La piantina dell’area
Prima l’Erap regionale, con il presidente Saturnino Di Ruscio, ora il Comune di Macerata con una nota: oggetto la pista ciclabile di Collevario che interseca il lotto per l’edilizia popolare assegnato all’Erap. Ecco cosa scrive oggi il Comune: «A seguito dell’articolo uscito su Cronache Maceratesi, che ringraziamo per l’attenzione data al progetto dei percorsi verdi Macerata, chiariamo alla cittadinanza che non sono previste ciclopedonali in quell’area dato che da circa 40 anni esistono una serie di tracciati che vengono recuperati dal progetto di riqualificazione boschiva per il quale il Comune ha recentemente partecipato a un bando – cofinanziato dalla Regione Marche – per un totale di circa 290mila euro. In tale progetto è previsto lo spostamento degli attuali percorsi che, a oggi, tagliano trasversalmente la lottizzazione Erap (come da immagine allegata). Ha, dunque, ragione il presidente Erap Saturnino Di Ruscio che comunica di non essere stato interpellato dato che il progetto non ricade nell’area di lottizzazione Erap. Si precisa inoltre che il progetto definitivo, come visibile negli avvisi del sito del Comune di Macerata, è quello datato gennaio 2024 e non novembre 2022 (come da immagine allegata e nel seguente link: https://www.comune.macerata.it/mobilita-ciclistica-cis-area-sisma-asservimento-coattivo-per-pubblica-utilita/ )».
L’assessore Paolo Renna
Da alcuni decenni ci sono delle norme che regolano la pubblicità degli atti ed alla voce amministrazione trasparente del sito del Comune l’unico progetto visionabile delle ciclabili è quello dell’aprile del 2023, oggetto – come ben noto all’assessore Paolo Renna – di decine di ricorsi. Se poi le imperfezioni iniziali sono state corrette sulla base delle recentissime segnalazioni, va bene ma non si dica che sono atti pubblici quelli che non sono leggibili. Peraltro se, come dice il Comune, quelli pubblicati sono atti superati perché sono gli unici visionabili? Il link che suggerisce il Comune rimanda a procedure di esproprio pubblicate il 7 marzo scorso e per le quali ci sono 30 giorni di tempo per eventuali ricorsi, dunque atti in formazione. Al pari di quelli “sepolti” da una raffica di ricorsi lo scorso anno. Tra un palazzo municipale e l’altro, un ufficio tecnico e l’altro, un assessorato e l’altro ci deve essere stato un problema di comunicazione se è vero – come lo è – che un amministratore pubblico è sceso in strada quando sono arrivati i tecnici Erap per il picchettaggio dell’area da lottizzare chiedendo spiegazioni in ragione del progetto che vedeva il passaggio della pista ciclabile.
(L. Pat.)
Una ciclovia a Macerata serve come un sacco di sabbia nel Sahara e comunque, se solo venissero sistemate le strade di mezza città, sarebbe già grasso che cola. Per me invece di girare per Macerata, scegliete le cose a caso.
La ciclovia fantasma della giunta Parcaroli
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati