La lista Cittadini Sempre, che si è presentata giovedì sera al teatro Durastante
di Marco Pagliariccio
Una sfida allo stesso nuova e antica quella che attende Andrea Gentili nella corsa a diventare sindaco di Monte San Giusto per la terza volta di fila. Antica perché, per l’appunto, sarà la terza competizione elettorale per il primo cittadino uscente. Nuova, perché per la prima volta l’avversario che avrà davanti sarà uno solo, in questo caso la rappresentante del centrodestra Elena Pompei.
Andrea Gentili, candidato sindaco per la lista Cittadini Sempre
Una sfida emersa anche un po’ a sorpresa, visto che il terzo mandato non solo non era nei piani, ma neanche nelle possibilità offerte dalla legge fino a qualche mese fa. «Abbiamo colto l’occasione principalmente per chiudere un cerchio che è dato da tre grandi opere in itinere – rimarca Gentili – la casa di riposo, il nuovo polo scolastico, gli alloggi del Durante e dopo di noi. È vero che ho governato la città per 10 anni, ma se pensiamo che in mezzo ci sono stati un terremoto e una pandemia li possiamo ridurre effettivamente a sette, sette e mezzo».
È chiaro che le discussioni politiche all’interno della maggioranza abbiano cambiato drasticamente rotta una volta che Gentili è tornato disponibile per altri cinque anni. Si era vociferata la possibilità di una candidatura della vicesindaca uscente Gigliola Bordoni (che non sarà nemmeno nella lista delle prossime comunali), ma tutto è cambiato con la legge che consente ai sindaci di Comuni compresi tra 5 e 15mila abitanti di effettuare un terzo mandato. «Avevamo iniziato un percorso – sottolinea il candidato sindaco di Cittadini sempre – ma una volta che si è aperta questa possibilità ne abbiamo iniziato un altro con la mia candidatura a sindaco. Il gruppo e i cittadini mi hanno invitato a cogliere questa opportunità, è chiaro che cambiando la legge sono cambiate dinamiche e percorsi».
Cambiate le dinamiche, sono cambiate anche le persone che compongono la lista Cittadini sempre, che presenta soltanto due tra assessori e consiglieri uscenti: Mauro Spinelli, titolare delle deleghe a bilancio e cultura, e Simona Scopetta, assessora ai servizi sociali. Un repulisti decisamente importante per un gruppo che punta sulla continuità a livello programmatico. «E’ un gruppo che mixa esperienza e rinnovamento – afferma Gentili – è necessario anche l’entusiasmo dei nuovi arrivati per raggiungere certi risultati».
Oltre alle tre grandi opere, ce ne sono di molte altre da portare avanti. «C’è tutto il discorso legato alla ricostruzione sisma da portare avanti, in primis proprio la casa di riposo, i cui lavori sono al 60%: sarà pronta per l’anno prossimo – dice il sindaco uscente – ma penso anche alla costruzione della palazzina strategica, che partirà a fine anno con l’appalto dei lavori, e la ristrutturazione di Palazzo Bonafede, per la quale siamo in fase di progettazione. A inizio 2025 speriamo possa aprirsi il cantiere del polo scolastico, visto che Invitalia ha già fatto l’appalto per i lavori. Ma c’è tutto un asse giovani-anziani che dobbiamo sviluppare: abbiamo una visione che è fatta di servizi innovativi che incrociano le esigenze di queste due fasce d’età. La nuova scuola ci darà l’opportunità di fare il tempo pieno, sarà una rivoluzione a tutto tondo per la famiglia, con spazi e aule più idonee. Ma la riqualificazione della casa di riposo, con spazi maggiori e rimessi a nuovo, va nella direzione di valorizzare anche l’ultimo miglio della vita di una persona. Starà a noi provare a dare servizi di qualità in un mondo che si evolve così in fretta. E poi attenzione al tema del lavoro, anche se abbiamo competenze limitate: siamo una realtà piccola, ma dobbiamo sostenere i progetti di imprenditori che hanno deciso di rimanere e investire qui nonostante le difficoltà. Non avremo appeal per marchi come Louis Vuitton, Prada o Gucci in un territorio di 18 chilometri quadrati, ma dobbiamo fare il nostro per chi c’è e per chi vuole esserci».
Nel 2014, Gentili sconfisse Mario Lattanzi (centrodestra) e Anna Sgariglia (Movimento 5 Stelle), nel 2019 ad andare al tappeto furono Giuseppe Sardini e Romina Tortolini (entrambi di centrodestra). Stavolta la sfidante è una sola e si chiama Elena Pompei. «E’ chiaro che con un centrodestra compatto la partita sia più complicata, non dico che cinque anni fa era scontato vincere perché non lo è mai ma stavolta è tutta un’altra cosa – ammette Gentili – io voglio fare l’in bocca al lupo a Pompei e a tutti i candidati perché è sempre lodevole impegnarsi per il paese, a prescindere dalla posizione da cui lo si fa. È una competizione nuova anche per me: cercheremo di lavorare al nostro meglio per far conoscere ai cittadini il nostro programma».
Anche a Monte San Giusto, come nella stragrande maggioranza dei Comuni, la politica nazionale si cela più o meno velatamente dietro alcune liste civiche. Una tendenza cui si sta in parte “ribellando” il centrodestra, che non si presenta coi singoli simboli di partito ma con un contenitore ben identificabile, visto il nome di Centro Destra Sangiustese, mentre nel vasto alveo del centrosinistra questo nuovo vento ancora non spira. Anche in un caso come quello sangiustese in cui la matrice politica della lista è evidente, visto che Gentili è vicesegretario provinciale del Partito Democratico. «Io non mi nascondo, tutti conoscono la mia appartenenza politica – rimarca il candidato sindaco – il fanatismo non mi è mai appartenuto, né nello sport né nella politica, lo detesto. La mia storia è sotto gli occhi di tutti, ma penso che nelle realtà locali non sia così importante avere una forte connotazione politica. Già si fa fatica normalmente a trovare persone che si vogliano impegnare, mettere degli steccati perché a livello nazionale si votano partiti diversi non è rilevante. L’importante è che tutti i componenti del nostro gruppo credano nel nostro programma, se poi vogliono votare alle Europee Meloni o Salvini non mi interessa. Nell’amministrare quotidiano la filiera spesso evocata dal centrodestra non è così importante: io scelgo persone di buona volontà, sensibili a certi temi, che hanno voglia di impegnarsi. Oggi siamo un gruppo con queste caratteristiche, se vinceremo diventeremo una squadra».
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