questa direzione, segnando un +62% di presenze e un +68% per l’incasso, rispetto a inizio giugno 2023. Inoltre, come dichiarato più volte, è opportuno ricordare che il bilancio di questa manifestazione è composto per quasi la metà da contributi pubblici e per la fondamentale rimanente parte da fondi privati».
Nella nota il Comune sottolinea che il festival ha un costo pro capite per i Maceratesi «ma allo stesso tempo, alla città, alla Provincia e alla Regione ne viene restituita la maggiore quota attraverso, a esempio, il lavoro di tutte le maestranze locali impiegate (nella preparazione e realizzazione del festival vengono occupate circa 500 persone l’anno) e le commissioni dei materiali necessari a piccole e medie imprese del territorio, senza contare l’impatto delle presenze sugli esercizi commerciali e le strutture di accoglienza. I finanziamenti locali generano così un indotto con un effetto moltiplicatore, scientificamente dimostrato, che va da 6 a 7 volte per le attività commerciali di ogni genere. Al valore economico di ricaduta immediata, si deve evidenziare anche il valore culturale di crescita di un territorio».
Il Comune cita anche l’articolo del 6 giugno «sembra anticipare decisioni ancora da prendere. In verità, si parla del contenuto dell’ultima variazione già approvata – tra l’altro da oltre un mese – in Consiglio comunale dopo ampia discussione, concertazione, mediazione e condivisione in Giunta e poi in maggioranza, arrivando a una sintesi che ha consentito un voto compatto, da parte di tutta la maggioranza di centrodestra, sulle scelte e sui contenuti. Ribadendo che il Comune e la politica di sviluppo e sostegno sono uniche e integrate e decise collegialmente dalla Giunta comunale, si sottolinea che i singoli assessorati non operano separatamente, in autonomia e in competizione fra loro. Va precisato, inoltre, per una corretta ed equilibrata lettura dei dati, che dal punto di vista dell’iscrizione contabile, gli stanziamenti relativi alla Missione Cultura ricomprendono progetti e attività supervisionati dal punto di vista dell’indirizzo politico in parte dell’assessorato alla Cultura e in parte dell’assessorato agli Eventi; da sottolineare, inoltre, che molteplici attività culturali si sostengono con incassi, sponsorizzazioni e art bonus. Inoltre, per una lettura complessiva, unitaria e non parziale occorre tener conto – oltre che degli stanziamenti di bilancio garantiti già inizialmente alle varie attività e ai vari servizi – che altre precedenti variazioni hanno assicurato ulteriori e adeguati stanziamenti urgenti ai servizi Scuola, Sociali e Tecnici (e altre variazioni saranno proposte nei prossimi mesi per rispondere ad altre importanti esigenze e progetti sopravvenuti). Da un punto di vista squisitamente contabile, sarebbe buona cosa non trarre conseguenze dalla valutazione di una sola variazione di bilancio; questa infatti offre solamente una vista parziale dello stesso. Anzi, è più corretto concludere che la variazione in discorso ha inciso proprio su quelle voci di spesa che potevano essere inizialmente sottodimensionate in attesa della formale comunicazione della sospensione dei mutui (arrivata soltanto dopo alcuni mesi l’approvazione del bilancio). Al contrario, vale la pena ricordare che la spesa “sociale” all’interno del bilancio comunale, da sempre rappresenta la principale voce di spesa corrente. Ricordiamo, a esempio, che nel 2023 la spesa sociale (al netto dell’Ats e dei servizi cimiteriali) ha coperto il 14% della spesa corrente complessiva (al netto dei mutui e del fondo crediti obbligatorio) mentre la stessa percentuale riferita alla cultura è stata pari al 7%. Medesima proporzione la troviamo nelle previsioni attuali del 2024 (8% della spesa sociale contro il 4% della spesa per la cultura)».
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Grande Amministrazione, i gufi spero che restino muti……