di Gianluca Ginella
Soldi per far rimuovere delle foto compromettenti comparse sul web: arrestato un carabiniere che ha cercato di ottenere denaro da due ragazze. Il militare, che lavora nel Fermano ed è originario del Maceratese, è finito in manette questa mattina con una operazione della Squadra mobile di Macerata. Tutto sarebbe iniziato circa una settimana fa, da quanto emerge dalle indagini, quando il carabiniere avrebbe contattato le due ragazze, sue parenti, in modo separato. A entrambe avrebbe detto la stessa cosa: che sul darkweb aveva trovato delle foto che ritraevano le ragazze, nude, e poteva farle rimuovere. Il costo per togliere le foto era di 2mila euro. Una di loro gli avrebbe subito detto di no, l’altra invece si sarebbe fatta mandare le foto per capire di cosa si trattava.
Le foto, stando alle indagini condotte dalla Squadra mobile, sarebbero dei fotomontaggi in cui c’erano i volti delle due giovani ma i corpi erano di altre persone. Un tentativo di estorsione che il militare, 49enne, avrebbe fatto alle due ragazze, che di anni ne hanno una trentina, all’insaputa l’una dell’altra. Questo fino a che una di loro non si era sfogata con l’altra.
Il commissario capo Anna Moffa
Le due ragazze a quel punto hanno trovato il coraggio di denunciare quello che stava accadendo. Si sono rivolte a degli avvocati di Macerata e poi è stata fatta la denuncia alla Squadra mobile, diretta dal commissario capo Anna Moffa. Gli agenti hanno organizzato un incontro tra l’uomo e una delle due ragazze, quella che non aveva subito rifiutato. L’incontro è avvenuto questa mattina nella casa in cui vive la giovane, in un comune dell’entroterra maceratese. Dopo l’incontro l’uomo è uscito di casa con i soldi che chiedeva alla donna e ad aspettarlo ha trovato i poliziotti della Mobile che lo hanno arrestato per estorsione. Il 49enne è stato portato nel carcere di Marino del Tronto. Oltre ai soldi che ha ottenuto dalla ragazza questa mattina in mano agli inquirenti ci sarebbero anche i messaggi che l’uomo ha scambiato con le ragazze su Telegram.
*Il nome dell’arrestato non viene indicato a tutela delle vittime
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un genio questo….un carabiniere con sani principi e al servizio del prossimo!…poi a dei parenti…ripeto…un genio!!
La cosa più triste resta il commento dell’avvocato del carabiniere truffatore che minimizza la cosa e dice che il carcere è una misura troppo severa.
Se fosse dimostrato incontrovertibilmente che il fatto sia vero, per il rispetto che ho sempre avuto per l’arma, questo soggetto non deve più farne parte. Poi fra parenti, se la vedono fra loro.