Apm, attacco frontale di De Padova:
«Subito un nuovo presidente.
Farmacie all’Ircr o in affitto ai privati»

MACERATA - La consigliera comunale, già esponente della civica del primo cittadino, torna all'attacco: nel mirino la gestione della municipalizzata e in particolare le farmacie. «Poca redditività. Per recuperarla taglio e razionalizzazione dei costi, proroga dell’orario di apertura. Ma va valutato se al Comune convenga tenere la gestione»

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Sabrina De Padova

di Luca Patrassi

Il tempo di archiviare lo scontro con il sindaco in Consiglio comunale sullo Sferisterio, ed ecco che la consigliera del Gruppo misto, già civica Parcaroli, Sabrina De Padova, torna all’attacco e stavolta sul fronte dell’Apm. Nel mirino della consigliera il presidente in proroga Gianluca Micucci Cecchi (che nel 2020 correva nella stessa lista di Sabrina De Padova) e la gestione dell’Apm, le tre farmacie in particolare. De Padova ha infatti appena presentato un ordine del giorno con il quale chiede l’immediata nomina di un nuovo presidente all’Apm, la redazione di un piano gestionale, il mantenimento pubblico del servizio idrico ed infine l’affidamento della gestione delle farmacie all’Ircr o la cessione in affitto ai privati. Come dire una serie di passaggi che rischiano di avere pesanti contraccolpi nel prossimo Consiglio comunale, a meno che nel frattempo il sindaco Sandro Parcaroli riesca a chiudere prima la partita dei rinnovi.

Osserva nel suo Ordine del giorno la consigliera De Padova: «Si apprende dalla rendicontazione di bilancio 2023 della Apm che i servizi che rendono di più sono quelli a tariffa diretta come parcheggi e acquedotto dove il cittadino è chiamato a contribuire senza che via sia una significativa incidenza di capacità gestionale dell’azienda. Il Comune ha finanziato all’Apm la somma di 860mila euro per costo sociale gestione, dovuto ad un aumento di km da percorrere e di personale. La gestione delle farmacie comunali è ampiamente insoddisfacente sia per la quantità e qualità dei servizi erogati, al punto da mettere in dubbio la stessa finalità sociale del mantenimento in mano pubblica della gestione delle stesse, sia dal punto di vista di conto economico.

Nel triennio di gestione della presidenza attuale dell’Apm si è avuto un deterioramento della redditività dell’azienda. Il Comune come azionista unico ha il dovere di sottoporre a revisione critica la gestione dell’Apm, partendo dalla valutazione dei dati di bilancio ed in particolare a fronte dei risultati del servizio farmacie, considerando che una farmacia privata incassa molto di più. Le farmacie Apm espongono invece un margine operativo inferiore alla media. La situazione economica critica delle farmacie comunali si era già evidenziata nel 2022. Già allora l’amministrazione avrebbe dovuto valutare se le farmacie comunali fossero una rendita o un costo, analizzando cos’era meglio per la nostra città e quali strategie adottare. A seguito dell’inerzia dell’Amministrazione comunale e in carenza di risposte da parte dell’Apm, con l’accesso agli atti da me effettuato l’anno scorso, si era evidenziata una riduzione del fatturato relativamente al primo semestre 2023 rispetto alle previsioni con una percentuale negativa del – 6,69%. Dal bilancio pubblicato dall’Apm relativo al 2023 si manifesta un aumento del fatturato in tutti i settori, tranne nelle farmacie».

De Padova arriva alle valutazioni: « Risulta evidente che nella gestione delle farmacie vi è una carente iniziativa per incrementare la redditività dell’attività. Ciò può dipendere dal fatto che a gestire le farmacie sono dipendenti che non hanno alcun ritorno da un incremento di attività. Un buon imprenditore avrebbe dovuto valutare come aumentare i ricavi, specialmente nel periodo Covid, quando tutte le farmacie con la somministrazione di tamponi e vaccini hanno sicuramente aumentato le loro entrate. Proprio nel periodo Covid si sarebbe auspicato da parte dell’Apm un incremento di attività di diagnosi e somministrazione per alleviare i disagi dei cittadini e confermare, rafforzandolo, il ruolo sociale delle farmacie comunali. Solo la finalità sociale, che peraltro non si è esplicata, potrebbe giustificare una minore redditività delle farmacie, che verrebbe compensata da quello che potremmo chiamare un dividendo sociale». L’accusa: «Emerge un atteggiamento di noncuranza per la redditività del servizio. Che potrebbe essere recuperata ad esempio con taglio e razionalizzazione dei costi, aumento e razionalizzazione del servizio prorogando per esempio l’orario di apertura, anche per andare incontro ai cittadini lavoratori che terminano di lavorare alle 20, adottando una politica a favore della clientela e degli incassi, incremento dei servizi sociali ivi compresa la prima diagnostica e l’attività di analisi clinica, visto che l’Apm è un’azienda pubblica che dovrebbe mettere in atto la sua funzione sociale, incremento dei servizi di fornitura di presidi medicali».

L’invito finale all’amministrazione Parcaroli con relative proposte finali «Si invita l’amministrazione pertanto a riconsiderare la gestione dell’Apm, a sottoporre a revisione critica l’operato del presidente attuale e a disporre l’immediata nomina di un nuovo presidente, depennando la proroga. A dichiarare con chiarezza che si vuole mantenere in mano pubblica il servizio idrico, impegnando l’Apm a dare corso a soluzioni che escludano la privatizzazione della fornitura idrica, a fornire un progetto di bilancio e di gestione dell’Apm che consenta un immediato recupero di utilità economica e sociale dell’azienda, a valutare attentamente se è proficuo lasciare la gestione delle farmacie all’Apm, o se non si debbano esplorare altre strade tra cui la gestione in capo all’Ircr, la cessione in locazione del ramo di azienda fino ad una parziale privatizzazione».

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