Collegiata Sant’Urbano,
affidati i lavori da 750mila euro

APIRO - L'edificio è un gioiello che risale al 17esimo secolo. Il vescovo Massara: «È nota per la “stanza del tesoro” nella sacrestia, che conserva arredi lignei del 1774 e una raccolta di quadri, paramenti sacri, candelieri, croci in bronzo dorato e busti di santi»

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Collegiata Sant’Urbano ad Apiro

Affidati i lavori per la ricostruzione della collegiata di Sant’Urbano, principale chiesa di Apiro. A curare la gara l’arcidiocesi di Camerino-San Severino, soggetto attuatore dell’intervento. «La collegiata di Apiro è particolarmente rilevante per la comunità locale – commenta la Struttura Commissariale Sisma 2016 -. Grazie a un impegno costante dell’Arcidiocesi e dell’arcivescovo Francesco Massara, in collaborazione con l’Ufficio del Soprintendente speciale per il sisma del ministero della Cultura, con la Regione e con l’Ufficio speciale ricostruzione, la ricostruzione delle chiese del territorio è pienamente avviata. Fondamentale il confronto in questi mesi per individuare e superare eventuali problematiche, legate all’aumento dei prezzi e alla delicatezza di interventi che riguardano l’identità culturale e spirituale di tutto il territorio. Ricordiamo anche l’inaugurazione, il prossimo 15 giugno, della chiesa di San Giuseppe in piazza del Popolo a San Severino, che finalmente riaprirà le porte al culto dopo un intervento da 2 milioni di euro».

«Finalmente siamo riusciti a dare in affidamento la Collegiata di Apiro, uno dei gioielli di tutte le Marche, per la grande gioia delle nostre comunità – dice l’arcivescovo Francesco Massara -. La ricostruzione della Collegiata di Sant’Urbano vale 750mila euro, di cui oltre 520mila euro per i lavori di restauro, ristrutturazione e consolidamento. Si tratta di un edificio di grande importanza storica e artistica, costruito negli anni ’30 del XVII secolo. È nota per la “stanza del tesoro” nella sacrestia, che conserva arredi lignei del 1774 e una raccolta di quadri, paramenti sacri, candelieri, croci in bronzo dorato e busti di santi. Questo “tesoro” è custodito dietro una robusta porta di ferro con tre chiavi, e sebbene abbia subito riduzioni nel tempo, resta di grande valore».



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