Spazio pubblicitario elettorale

Rinascono gli ex capannoni Rossini:
«Sarà un laboratorio d’eccellenza,
stimoliamo la creatività dei giovani»

MACERATA - Presentato il restyling degli edifici recuperati dal Comune e dati in gestione all'Accademia: a novembre è prevista la piena operatività. Il sindaco Parcaroli: «Riqualifichiamo il tessuto urbano dando un impulso di rivitalizzazione con la creazione di spazi di condivisione, lavoro e aggregazione, in particolare per i giovani». Punge l'assessore Marchiori: «E pensare che volevano farci un centro sociale per immigrati»

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La cerimonia di inaugurazione

di Mauro Giustozzi (foto di Fabio Falcioni)

Presentato oggi, taglio del nastro nei prossimi mesi e a novembre l’operatività completa. Rinascono nel segno della luce e dell’antico splendore mantenuto nella ristrutturazione gli ex capannoni Rossini, che hanno una nuova vita dopo essere stati prima sede di un’officina meccanica che vendeva e aggiustava trattori, poi quartier generale della Smea ed infine proprietà acquisita dal Comune di Macerata.

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A ricordare le vecchie strutture all’ingresso resta lo scheletro in ferro di un capannone sul quale stanno nascendo dei gelsomini che, nell’arco di qualche anno, lo renderanno un pergolato verde accanto al bianco e grigio che risalta nei nuovi edifici, mentre gli arredi interni sono colorati dando risalto alla bellezza del luogo. A seguito dello schema di convenzione della durata di tre anni tra Comune e Accademia di belle arti, gli spazi saranno gestiti dall’Abamc grazie al progetto Owl (Open working lab) che prevede lo sviluppo di un laboratorio accademico di alta formazione.

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I lavori di riqualificazione sociale e culturale, per un importo di circa 2 milioni di euro, sono stati ultimati nei giorni scorsi. Un iter del progetto che addirittura risale all’autunno del 2017 quando il Comune di Macerata beneficiò del finanziamento previsto dal Piano nazionale per la riqualificazione delle aree urbane degradate: da allora trascorsero altri tre anni prima di poter vedere avviato finalmente il cantiere degli ex capannoni Rossini nell’estate 2020 ed oggi si è giunti al completamento dei lavori da parte dell’impresa Costruzioni Penzi.

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Un percorso travagliato per la riqualificazione di questi grandi spazi che ha visto susseguirsi molti ostacoli come l’esplosione della pandemia, l’aumento dei prezzi, la carenza di materiali ed anche un paio di varianti in corso d’opera, che hanno portato allo slittamento delle tempistiche nel recupero dei 1700 metri quadrati degli edifici.

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Alla presentazione era presente gran parte della giunta comunale, oltre a molti consiglieri di maggioranza. «Presentiamo un’operazione in linea con gli obiettivi dell’amministrazione: procedere alla riqualificazione del tessuto urbano dando un impulso di rivitalizzazione con la creazione di spazi di condivisione, lavoro e aggregazione, in particolare per i giovani – ha sottolineato il sindaco Sandro Parcaroli – vogliamo stimolare la loro creatività e supportarli anche a livello professionale con spazi ad hoc dove trovare punti di riferimento e di orientamento formativo ma anche luoghi di confronto e di supporto per eventuali difficoltà e disagi personali. Il tutto in un’ottica di vera inclusione dato che all’interno degli ex capannoni Rossini svilupperemo progetti che vedono protagoniste persone con disabilità».

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Fondamentale la sinergia con l’Accademia di belle arti, che si occuperà, nello specifico, della promozione di servizi di formazione per i giovani artisti, anche a fini didattici, con l’avvio di programmi di ricerca specifici: istituzione di borse di alta formazione a beneficio dei giovani artisti, collaborazioni con istituzioni scientifiche, pubbliche e private, per la realizzazione di progetti di ricerca e sviluppo e della costituzione di laboratori per la realizzazione di workshop, seminari, conferenze, simposi e convegni finalizzati a particolari progetti di sviluppo. In base alla convenzione, l’amministrazione potrà utilizzare gli spazi anche per attività in giornate dedicate.

