Ondata di furti a Ussita, l’allarme:
«Chiuderanno la stazione carabinieri.
Con la ricostruzione è importantissima»

SISMA - Nel comune ieri sono stati denunciati sette operai trovati con migliaia di euro di refurtiva. La sindaca Silvia Bernardini: «La situazione è legata ai cantieri. Il problema però è che il presidio dell'Arma verrà chiuso, una decisione presa prima del sisma, ma mi piacerebbe un po' di attenzione per i terremotati e che si rinviasse. Ci sono frazioni deserte dove per settimane non passa nessuno»

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«I furti che stanno avvenendo a Ussita in questi giorni sono collegati alla ricostruzione privata che sta partendo pesantemente. Ussita è piena di ditte che lavorano in questi cantieri, ciò ha fatto sì che in alcune forse i controlli dei proprietari non sono stati accurati e nelle compagini ci sono persone di questo genere». Così il sindaco di Ussita, Silvia Bernardini, che fa il punto sulla situazione che sta vivendo il suo comune in questi giorni. Proprio ieri c’è stata la denuncia di sette operai trovati con merce rubata in cantieri e case inagibili (i furti sarebbero avvenuti a Frontignano), e la scorsa settimana c’erano stati gli arresti di due operai che lavorano nella ricostruzione e che sono stati sorpresi a rubare nella villa che fu del cardinale Gasparri. Ma Ussita ora rischia di dover affrontare un altro problema: «Temo avremo la stazione dei carabinieri ancora per poco. Per Ussita è previsto nel piano di razionalizzazione delle caserme che venga chiusa, ciò desta molta preoccupazione tra la popolazione – continua la sindaca -. Per noi la caserma è importantissima, se non ci fosse stata i furti non sarebbero stati sventati in modo così immediato». La chiusura della stazione di Ussita, con i carabinieri che verrebbero accorpati con il comando di Visso, viene da lontano, nasce da prima del sisma del 2016.

Silvia-Bernardini

Silvia Bernardini

«Se prima del terremoto poteva avere un senso, con la ricostruzione è cambiato tutto – continua Bernardini -. E sarebbe dovuto cambiare anche questo. Quello che mi piacerebbe è che si avesse un attimo di attenzione per queste zone terremotate, magari rinviando questa chiusura se proprio non è possibile cambiare la decisione. La popolazione è un po’ in agitazione per questa situazione». Anche perché le abitazioni vuote sono tante «abbiamo quasi duemila secondo case» e anche i cantieri «oltre cinquanta tra quelli grandi e quelli più piccoli» e altri ne apriranno per ricostruire un comune che ha avuto lesionati l’80% degli edifici. «Abbiamo installato le telecamere, nei punti di accesso, ma ci sono frazioni in cui non ci sono residenti perché stanno negli alloggi provvisori – prosegue il primo cittadino -, chi lì ha la seconda casa non può venire perché lesionata, quindi capita che non passi nessuno per settimane e chi vuole fare i furti ha vita facile». Il paradosso è che proprio nei giorni scorsi sono stati annunciati più controlli da parte del prefetto Paolo Canaparo, direttore della Struttura per la prevenzione antimafia del ministero dell’Interno. Lo ha detto il 6 maggio scorso in un incontro in prefettura a Macerata: «Gli accessi ispettivi nei cantieri devono essere intensificati questa è la nostra volontà, garantendo la celerità dei lavori nel rispetto della legalità. Contro le infiltrazioni mafiose ma anche tutelando la sicurezza dei lavoratori che operano nei cantieri. Questa è una priorità assoluta».

«Vediamo che i controlli stanno aumentando – continua la sindaca – ci sono persone in borghese che stanno facendo un ottimo lavoro. Questa è una fortuna, dall’altra però smantellano le stazioni dei carabinieri, la chiusura dovrebbe essere imminente e temo non possiamo fare niente per fermarla». Con i militari (tre quelli in servizio) che da otto anni la stazione ce l’hanno terremotata e devono stare dentro i container. Una situazione che accomuna già Ussita a Visso.

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