Il giovane maresciallo Samuele Piermanni assieme al generale Tito Baldo Honorati
di Laura Boccanera (foto di Federico De Marco)
«Non trovo motivazione migliore di un eroe come Sergio Piermanni, modello di dedizione al dovere che mette da parte gli interessi personali per il bene della comunità. I carabinieri sono portatori di bene». Le parole per il 47esimo anniversario dalla morte del maresciallo Sergio Piermanni arrivano da un giovane maresciallo, proprio come lui. E proprio come lui si chiama Piermanni.
Roberto Ciccola presidente Anc Civitanova
Per la prima volta ha preso parte alla cerimonia che si è svolta oggi pomeriggio sul lungomare intitolato all’eroe dell’Arma medaglia d’oro al valor militare, il pronipote, Samuele Piermanni. Un incontro commovente con Giovanna Paolone che lo ha stretto dopo le parole di orgoglio proferite dal giovane maresciallo e che ha rotto la voce anche del composto “direttore” del cerimoniale, il presidente Anc Roberto Ciccola. Alle 18 sul lungomare autorità civili e militari, tutti i sindaci (o delegati assessori) dei comuni su cui ricade la compagnia di Civitanova, Potenza Picena, Recanati, Porto Recanati, Montelupone, Montecosaro e Morrovalle, associazioni combattentistiche e del soccorso hanno preso parte alla cerimonia che ha ricordato la morte del compianto Piermanni che proprio all’alba del 18 maggio del 1977 venne freddato dai colpi di una banda mentre era in congedo dal lavoro.
Presenti anche il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Nicola Candido, il comandante della Compagnia di Civitanova, il capitano Angelo Chiantese e i due ex comandanti Massimo Amicucci ed Enzo Marinelli.
Un sacrificio che si rinnova nella memoria ogni anno e alla commemorazione del quale Civitanova non rinuncia. E in un passaggio ideale del testimone oggi a raccogliere l’eredità di Piermanni c’era anche il pronipote che ha offerto un ricordo personale che arriva dai racconti del padre, ma che ha saputo anche fare tesoro di quell’eredità familiare elevando a universale i valori che porta con sé.
Parole che sono riecheggiate anche nel discorso del generale Tito Baldo Honorati che ha invitato tutti i presenti a non prestare attenzione agli aspetti formali della cerimonia, ma a trarre insegnamenti da ciò che ancora sa trasmettere: «Nulla scalfisce il valore storico o morale della cerimonia – ha detto – tutti noi, dalla più alta autorità presente, fino ai ragazzini, siamo nessuno al cospetto di chi ha dato la vita. Se vogliamo veramente rendere omaggio alla sua memoria dobbiamo condividere i valori che Piermanni incarnava. Li dobbiamo comunicare e trasmettere comportandoci per primi da persone perbene e bravi cittadini».
A ricordare il valore di un appuntamento che ininterrottamente da 47 anni viene portato avanti è stato il sindaco Fabrizio Ciarapica: «è doveroso ringraziare Piermanni per il suo sacrificio, a lui sono dedicati tanti monumenti e anche il lungomare perché vogliamo che sia sempre vivo nei nostri cuori e trasmettere ai giovani il suo insegnamento attraverso il ricordo di un attimo che è durato meno di un secondo, ma che è valso una vita intera».
Al termine il corteo si è spostato verso il monumento dei giardini con un fuori programma inedito, passando fra due ali di folla al Varco sul mare dove avevano già iniziato a radunarsi i tifosi della civitanovese per festeggiare il passaggio alla serie D prima della festa di stasera.
La cerimonia si è poi conclusa, come di consueto con la celebrazione di una cerimonia religiosa nella chiesa di San Pietro.
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