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«La fiducia che l’intera amministrazione comunale ha manifestato all’Accademia con l’Owl, continua a essere un segnale di profonda stima, certamente reciproca, e desiderio di condivisione – ha ribadito la direttrice di Abamc Rossella Ghezzi – qui sarà generato un centro culturale: faremo dei tavoli tecnici per decidere come e meglio sfruttare questo spazio, l’intenzione è costruire un centro studi e ricerca in modo da ricreare un percorso formativo virtuoso che apra molte possibilità ai giovani studenti ma pure percorsi di inclusione. Adotteremo strategie e progettualità in grado di aprire questi spazi alle persone, non solo l’Accademia. Contiamo di essere pronti per il prossimo autunno in modo da aprire l’attività ai Capannoni Rossini a novembre nel prossimo anno accademico».

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Gli ex capannoni Rossini prima del recupero

Gli spazi interni, con l’intervento di rigenerazione, sono stati suddivisi in sei aree. Nella prima area è stata realizzata la zona coworking dotata di un open space per postazioni lavorative mentre a cavallo tra questa e l’area 3 sono stati realizzati dei box vetrati che permetteranno il collocamento di tutte le attività connesse (accettazione, sala stampa, tre sale riunioni e due aree internet lounge oltre a postazioni riservate); si tratta di box illuminati e areati naturalmente grazie a due patii ricavati in aderenza tra i due capannoni.

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Nel secondo capannone è stato realizzato uno spazio di aggregazione interno dedicato al relax e a eventi informali mentre verso il fondo del piano terra sono stati collocati i servizi (cucina per eventi, deposito e servizi igienici). Una scala conduce al piano superiore dove si trovano, invece, gli uffici amministrativi-direzionali e dove si è proceduto all’eliminazione di una parte del soppalco preesistente e alla realizzazione di un ballatoio che costituisce il corridoio distributivo di vari uffici.

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Nell’edificio 4 è stato collocato un laboratorio di coworking. Nelle aree 1 e 2 è stato collocato uno spazio multifunzionale destinato a conferenze, attività formative e mostre temporanee. Ci saranno anche un’area bar e ristoro e uno spazio informale che, all’occasione, può fungere anche da area eventi. La zona, in questo modo, può diventare un’importante occasione di rivitalizzazione sociale e produttiva per l’intero quartiere che gravita intorno a viale Don Bosco.

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«Il progetto della vecchia amministrazione prevedeva in questi spazi un centro sociale per immigrati mentre col nostro avvento abbiamo deciso di cambiare la destinazione di questi locali e creare qui un laboratorio accademico di alta formazione – ha detto l’assessore ai lavori pubblici, Andrea Marchiori – questo è un giorno speciale, uno dei tanti, perché restituiamo alla città un immobile che era fatiscente. Abbiamo iniziato questo lavoro con tante complessità in cui ci siamo imbattuti strada facendo e, nonostante ciò, siamo riusciti a portarlo a compimento nel miglior modo possibile. Qui dentro ci sarà un corso di alta formazione che è un capitolo di punta del nostro programma elettorale, e l’Accademia può donare a Macerata un qualcosa in più per formare gli studenti».

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Infine il presidente di Abamc, Gianni Dessì, ha voluto rimarcare come «questa progettualità che si sta avviando è tanto auspicabile quanto avventurosa: dotare Macerata di un luogo dove incrociare competenze per fornire servizi alla comunità, non solo degli studenti e non solo nostri, è una sfida che affrontiamo con sereno entusiasmo».

Il Comune ha assegnato all’Accademia i capannoni ex Rossini. C’è anche un contributo di 67mila euro

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