«Fiordomo porta lo sport in piazza,
ma dimentica che alcuni impianti
versano in condizioni pietose»

ELEZIONI - La lista Per una Recanati migliore, nella coalizione di centrodestra che sostiene Emanuele Pepa, critica la gestione delle strutture sportive in città

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Emanuele Pepa, candidato sindaco del centrodestra

«Recentemente, il candidato sindaco Francesco Fiordomo, politico navigato, ai comandi della città di Recanati da circa 15 anni, il 18 maggio ultimo scorso, è stato promotore della giornata dello sport in Piazza. Mi chiedo, se l’ex assessore ai lavori pubblici, per l’occasione, in veste di brillante sportivo, sia al corrente delle condizioni in cui versano gli impianti sportivi della città che ha governato in questi 15 anni, se abbia, mai avuto le sensazioni che gli stessi fossero sottodimensionati, insufficienti alle esigenze sociali dei giovani cittadini».

Così la lista Per una Recanati migliore, in corsa nella coalizione di centrodestra che sostiene Emanuele Pepa, critica lo stato degli impianti sportivi in città. E facendolo prende di mira, implicitamente e non, gli altri due candidati Francesco Fiordomo (assessore fino alla rottura con la sua ex maggioranza) e il primo cittadino uscente Antonio Bravi.

«Alcuni di questi impianti versano in condizioni pietose – dice la lista – Alcuni sport sono stati abbandonati a loro stessi, per esempio l’atletica leggera, guardiamo lo stato della pista d’atletica, piena di crateri e consumata all’osso, con gli atleti che la frequentano presi a bersagli da un sovraffollato rettangolo verde; talvolta, sulla pista ci sono più palloni che atleti. La stessa atletica, a causa del manto sintetico, ha visto emigrare verso altri lidi tutte le discipline dei lanci. La poca oculatezza pianificatrice del già sindaco e poi assessore ai lavori pubblici Fiordomo, oltre all’atletica leggera Recanatese, ha penalizzato anche il calcio stesso, soprattutto quello giovanile, che ha dovuto fare a “spintoni” per potersi allenare. Oggi sarebbe stato utilissimo lo storico e amato campo sportivo Fratelli Farina distrutto per lasciare il posto ad un parcheggio, peraltro quasi sempre vuoto nella parte a raso che invece sarebbe potuta essere attrezzata a campo sportivo conciliando le due esigenze. L’unico investimento, improvviso e d’urgenza nella struttura del Tubaldi, a debito di 3 milioni e trecentomila euro è stato quello di adeguare l’impianto sportivo alle norme della Lega Pro per consentire lo svolgimento del campionato di serie C. La domanda sorge spontanea, a fronte di cotanta spesa non abbiamo ancora un impianto a norma per la serie C pregiudicando la riammissione della squadra? Sarebbe veramente assurdo». 

Il riferimento è al fatto che per far sì che la Recanatese possa essere riammessa al ripescaggio in Serie C, dopo la retrocessione sul campo, servirebbero degli interventi allo stadio Tubaldi. «Non sarebbe stato meglio realizzare un nuovo impianto, multidisciplinare con tutti i servizi in una zona fuori dalla città, dove si potevano accogliere altre discipline sportive, tanto bisognose di potersi allenare? – si chiede la lista – Si sarebbe così anche evitato il disagio ai cittadini residenti nella zona dello stadio e i danni all’attività commerciale presente a rischio chiusura. Ma ciò è fantascienza per chi non ha visione di pianificazione di una città ideale con investimenti a medio e lungo termine che rispondano alle esigenze di tutte le realtà sportive presenti in città. Occorre cambiare prospettiva. Affidarsi ad un progetto capace di ridare a Recanati anche nello sport, quella centralità, attrattiva e crescita di cui ha bisogno. C’è solo una alternativa: Emanuele Pepa sindaco».

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