Riparte il mattatoio di Macerata,
«ma servono ulteriori interventi»

ALLEVATORI - La struttura era ferma da mesi. Coldiretti e Bovinmarche: «E' un punto di riferimento per 600 aziende. L'alternativa era andare a Teramo al doppio dei costi. Chiediamo attenzione di Comune e Regione sulla struttura»

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Francesco Fucili, presidente Coldiretti

«Ripartirà a fine mese l’attività del mattatoio Cozoma di Macerata con il conferimento delle carni a Coop per il quale servivano alti standard qualitativi nel processo produttivo che la struttura – bisognosa di diversi investimenti in questo senso – nel tempo aveva perduto» a dirlo Coldiretti e Bovinmarche che chiedono anche che Comune e Regione sostengano la struttura che «necessita di interventi importanti».

Senza il mattatoio Cozoma per gli allevatori l’alternativa era «rivolgersi al mattatoio di Teramo, visto che Macerata era l’unica struttura regionale ad essere in regola. Con tutto il dispendio di tempo e carburante in più da dover sostenere. Una situazione che già dalle prima battute ha visto l’intervento deciso di Coldiretti Marche, Coldiretti Macerata e Bovinmarche per studiare una possibile soluzione fin dall’apertura di un tavolo di crisi che ha coinvolto Comune e Regione. Per i lavori è stata la stessa Bovinmarche, la cooperativa entrata nel consorzio Cozoma nel 2022, ad attivarsi. Un investimento che permette a circa 600 aziende zootecniche, provenienti anche da fuori provincia, di non perdere l’importante punto di riferimento sul territorio maceratese».

Il presidente di Bovinmarche, Domenico Romanini, e il presidente di Coldiretti Macerata, Francesco Fucili, dicono che dovendo andare a Teramo «i costi raddoppiavano senza considerare la perdita di qualità dovuta allo stress del bestiame durante il trasporto. Ora, dopo 6 mesi, possiamo riprendere l’attività ma le attività che abbiamo effettuato sono il minimo sindacale in una struttura che avrebbe necessità di interventi importanti. Per questo facciamo appello al comune di Macerata e alla Regione a sostenerci e preservare un presidio importante per la zootecnia regionale». Il mattatoio è stato più volte a rischio chiusura in questi anni e anche all’ingresso di Bovinmarche nella compagine societaria si parlò di salvataggio. «L’obiettivo è proporre una carne tracciata capace di rispondere alle esigenze di un mercato che consuma meno ma desidera maggiore qualità».



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